Io sono gli occhi della giungla. Posso vedere il passato e il futuro. Sono io, Kaa, il testimone dell'arrivo dell'uomo, con la giungla che cerca di sopravvivere. Ho visto io il caos e l'oscurità calare sulle nostre terre. Ho visto la tigre, Shere Khan, uccidere l'uomo e infrangere l'antica legge della giungla. Poi, una fatidica notte, ho visto la giungla riporre le proprie speranze nelle mani di una piccola creatura, come non se ne erano mai viste prima di allora. (Kaa)
Cacciare è una cosa sacra, fratellino. È nostro diritto da sempre. Ma non lo facciamo mai per divertimento. (Bagheera)
Questa è la giungla, e nella giungla tutti cacciamo e tutti veniamo cacciati. (Baloo)
State per partecipare a una delle nostre più antiche tradizioni: La Corsa del branco. Quelli che supereranno la prova si guadagneranno il diritto di unirsi a noi per la caccia notturna. Com'è consuetudine, Bagheera s'impegnerà nel ruolo d'inseguitore. [...] Vi informo che a Bagheera è stato chiesto di non risparmiarsi. (Akela)
Guarda guarda, ma quanto sei cresciuto. E quanto trambusto hai provocato nel branco. E ancora di più ne provocherai tra poco. (Shere Khan)
Se ti vedrò da queste parti un'altra volta, darò fuoco alla tua pelliccia, Shere Khan. E ti guarderò mentre brucerai vivo. (Mowgli)
Te ne devi andare. Hai usato un arma di uomini contro di noi. Hai arrecato molta vergogna al branco. Hai arrecato a me molta vergogna. Vattene. (Akela)
Quando eri un cucciolo ti ho guardato dritto negli occhi e non avevi paura. Ho creduto allora che un giorno avresti portato la pace nella giungla. Ma sei diventato un uomo adesso, Mowgli. (Akela)
Sai, riesco ancora a sentire le grida disperate di tua madre, quando le ho tolto la vita. (Shere Khan)
Dormi ora, Shere Khan. Non sarai più arrabbiato. (Mowgli)
Shere Khan: Quel cucciolo è mio. Ho già assaggiato il sangue di sua madre. Egli è mio di diritto. Nisha: Il tuo diritto in base a quale legge? Akela: È meglio che te ne vai ora. Shere Khan: Attento a come parli, Akela. Non credo che tu abbia voglia di sfidarmi. Akela: Quel cucciolo è sotto la protezione del branco. Se tu deciderai di attaccare me, avrai contro tutto il branco. Tutti noi. E, finché sarò al comando, questa parte della giungla per te resterà chiusa. Shere Khan: Non resterai a capo del branco in eterno, Akela. Il giorno in cui perderai una preda, il sangue di quel cucciolo d'uomo tingerà di rosso le mie fauci e colerà dal mio mento.
Mowgli: Quanto è vecchia la giungla, Bagheera? Bagheera: La giungla era qui molto prima che tu nascessi, e sarà ancora qui dopo la tua morte. La giungla è eterna. Mowgli: Bagheera, perché io sono diverso dagli altri lupi? Bagheera: Sbagli. Tu non sei diverso, fratellino. Tu sei speciale.
Baloo: Ti sei avvicinato al popolo delle scimmie di nuovo. Il popolo delle scimmie non ha leggi. Loro sono imprevedibili e non sanno neanche parlare bene. Mowgli: Io le trovo divertenti. Baloo: C'è poco da ridere con loro. Stanne lontano. Hai capito? Mowgli: Ma non ho paura di loro. Baloo: Soltanto gli stupidi non hanno paura, Mowgli. E le scimmie sono particolarmente stupide. Non hanno paura di niente. Beh, sì, a parte Kaa. Non osano posare lo sguardo su di lei. Mowgli: Chi è Kaa? Baloo: Augurati di non incontrare mai Kaa. Kaa, il pitone, è vecchio quanto la giungla. Lei sa vedere il passato e il futuro.
Akela: Shere Khan vuole portare la guerra nella giungla. Baloo: La guerra? Coll'uomo? Ha perso il senso? Akela: La guerra con me. Sa che divento vecchio. È un tentativo per gettare il branco nel caos. Bagheera: Khan vuole il ragazzo. Akela: Possiamo proteggerlo. Bagheera: Tu sai che c'è solo un modo per proteggerlo: rimandarlo al villaggio degli uomini. Akela: Bagheera, tu dimentichi che la sua accoglienza è stata più di una buona azione. La giungla sta cambiando. L'uomo se ne prende sempre di più col passare delle stagioni, e il ragazzo può essere la nostra speranza di sopravvivenza.
Tabaqui: Si chiama "fuoco". È più caldo del sole ed è più veloce della pantera. I tuoi simili usano la magia oscura, cucciolo d'uomo. Mowgli: Non sono miei simili! Tabaqui: Certe volte sogno di essere una tigre. Ma mi sveglio sempre da sciacallo.
Mowgli: Quello che ho sempre desiderato per tutta la vita è di essere un lupo, affinché gli altri mi vedessero uguale a loro. E adesso ho l'occasione di dimostrare a me stesso, di dimostrare che appartengo al branco, che anch'io ne faccio parte. Nisha: Tu ne fai parte! Tu ne fai parte, Mowgli. Non permettere mai a nessuno di convincerti del contrario. Tu sarai sempre mio figlio, Mowgli. Niente cambierà questo fatto.
Kaa: Ma guarda chi abbiamo qui. Il cucciolo d'uomo il cui destino è ancora incerto. Cos'è? Hai paura di me, cucciolo d'uomo? Mowgli: No. Kaa: In certe occasioni, la paura è l'unica risposta intelligente. Non sei d'accordo? Dì qualcosa, o morirò dalla noia, e io mi conosco. Quando mi annoio, poi mi viene fame. Mowgli: È vero... È vero che sai vedere il passato e anche il futuro? Kaa: Cosa vuoi con esattezza da me, cucciolo d'uomo? Mowgli: Perché mi hai salvato dal popolo delle scimmie? Kaa: Secondo te, perché l'elefante ti ha salvato da quella trappola per tigri? La giungla intera ha tenuto d'occhio le tue mosse, cucciolo d'uomo. Mowgli: Perché? Kaa: Perfino tu avrai capito di essere una creatura singolare. Non proprio un lupo, ma nemmeno un uomo. Nessuno dei due o tutti e due. Penso che sarai d'accordo con me, Mowgli, se dico che tu sei qualcosa che la giungla non aveva mai visto prima. Ogni giorno tu cresci e diventi più grande. Ogni giorno che passa ti avvicini al momento cruciale. Un giorno tu combatterai e ucciderai. Un giorno tu parlerai e la giungla ti ascolterà. Cosa dirai quel giorno, cucciolo d'uomo?
Akela: Non hai il diritto di essere qui, Shere Khan. Shere Khan: Akela, dovresti aver capito ormai che io sto dove più mi piace. Akela: Uccidi il bestiame dell'uomo. Avveleni la giungla. L'uomo è qui a causa tua. Shere Khan: Sei stato tu a permettere all'uomo di vivere tra di voi. Tu hai voluto far credere che fosse un lupo quando sappiamo bene che è l'unica cosa che non sarà mai. Il tuo Mowgli sarà per sempre un uomo, e tu hai avvelenato la giungla. Ma cosa importa? Tanto non sei più il capobranco, non è vero?
Mowgli: Ero sicuro che saresti venuto. Ero sicuro che mi avresti liberato. Bagheera: Mowgli, non sono venuto a liberarti. Sono venuto a dirti di rimanere. Mowgli: Cosa? Bagheera: Devi restare al villaggio. Non devi più tornare nella giungla. Mowgli: Ma la giungla è la mia casa. Bagheera: No, non è così. Non lo è più. Mowgli: Non posso restare qui. Bagheera: Sì che puoi. Mowgli: No, non posso. Bagheera: Imparerai a comprendere i loro usi e, crescendo, magari li apprezzerai. Ti troverai bene, fratellino. Mowgli: Che cosa ne sai tu? Non hai mai passato un giorno fuori dalla giungla. Bagheera: Io sono nato tra gli uomini. Porto ancora i segni di un collare sulla mia pelliccia. Vivevo nel palazzo di un re, in una gabbia come questa, nutrito da una fessura per lo spasso dell'uomo. Avevo solo sentito storie sulla giungla. Quando ho trovato te, tante stagioni fa, ho visto in te qualcosa. Ho pensato che avrei potuto guidarti, che avrei potuto insegnarti a sentirti a casa, ad essere uguale a tutti gli altri. Ma mi sbagliavo, Mowgli. Mowgli: No, tu non sbagliavi. Bagheera: Mi sbagliavo. Mowgli: Bagheera, ti voglio bene. Bagheera: Ero solo un'altra pantera in una gabbia, Mowgli. La mordevo, graffiavo le sbarre. In pratica ho passato la vita a combattere. Finché un giorno l'ho fatta finita. Ho smesso di lottare e ho conquistato la loro fiducia. Conquista la loro fiducia, fratellino.
Con la tigre e il cacciatore ormai scomparsi, il futuro iniziò a risplendere dal buio alla luce. Mowgli, uomo e lupo, entrambi e nessuno dei due insieme, aveva dato a voce alla giungla. E finché fosse rimasto al comando, egli avrebbe parlato a favore di una pace duratura. (Kaa)
La giungla è un luogo selvaggio, inospitale. Ci saranno scene di grande impatto, con gli animali impegnati in combattimenti epici. Non ci siamo tirati indietro, ma gli spettatori non dovrebbero aspettarsi nulla di eccessivamente violento: in quanto a toni il film è vicino a quelli del Pianeta delle Scimmie, quindi va bene per tutta la famiglia.
Mowgli si scopre diverso da ciò che pensava di essere. Mostriamo il suo arco di trasformazione: dapprima orfano convinto che i suoi genitori siano degli animali, poi ragazzo consapevole di aver vissuto una bugia per tutta la sua infanzia. Impara a capire chi è e si confronta con cosa significa essere umano, cercando di conservare il meglio di entrambi i mondi. Il nostro film non offre solo grande intrattenimento: contiene tematiche che lo rendono complesso e che regaleranno al pubblico un’esperienza nuova.
Per me l'aspetto fondamentale era che queste creature parlanti fossero credibili. L'idea di doppiare un animale fotorealistico non mi interessava. Perciò abbiamo impiegato la performance capture: per la maggior parte del cast si trattava di un’esperienza nuova. [...] La faccia degli attori è stata unita a quella del personaggio che avrebbero interpretato grazie al morphing, allungandola e tirandola al punto giusto, fino a quando potevamo vedere sia il volto umano che quello animale. C'è voluto molto tempo, da un punto di vista dell'animazione. Tutto ha inizio con la recitazione, però, non dimentichiamolo.
Quando abbiamo iniziato a lavorarci, nel 2014, non sapevamo che Disney avesse in programma di realizzare una versione live action del Libro della Giungla, ispirandosi al cartone animato del 1967. Il confronto non mi preoccupa affatto, si tratta di due tipi di film completamente diversi.