Ecco la via principale di una cittadina nordamericana: Loyalton. Le strade sono deserte, ogni attività è sospesa, tranne quella dell'unico stabilimento: la segheria. La segheria è il cuore di Loyalton, e ne segna il ritmo. La gente si sveglia all'urlo della sua sirena, va a lavorare, pranza e torna a casa sempre al comando di quella sirena. E chi ha la camera da letto di fronte alla segheria, deve dormire con le imposte serrate per impedire alla fiamma della fornace, che brucia la segatura e che avvampa il cielo, di farsi strada attraverso le ciglia, attraverso i sogni. (Narratore)
Vivere a Loyalton è come stare in una casa col morto aspettando che cominci il funerale. O peggio ancora, è come star distesi nella bara in attesa che ti portino via. (Rosa)
Avrei potuto cambiare la vita di tutti noi, avrei potuto salvare la mia. Ma che sono le parole? Nient'altro che suoni. Non quello che io sento. (Sorren)
C'è solo una persona in questa città che fa qualche cosa di utile: è il beccamorti. La ripulisce. (Rosa)
È bello fare il medico condotto. In principio volevo specializzarmi, essere quel genere di medici che dicono: «No, no no no, non tutta la gola, tonsille esclusivamente. E solo la sinistra». Poi ci assegnarono un vecchio professore per un corso, credo di ricordare parola per parola ciò che disse: «Figlioli, non disprezzate il medico generico: è un coltivatore che cura il seme, la terra e il raccolto, il cibo dell'uomo. Lo specialista è come un giardiniere che cura i fiori di serra per ornare il seno delle dame». Allora decisi di fare il coltivatore. (Louis)
Sai cos'è l'attesa, Jenny? È come un fuoco che brucia le vene. Andiamo a Chicago, città di vita, città di gioia. (Rosa)
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Citazioni in ordine temporale.
Rosa: Che stamberga.[1] Louis: Aspetta a odiarla che l'abbia pagata.
Louis: È per questo che fa piacere abitare in un posticino come Loyalton: non si è soltanto un numero sulla porta, la gente si interessa a noi, ci vuol bene. Rosa: Che bella soddisfazione, sei di facile contentatura tu. Io più sono odiosa a questa gente, più mi rallegro di essere diversa da loro.
Carol: Ci si rende conto che il vecchio medico di famiglia sa sempre condire la medicina con un po' di psicologia. Louis: Giusto. Non solo deve riconoscere la malattia, ma anche la causa. Come l'altro giorno, quando vidi la signora Reynolds con un'eruzione in faccia, dissi fra me: «Scommetto che sua suocera è venuta a farle visita. Non può sfogarsi a parolacce e allora sfoga a foruncoli».
Rosa: Quando penso a tutto quello che mi occorre, mi sembra d'essere uno stomaco vuoto che non sente ragioni. Louis: Rosa, senti cara, non devi angustiarti così. Ieri sera a cena riparlavo di quel mio vecchio professore, ricordi? Come il medico è un coltivatore, il malato dovrebbe esserlo anche lui. Sapere cosa distruggere e cosa coltivare. E tu fai tutto alla rovescia: spazzi via le buone piante e i fiori, e coltivi le erbacce. Non ti tormentare, Rosa. Se un uomo frustasse un cane come tu frusti te stessa, andrebbe in prigione.
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Nessuno è buono come Bette quando fa la cattiva! (frase di lancio[2])
Tratto da un romanzo di Stuart Engstrand, è un film sotto il segno dell'eccesso, un noir esasperato, dominato dal chiaroscuro (fotografia di Robert Burks), così oltraggiosamente cattivo da diventare buono. (il Morandini)
↑ In lingua originale: "What a dump". Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'American Film Institute, che è andato a comporre l'AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes, questa citazione è stata inserita al 62° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema.
↑ Citato in Laura, Luisa e Morando Morandini, il Morandini: dizionario dei film 2001, Zanichelli, Bologna, 2000, p. 967. ISBN 88-08-03105-5