Questa è una raccolta: trovi la fonte di ogni citazione nella voce di provenienza.
Raccolta di menù tratti dai libri.
Antipasto misto di salami, prosciutti, giardiniera e salmone affumicato annaffiato con un eccellente cortese di Barcanello, frazione di Capriata d'Orba. Tortellini in brodo accompagnati da barbera d'Asti invecchiato in botte di rovere. Gallina bollita con salsa verde, vitello tonnato e insalata russa con barbaresco Gaja del '96. Muffa nobile di Orvieto abbinata a roquefort e camembert di Normandia. Caffè, frutta secca, pandolce genovese e moscato dolce di Acqui. Brindisi conclusivo con champagne Dom Pérignon acquistato nell'enoteca di via Malta e offerto dal sottoscritto. Il pranzo di Natale a casa di Aurelia è stato impegnativo. (Bruno Morchio)
Il nostro solito menu conteneva per lo più piselli rossi e verdi, che erano sempre un po' troppo cotti, ma che si adattavano bene a formare ogni genere di figure che dovevano dare al nostro discorso più rilievo. Costruivamo piramidi, disegnavamo strade [...]. A un tratto però i piselli erano inghiottiti perché il tempo di mangiare quel giorno era breve. (Adrienne von Speyr)
Macrobio ci ha conservato il menù di una cena ufficiale offerta ad alcuni sacerdoti al tempo di Cesare. Eccone il dettaglio: all'inizio frutti di mare, ostriche, cozze un tordo su letto di asparagi, un pollo bollito, castagne e sugo di cozze e ostriche. Questi cibi erano consumati a titolo di antipasto e accompagnati da vino dolce. Poi seguiva il primo piatto con altri frutti di mare, pesci di mare, beccafichi, filetti di cinghiale, paté di volatili e tordi. Il piatto principale comprendeva mammelle di scrofa, testa di maiale, stufato di pesce, anatre, lepre, volatili arrosto. Sfortunatamente ignoriamo quale fosse il dolce. (Pierre Grimal)
Magnammo, amice mieie, e po' vevimmo, | nzi' c’arde lo locigno a la cannela; | pecche' st’ora de[1]spasso che tenimmo | scappa, comme pe mare fa la vela. || Nnce simmo mo: vedimmoncenne bene! | Lo presente è nu sciuscio[2], e nun se vede; | lo passato è passato, e cchiu' nun vene; | e a lo dimane chi nce mette pede?