Apprendiamo che Berlusconi si lamenta con Dini accusandolo di aver copiato il programma di Forza Italia del 1994. Strano, mi risultava che fosse Berlusconi ad aver copiato il programma di qualcuno. Un tale che abita in Toscana, Licio Gelli. Vien da dire: chi la fa l'aspetti. (da Ansa, 28 febbraio 1996)
È un infelice paragone quello della banda della Uno Bianca usato da Silvio Berlusconi per esprimere una sua personale valutazione sulla magistratura. Prescindendo dal fatto che Silvio Berlusconi sia imputato di corruzione in un processo attualmente in svolgimento proprio presso il Tribunale di Milano, è bene che Berlusconi mediti sul fatto che «complici» di questo «corpo deviato» dello Stato sono anche le centinaia di migliaia di milanesi che in questi anni hanno sostenuto moralmente l'attività dei magistrati di Mani pulite contro gli attacchi del regime di Roma al quale Berlusconi era legato anche sentimentalmente, dato che Craxi è stato suo testimone di nozze. Vuole paragonare la Procura milanese alla banda della Uno Bianca? È un'infamia che un sedicente candidato alla guida del Paese abbia in dispregio a tal punto le vittime della banda di criminali, tra le quali alcuni giovani carabinieri, da paragonare i suoi guai giudiziari e quelli degli 'amicì al sangue versato da chi ebbe l'unica colpa di fermare degli efferati assassini. Questi argomenti non sono campagna elettorale. Sono un insulto a tutti i cittadini. (da Ansa, 14 marzo 1996)
Vorrei sapere se c'è bisogno d'altro per dire che Craxi è stato un affezionato fornitore della Fininvest, pagato profumatamente per dei servigi che tutti ci aspettiamo di conoscere nei dettagli. Infatti la vera domanda è: che cosa ha dato Craxi a Berlusconi in cambio di 15 miliardi di lire? Poiché i versamenti sono stati negoziati da alti funzionari della Fininvest a stretto contatto, nell'ottobre '91, epoca di questi fatti, con Silvio Berlusconi, e tenuto conto dell'ingentissimo importo dei medesimi, ci pare quantomeno strano che Berlusconi non sapesse nulla di queste operazioni finanziarie. Sembrerebbe provato, documenti alla mano, che Silvio e Bettino siano indissolubilmente legati da rapporti che vanno ben al di là dell'amicizia e ben al di fuori della legge che entrambi considerano 'inadattà alla loro condotta politica prima ancora che professionale. Si sgretola la maschera televisiva di Berlusconi e appare l'inconfondibile ghigna dell'uomo di Hammamet. (da Ansa, 31 marzo 1996)
Forza Italia appare come il partito che in Bicamerale voleva barattare le riforme del Paese con la fedina penale di Berlusconi. (da Ansa, 3 giugno 1998)
Sabina sarai la mia sposa. Giuro davanti al fuoco che mi purifica. Esso fonderà questo metallo come le nostre vite nuovamente generate (Formula di matrimonio celtico. Corriere della Sera, 21 settembre 1998)
Biagi e Santoro fanno le verginelle candide e rispondono a Berlusconi parlando di intimidazione del potere. Ma i veri potenti sono stati proprio loro per anni, dando vita a trasmissioni faziose, schierate dalla parte della sinistra contro la Lega e il Polo, senza dare diritto di replica e addirittura preparando trappoloni incresciosi, come avvenne nella puntata dedicata a Marcello Dell'Utri. Biagi sottolinea che dovrà essere il Cda a licenziarlo e non il premier. Per fortuna il contratto di Biagi è in scadenza e sarà sufficiente ai vertici Rai non rinnovarglielo. (da Ansa, 19 aprile 2002)
[A proposito della querela contro di lui da parte del giudice Forleo] O Signùr, ma che senso ha che mi giudichi un magistrato, è come chiedere all'oste se il vino è buono. (dal Corriere della sera, 24 marzo 2005)
La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni… (citato in E il ministro Calderoli fece il macho, Corriere della sera, 15 gennaio 2006)
Pacs e porcherie varie hanno come base l'arido sesso e queste assurde pretese di privilegi da parte dei culattoni... (citato in Corriere della sera, 15 gennaio 2006)
[Rivolgendosi a Rula Jebreal] Ma la smetta quella signora, quella abbronzata lì, quella del deserto e del cammello. (da Matrix, 6 febbraio 2006)
[Rivolto a Mentana, parlando della legge elettorale] Questa legge qua l'ho scritta io ma è una porcata, glielo dico francamente. (da Matrix del 15 marzo 2006 parte 5)
Il cristiano che vota a sinistra si schiera dalla parte del peccato e del demonio. (da City, 22 marzo 2006)
La spettacolarizzazione e l'ostentazione della propria omosessualità in stile Gay Pride danneggia non soltanto la famiglia naturale fondata sul matrimonio, ma anche gli omosessuali stessi che vivono la loro sessualità non come un fenomeno da baraccone. [...] Gli omosessuali sono dei diversi, ma quelli del Gay Pride sono dei malati, e non solo di protagonismo.[1]
[A proposito della vittoria della nazionale di calcio italiana contro la Francia nella finale dei Mondiali 2006] Vittoria della nostra identità, una squadra che ha schierato lombardi, campani, veneti o calabresi, ha vinto contro una squadra che ha perso, immolando per il risultato la propria identità, schierando negri, islamici, comunisti. (Ansa, 10 luglio 2006)
[Riguardo ai problemi di gestione delle immigrazioni clandestine] Una salva davanti, una salva dietro al limite delle acque territoriali e vedrete che le barche non partiranno più. (da Bianchi: "Intervenga Gheddafi su queste tragedie non si tratta", Repubblica.it, 22 agosto 2006)
Sbaglia l'opposizione quando dice che in Senato si lavora poco, sbaglia la maggioranza quando dice che si lavora: la realtà è che il Senato non fa niente. (da E Polis Milano, 14 marzo 2007)
Senza questo e gli altri processi a Berlusconi, oggi al governo ci sarebbe la Casa della Libertà. Quei 25 mila elettori avrebbero votato a favore di Prodi, sapendo che il suo antagonista non era il delinquente che qualcuno voleva far credere? (dal Corriere della sera, 28 aprile 2007)
Chi vive una sessualità naturale non ritiene di aver bisogno di manifestare per il proprio orgoglio, chi invece vive una sessualità contro natura e ritiene di dover manifestare il proprio orgoglio facendolo mette in dubbio in prima persona la cosa stessa. A tutti i manifestanti del gay pride faccio un appello: pentitevi e il buon Dio sacrificherà il vitello grasso. (citato in Gay Pride, Roma invasa: «Siamo un milione», Corriere della sera, 16 giugno 2007)
Come si sa, preferisco la legge del taglione. (dall'intervista di Marco Damilano, A Nord non passeranno, L'espresso, 6 dicembre 2007)
Posso fare un rilievo razzista, ma razzista fra virgolette? Ci sono etnie con una maggiore propensione al lavoro e altre che ne hanno meno. Ce ne sono che hanno una maggiore predisposizione a delinquere. (da Matrix; citato in Calderoli choc: "Ci sono etnie più predisposte a delinquere", Quotidiano.net, 4 giugno 2008)
[Riguardo la proposta di Gianfranco Fini di estendere il diritto di voto agli immigrati] La Costituzione non fa distinzione fra elettori alle elezioni politiche e amministrative. Non vorrei mai fra cinque anni e un mese trovarmi un presidente abbronzato. (da Voto agli immigrati, Calderoli: non vorrei mai un presidente abbronzato, Il messaggero, 4 settembre 2009)
Dalla Svizzera giunge un segnale chiaro: sì ai campanili no ai minareti. Quel che emerge è il rispetto per la libertà di religione e la necessità di un freno ad aspetti politici e propagandistici legati all'Islam. (citato in Minareti: Calderoli, segnale chiaro, ANSA, 29 novembre 2009)
Tettamanzi con il suo territorio non c'entra proprio nulla, sarebbe come mettere un prete mafioso in Sicilia. Perché Tettamanzi non è mai intervenuto in difesa del crocifisso? Perché parla solo dei rom?. Avevo già detto che qualcuno nella Curia di Milano era figlio del cattocomunismo. (citato in 'La Padania' e la Lega Nord attaccano Tettamanzi, La Voce d'Italia, 7 dicembre 2009)
Dare il voto agli extracomunitari? Un paese civile non può fare votare dei bingo-bongo che fino a qualche anno fa stavano ancora sugli alberi. (citato in Calderoli, se questo è un ministro, L'espresso, 22 giugno 2010)
Andremo a Bruxelles noi padani, porteremo un po' di saggezza della croce a quel popolo di pedofili! (citato ibidem)
Noi non apprezziamo nè quando i finiani attaccano Berlusconi nè quando si utilizzano strumenti che non hanno niente a che fare con la politica per attaccare qualcun altro.[2]
Evitiamo i giochini si vota, ci si conta, però poi basta rompere le palle.[3]
[sulle rivelazioni di WikiLeaks] Di fronte alla confusione che sembra imperare in queste ore, con tutti in mirabolante attesa delle rivelazioni di un sito internet, l'unica cosa che mi viene da pensare è che serve un poco di saggezza Padana per non alimentare il caos e ribadisco che occorre dare una svegliata alla politica per evitare che nascano mostri. [...] Quello che stiamo vivendo è un portato della globalizzazione a cui siamo arrivati da dilettanti impreparati. La crisi economica ha fatto saltare gli equilibri e i Governi al potere ne stanno pagando le conseguenze. Non c'è da cercare molto lontano per trovare il cosiddetto 'grande fratello': potrei dire che la Lega lo aveva detto con anni di anticipo quel che poi è accaduto con i giochi della finanza internazionale.[4]
Sbagliando si impara ma qui si rischia di imparare troppo.[5]
Di un'opposizione del genere non sai cosa fartene. Se dici rosso vogliono nero, se dici nero vogliono giallo. Sono privi di proposte e progettualità. Vivono solo di rimessa rispetto a quello che fa il governo. (citato in Nucleare, è ancora scontro su referendum, AGI, 20 aprile 2011)
I Montezemolo sono scoregge di umanità, che non hanno mai lavorato in vita loro. (da Calderoli attacca Montezemolo, Tgcom.mediaset, 21 agosto 2011)
Qui c’è uno del Corriere, se potessi lo ammazzerei con le mie mani perché sono dei cornuti.[6]
Amo gli animali, orsi e lupi com'è noto, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango. (citato in Calderoli insulta il ministro Kyenge, Corriere.it, 14 luglio 2013)
Io credo di essere uno dei pochi che il coraggio di dare le dimissioni lo ha già dimostrato e mi sono dimesso da Ministro per una maglietta che nessuno nella realtà ha mai visto nei suoi contenuti. Solo dopo anni si è scoperto, una volta caduto il regime di Gheddafi, per bocca del suo ambasciatore in Italia, che in Libia nessuno conosceva il sottoscritto e la relativa maglietta, che la manifestazione era stata organizzata contro il regime di Gheddafi e che lo stesso aveva appostato dei cecchini nell'ambasciata italiana per sparare sui manifestanti. Calderoli non c'entrava nulla: l'artefice di tutto fu Gheddafi che, attraverso il ricatto su petrolio e gas libici, chiese le mie dimissioni. Dimissioni che diedi. Io che sono un convinto indipendentista dimostrai allora che cosa fosse il senso dello Stato e delle istituzioni, dimettendomi senza alcuna mozione di sfiducia, per il bene del Paese che era in un momento di gravissima difficoltà per le tensioni internazionali. Vorrei che questo mi fosse riconosciuto da voi e dalla storia.[7]
[Sulla votazione del maxi-emendamento del ddl Cirinnà] Nel segreto dell'urna Dio vi vede e Zanda e Renzi no. [...] Tutti quelli che dicon "sì" quest'oggi vanno all'Inferno. Non ci son santi, eh! Per tabulas. Come all'Inferno probabilmente ci finirà anche Renzi, non solo come cattolico. Per lui è questione di tempo perché voi sapete che nell'Inferno dantesco c'era un girone per ogni tipologia. [...] il buon San Pietro andrà a vedere anche i nostri tabulati del voto elettronico [...] Quello che è certo è che se [Renzi] non è ancora andato all'Inferno non è perché non se lo meriti. [...] Non ne hanno ancora fatto uno [di girone per] quello che i peccati li ha fatti tutti perché bisognerà scavare un buco talmente profondo per mettercelo che addirittura [...] io penso che alla fine [...] tanti tanti peccati alla fine fanno un satanasso veramente. Io non so, concorrerà con Lucifero nella collocazione della scala dei valori all'Inferno. (da un intervento al Senato durante la discussione del ddl Cirinnà, 25 febbraio 2016[8])
Intervista di Stefania Rossotti, Il Foglio, 10 dicembre 2007
La politica è teatro. Quando si alza il sipario io faccio la mia parte.
Se non avessi portato il maiale, la moschea, a Bologna, l'avrebbero fatta.
Non sono xenofobo, ma dico cose xenofobe.
[Sul Gay pride] Non sopporto che, per difendere i loro diritti, gli omosessuali vadano in piazza conciati da checche.
Le sembrerà stupido, ma ho paura di morire prima di aver pagato tutto il mutuo.
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Così come Borghezio è già stato espulso dal gruppo parlamentare cui era iscritto a Strasburgo, in seguito alle offese profferite contro la Kyenge, ci attendiamo che altrettanto faccia il gruppo dei senatori della Lega nei confronti di Calderoli. Non sarà una gran perdita. E servirà a ristabilire anche in Italia quella prassi europea per cui i razzisti vengono tenuti ai margini delle istituzioni, anche perché la destra liberale e moderata per prima si impegna a non dare loro spazio. (Gad Lerner)
[Guardando le Olimpiadi] Dimenticavo tutto: le noie, le mediocrità, gli errori della mia vita; dimenticavo perfino "l'Iliade" di Baricco, e la vasta e incomprensibile ottusità dei volti di Roberto Calderoli e di Alfonso Pecoraro Scanio. (Pietro Citati)
Il Ministro Calderoli dichiara che sarebbe opportuna la regionalizzazione dell’istruzione, una bomba culturale per l’unità del Paese, che fermerà l’ascensore sociale e aggraverà le disuguaglianze. (Ubaldo Pagano)
L'aggressione verbale alla ministra Cécile Kyenge, mascherata come al solito da battuta di spirito, è stata un atto premeditato di violenza razzista. Calderoli sapeva bene quel che stava facendo. Con il suo ignobile giro di parole al comizio di Treviglio cercava la provocazione, in un momento di massima difficoltà della Lega Nord afflitta da una vera e propria emorragia di militanti; e sua personale, visto che dall'interno lo accusavano di eccessi di moderatismo. (Gad Lerner)
Lo squallore delle affermazioni del padre del porcellum sul ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge è tanto evidente da sconsigliare qualsiasi tipo di commento, si dirà, per evitare amplificazioni. Ma per quanto possa sembrare assurdo, le affermazioni di Calderoli sono un atto politico, opera di un parlamentare navigato ed esponente di un partito che ha giocato un ruolo importante nelle peggiori nefandezze dell'ultimo ventennio. È dunque per puro calcolo che gli esponenti della Lega – normalmente in ciò accomunati ai fascisti di Forza Nuova – non perdono occasione per offendere, sempre con argomenti di natura razziale, il ministro Kyenge. (Roberto Saviano)
Per noi è importante che ci sia un uomo come Roberto Calderoli, garanzia in quel Ministero per portare avanti finalmente quel percorso di autonomia che i cittadini di Veneto e Lombardia con un referendum avevano appunto votato. (Rebecca Frassini)
Quando la voce della radiosveglia è quella del ministro Calderoli, uno che neanche Nostradamus poté immaginare nelle sue più lugubri quartine. [...] È allora che, da subito, si vorrebbe disconnettere la propria esistenza da quella degli altri. Girarsi dall'altra parte e rimettersi a dormire, come se quelle voci fossero state solo un brutto e mediocre sogno. (Michele Serra)