Paolo Buglioni (1950 – vivente), attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano.
- Bisogna saper conoscere cosa c'è dietro una parola, no? Perché dietro ogni parola, dietro un modo di dire, dietro una frase c'è una cultura, ci sono millenni.[1]
- Io diciamo, su 100 giorni di lavoro per cento giorni, ho fatto il cattivo. Sempre un cattivo diverso, meno Winnie the Pooh. […] Però insomma, La mia carriera si è sempre basata sui cattivi.[2]
- Io non mi ricordo bene quello che ho fatto,questo devo dirvelo, sono un pessimo tenutario del mio curriculum.[1]
- Mi piace ricordare Goffredo che passerà alla storia del doppiaggio perché diceva: "Di' quello che c'è scritto" […] È una grande verità. Quando ci si mette lì a discutere su un copione, non se ne esce più. Invece "di' quello che c'è scritto" è la strada maestra.[2]
- Mi disse [Riccardo Cucciolla] una cosa, che poi si è rilevata esatta, mi disse: ma sai l'attore è un'arte. Uno può incominciare sempre. Può incominciare a dieci anni a novanta. Chi lo decide quando è il momento giusto?[1]
- Nick Nolte è un attore un po' particolare, io l'avevo ereditato, prima di me, l'avevano doppiati altri, ma per lo meno del Gruppo Trenta l'aveva doppiato Glauco Onorato e infatti Glauco me lo ricordo che mi diceva: Buglio' solo tu me freghi gli attori. Perché io sono sempre stato da subito, sono stato sempre visto come l'erede di Glauco Onorato, il giovane Onorato.[1]
- Un pesce deve stare nel mare. Se uno vuole fare l'attore, deve vivere dove vivono gli attori.[2]
- 1 2 3 4 Dall'intervista di Andrea Razza e Gerardo di Cola, EnciclopediadelDoppiaggio.it , 29 ottobre 2015. Video disponibile su Youtube.com.
- 1 2 3 Dall'intervista di Alessio Cigliano, Radio Cigliano, 30 aprile 2020. Video disponibile su Youtube.com.