Rossa Caputo (1992 – vivente), doppiatrice italiana.
- Avere il nome di una grande famiglia del doppiaggio può essere sempre un problema per alcuni nel campo, che considerandomi solo per il cognome al quale vengo associata – nonostante io mi chiami Caputo – tendono ad escludermi da determinate lavorazioni. Questo però non è mai stato un problema concreto per me, non a livello di stima personale sicuramente, soprattutto perché considero il doppiaggio come fortemente meritocratico, oltre che guidato sempre dal puro gusto personale.[1]
- Cerco di non fare mai progetti troppo a lungo termine. Mi piace pensare che fin quando amerò il doppiaggio, fin quando questo lavoro mi emozionerà così tanto da farmi tornare a casa stanca, ma con il sorriso, allora rimarrò a Roma e continuerò a dare tutto il mio cuore a ogni ruolo che mi verrà proposto.[1]
- Io amo il mio lavoro e se è così prima di tutto è perché sono nata in una famiglia dove il doppiaggio sembra quasi scorrere nelle vene, appassionandoci giorno dopo giorno. Ho imparato tantissimo dal mio amato nonno, Renato Izzo, e ancor più da mia madre, Fiamma, e dalle mie zie. Se non fosse per i loro insegnamenti probabilmente non sarei neanche stata scelta per ruoli che ho sentito molto importanti per la mia carriera.[1]