Ah, mio dio, Mio Dio, | perché non esisti? | Dio onnipotente, cerca (sfórzati) a furia di insistere – almeno di esistere. (Giorgio Caproni)
Anche quella che ho assunto poc'anzi come regola, cioè che le cose che concepiamo molto chiaramente e distintamente sono tutte vere, non è certa se non perché Dio è o esiste. (Cartesio)
Basterebbe credere che Dio esiste per far sì che donargli la nostra vita non sia peccare per eccesso ma per insufficienza. (Madeleine Delbrêl)
C'è Auschwitz, quindi non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo. (Primo Levi)
C'è chi è turbato dal fatto che non si possa provare scientificamente l'esistenza del Creatore. Ma dobbiamo veramente accendere una candela per vedere il Sole? (Wernher von Braun)
Che peso, la presenza di Dio per chi non la desidera. (Dino Buzzati)
Chi può a priori sentenziare o decidere che è assurdo, cioè in sé contraddittorio, un Dio onnipotente, in ogni senso infinito, anche come amore, che per amore ha voluto il mondo affinché altri esseri potessero avere un giorno parte al suo bene divino? (Guido Sommavilla)
Ci vorrà un po' di tempo perché la gente capisca che la scienza moderna ha dimostrato l'imprescindibilità dell'esistenza di Dio. Come c'è voluto tempo, nel XIX secolo, per accettare la teorie evoluzionistiche di Darwin o la configurazione del sistema solare. È stata lunga. E ci vorrà tempo per capire e accettare – siamo solo all'inizio – che la nuova scienza dimostra che Dio esiste. (Michel-Yves Bolloré)
Coloro che credono di non credere in Dio, in realtà poi credono inconsciamente in Lui, perché il Dio di cui negano l'esistenza non è Dio, ma qualcos'altro. (Jacques Maritain)
Credo nel sole, anche quando non splende; credo nell'amore, anche quando non lo sento, credo in Dio, anche quando tace. (Zvi Kolitz)
Dico dunque che questa proposizione, "Dio esiste", è in se stessa e di per sé evidente, perché il predicato s'identifica col soggetto; Dio infatti è il suo essere: ma siccome noi ignoriamo l'essenza di Dio, per noi non è evidente, ma necessita di essere dimostrata per mezzo di quelle cose che sono a noi più note, [...] cioè mediante gli effetti. (Tommaso d'Aquino)
Dio è triste? Per essere triste dovrebbe esistere, no? Lo so, disse lei, dandogli un leggero buffetto sulla spalla. È per quello che lo chiedevo, per sapere finalmente se ci credi! Allora ti dirò solo questo: se Dio esiste, ha molte ragioni per essere triste. E se non esiste, secondo me anche questo Lo rattrista non poco. Insomma, per rispondere alla tua domanda, Dio deve essere triste. (Jonathan Safran Foer)
Dio esiste. Noi non dobbiamo né vogliamo provarvelo: tentarlo ci sembrerebbe bestemmia, come negarlo, follia. Dio esiste perché noi esistiamo. Dio vive nella nostra coscienza, nella coscienza dell'Umanità, e nell'Universo che ci circonda. La nostra coscienza lo invoca nei momenti più solenni di dolore e di gioia. L'Umanità ha potuto trasformarne, guastarne, non mai sopprimerne il santo nome. L'Universo lo manifesta coll'ordine, coll'armonia, colla intelligenza dei suoi moti e delle sue leggi. (Giuseppe Mazzini)
Dio esiste perché la matematica è coerente, e il demonio esiste perché non possiamo dimostrare che lo è (André Weil)
Dio non è un'entità dello stesso ordine di un atomo o di una galassia. L'esistenza dell'atomo è corroborata da schemi teorici e prove sperimentali. Quasi tutta la comunità scientifica ne riconosce l'esistenza. Dio, almeno dal mio punto di vista cristiano, non è una questione di dimostrazione. È un Dio personale con il quale possiamo stabilire una relazione. Questo è un atto di fede e di libertà. La parola «prova» non si applica all'esistenza di Dio, perché la prova è una questione di ragionamento logico, non di scelta personale. Di fronte a una dimostrazione matematica, non abbiamo la libertà di accettare o rifiutare il risultato. Anche in fisica, dove non c'è certezza assoluta, gli scienziati raggiungono situazioni di consenso. La teoria della relatività generale, ad esempio, è accettata da quasi tutti gli scienziati. Ma questo è ben lungi dall'essere il caso dell'esistenza di Dio! Un segno, invece, richiede un'interpretazione. E l'interpretazione rimanda alla libertà dell'interprete. Se facciamo un incontro piacevole per strada, possiamo vederlo come un segno della benevolenza di Dio o semplicemente come un frutto del caso. È una questione di libertà di interpretazione. Nessuna dimostrazione può concludere che avremmo dovuto incontrare quella persona in quel giorno e a quell'ora. Il credente può essere libero di trovare segni dell'azione divina nella struttura dell'universo. Non è forse un segno di qualcosa il fatto che l'universo sia così coerente? Qui c'è spazio per il dibattito. Ma non si tratta di una prova. (François Euvé)
Dio, se c'è, è nascosto. Se esiste, da sempre gli uomini sono costretti a cercarlo a tentoni. E non sempre la loro ricerca ha uno sbocco, ottiene un risultato. Positivo o negativo che sia. C'è da meravigliarsi e diffidare da coloro che affermano di non avere difficoltà a credere. Forse (com'è stato detto) è perché non hanno ben capito di che cosa si tratta. La disperante esperienza umana è che nessuna divinità fa capolino da dietro le nuvole. Il cielo e la terra tacciono. Ma, se un dio esiste, non si nasconde solo dietro il silenzio della natura. Si cela anche dietro la realtà del male degli innocenti che sembra accusarlo senza possibilità di difesa; dietro la molteplicità delle religioni. In queste, dietro le difficoltà delle tante "scritture sacre", Bibbia compresa. Se c'è, si nasconde pure dietro gli scandali delle chiese; dietro gli errori e le incoerenze proprio di coloro che dovrebbero testimoniarne con la vita stessa l'esistenza. (Vittorio Messori)
Dunque qualcosa di cui non può pensarsi nessuna cosa maggiore esiste in modo così vero che non si può pensare non esistente. E questo sei tu, o Signore Dio nostro. (Anselmo d'Aosta)
– E cos'è più probabile: che un Dio onnipotente e misterioso creò l'universo e poi decise di non dare alcuna prova della sua esistenza? Oppure, che non solo non esista affatto, ma che l'abbiamo creato noi per non sentirci tanto piccoli e soli? – Non so... non potrei immaginare di vivere in un mondo dove Dio non esista. No, non ci vorrei vivere. – Come fai a sapere che non ti stai illudendo? Quanto a me, io... io vorrei una prova. – Ah, una prova. Volevi bene a tuo padre? – ...Sì, moltissimo. – Provalo. (Contact)
Egli semplicemente è per quelli che hanno fede. (Mahatma Gandhi)
Esiste una causa morale del mondo, per proporci uno scopo finale, conformemente alla legge morale; e per quanto questo scopo è necessario, altrettanto è necessario ammettere quella causa: cioè che vi è un Dio. (Immanuel Kant)
Ho Dio che mi tormenta. Il solo pensiero di Dio mi tormenta. E se non esistesse? [...] Allora l'uomo chi amerà? A chi sarà grato, a chi canterà l'inno? (Fedor Dostoevskij, I fratelli Karamàzov)
Il pensiero che Dio non esista non ha mai terrorizzato nessuno; sì invece quello che ne esista uno, tal quale me l'hanno raffigurato. (Denis Diderot)
In considerazione di tale armonia nel cosmo, che io, con la mia mente umana limitata, sono in grado di riconoscere, ci sono ancora persone che dicono che Dio non esiste. Ma ciò che veramente mi fa più arrabbiare è che mi citano a sostegno di tali opinioni (Albert Einstein)
Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore. (Stefano Benni)
L'ateo che nega l'esistenza di Dio, in parte, afferma anche una verità di Dio; la non esistenza di Dio, nel senso in cui le altre cose esistono; e quello che i teologi chiamano la «trascendenza» di Dio. (Ernesto Cardenal)
L'esistenza di Dio è conosciuta dalla sola considerazione della sua natura. (Baruch Spinoza)
"L'esistenza di Dio non può essere dimostrata!" stava dicendo mio fratello. Mi fermai ad ascoltare a bocca aperta. "Ma dal momento che abbiamo l'idea di Dio, questo vuol dire già che Dio esiste" controbatté Pessoz [...]. (Louis Malle)
L'esistenza di Dio non può essere usata alla stregua di una qualsiasi ipotesi scientifica: è qualcosa di diverso che trascende la scienza. [...] Sarei un pessimo teologo se cercassi di fare un esperimento per dimostrare l'esistenza di Dio, e un pessimo scienziato se cercassi di spiegare i miei dati sperimentali ipotizzando l'esistenza di Dio. [...] Sono sempre infastidito quando nelle interviste mi domandano le mie opinioni religiose. Non mi pare che lo domandino mai a calciatori, cantanti, modelle, categorie per le quali ho il massimo rispetto. Implicitamente gli intervistatori assumono che gli scienziati posseggano una conoscenza privilegiata di Dio, ma non è vero. (Giorgio Parisi)
L'impossibilità in cui sono di dimostrare che Dio non esiste mi rivela la sua esistenza. (Jean de La Bruyère)
La cieca necessità metafisica, certamente la stessa sempre e dovunque, non potrebbe produrre la varietà delle cose. Tutta quella diversità delle cose nella natura, che troviamo adatte a tempi e luoghi differenti non può derivare da altro che dalle idee e dalla volontà di un Essere che esiste necessariamente. (Isaac Newton)
Le prove dell'esistenza di Dio abbondano per chi non ne ha bisogno. (Nicolás Gómez Dávila)
Nella mia ingenuità provocatoriamente vado a messa tutti i giorni a cercare Dio e a convincere Dio di esistere, lo ritengo necessario perché solo un Dio ci può salvare. (Pupi Avati)
Nessun microscopio ha mai scoperto Dio né l'immortalità dell'anima, ma nessun microscopio ha mai scoperto il genio di Einstein, che pure esisteva. (Raymond-Léopold Bruckberger)
Nessuno tranne l'uomo ha tradito il segreto dell'esistenza di Dio. (Stanisław Jerzy Lec)
Noi dubitiamo dell'esistenza di Dio e di conseguenza di tutto, finché abbiamo di Dio non un'idea chiara e distinta, ma un'idea confusa. (Baruch Spinoza)
Noi non possiamo essere onesti senza riconoscere che ci occorre vivere nel mondo etsi Deus non daretur... Davanti a Dio e con Dio noi viviamo senza l'ipotesi di Dio... Si tratta cioè di vivere davanti a Dio l'assenza di Dio. (Dietrich Bonhoeffer)
Non importa sapere che Dio esiste; importa sapere che Dio è amore. (Søren Kierkegaard)
Non mi sono mai abituato all'esistenza di Dio. (André Frossard)
Oggi la domanda cruciale non è più: "Esiste Dio?", ma piuttosto: "Come aver notizia di Dio?" (Angelo Scola)
Quando si parla di prove dell’esistenza di Dio, dobbiamo sottolineare che non si tratta di prove d’ordine scientifico-sperimentale. Le prove scientifiche, nel senso moderno della parola, valgono solo per le cose percettibili ai sensi, giacché solo su queste possono esercitarsi gli strumenti di indagine e di verifica, di cui la scienza si serve. Volere una prova scientifica di Dio, significherebbe abbassare Dio al rango degli esseri del nostro mondo, e quindi sbagliarsi già metodologicamente su quello che Dio è. La scienza deve riconoscere i suoi limiti e la sua impotenza a raggiungere l’esistenza di Dio: essa non può né affermare, né negare questa esistenza. Da ciò non deve tuttavia trarsi la conclusione che gli scienziati siano incapaci di trovare, nei loro studi scientifici, motivi validi per ammettere l’esistenza di Dio. Se la scienza, come tale, non può raggiungere Dio, lo scienziato, che possiede un’intelligenza il cui oggetto non è limitato alle cose sensibili, può scoprire nel mondo le ragioni per affermare un essere che lo supera. Molti scienziati hanno fatto e fanno questa scoperta. (Giovanni Paolo II)
Quelli che credono nell'esistenza di Dio dicono che il mondo sia stato creato da lui, ma allora è stato Dio a creare anche tutta la sofferenza di questo mondo. Il creatore di tutto questo, il responsabile dell'esistenza di un mondo tanto terribile non può essere benevolo con noi. Se esiste un Dio deve essere malvagio, non c'è alcun dubbio. (Welcome to the NHK)
– Sa, mi chiedo dove trova il coraggio di convivere con tutto il male che ogni giorno vede da qui. – Qualche volta prego il Signore, e mi domando se esiste davvero. – Si domanda se esiste? – Sì, e mi do sempre la stessa risposta: considerato in quanti lo pregano e credono in lui, forse esiste davvero. (L'ispettore Derrick)
Se Dio è dappertutto, è anche in me, agisce con me, sbaglia con me, offende Dio con me, combatte con me l'esistenza di Dio. (Paul Henri Thiry d'Holbach)
Se Dio è, l'uomo è schiavo; ora, l'uomo può e deve essere libero: dunque Dio non esiste. (Michail Aleksandrovič Bakunin)
Se Dio esiste, non c'è bisogno di crederci. Se ci si crede, vuole dire che l'evidenza del suo esistere è morta. (Jean Baudrillard)
Se Dio esistesse, ma come despota celeste che dispone sovranamente di noi, l'uomo sarebbe soltanto uno schiavo senz'altra possibilità all'infuori della rivolta. (Olivier Clément)
Se Dio esiste, spero che abbia una scusa valida. (Daniel Pennac)
Se Dio non esiste, allora neppure io esisto, e nient'altro esiste... Non esiste la vita! (Sof'ja Tolstaja)
Se Dio non esistesse bisognerebbe inventarlo. (Voltaire)
Sono più sicuro della Sua esistenza che del fatto che voi e io stiamo seduti in questa stanza. E posso anche affermare che potrei vivere senz'aria e senz'acqua, ma non senza di Lui. Potete strapparmi gli occhi, eppure non mi ucciderete. Ma distruggete la mia fede in Dio, e io sono morto. (Mahatma Gandhi)
Ti supplico, mio Dio, cerca di esistere, almeno un poco per me, apri i tuoi occhi, ti supplico! O Signore, cerca di seguire ciò che succede, sforzati di vedere, te ne prego! Vivere senza testimoni, quale inferno! Per questo, forzando la mia voce, io grido, io urlo: Padre mio, ti supplico e piango: esisti! (Aleksandr Zinov'ev)
Tutto ciò che ho appreso nella vita mi ha portato passo per passo alla convinzione incrollabile dell'esistenza di Dio. Io credo soltanto in ciò che so per esperienza. Questo mette fuori campo la fede. Dunque io non credo all'esistenza di Dio per fede: io so che Dio esiste. (Carl Gustav Jung)
Un atto, il minimo atto di vera bontà, è, per dire il vero, la migliore prova dell'esistenza di Dio. Ma la nostra intelligenza è troppo ingombra di nozioni da classificare per vederlo; allora noi lo crediamo sulla testimonianza di coloro nei quali la vera bontà risplende in modo da stupirci. (Jacques Maritain)
Una risposta, fin troppo facile, è che Dio sembra assente nel momento del nostro maggior bisogno appunto perché non esiste. Ma allora perché sembra così presente quando noi, per dirla con franchezza, non Lo cerchiamo? (C. S. Lewis)
Va bene, Dio, mettiamo pure che Tu esista veramente. Mi hai sistemato per benino. Vuoi mettermi alla prova. E se invece Ti mettessi io alla prova? E se dicessi che Tu non esisti? Mi hai sottoposto alla prova più ardua dandomi prima i miei genitori e poi questi bugni. Credo di aver superato la prova. Sono più forte di Te. Se discendessi qui, adesso. Ti sputerei in faccia, sempre ammesso che Tu ne abbia una. E la cacca la fai? Il prete non ha mai risposto a questa domanda. Ci ha detto che non dobbiamo dubitare. Dubitare di cosa? Credo che Tu mi abbia già dato troppe noie e quindi Ti chiedo di venire qui giù, così sarò io a mettere Te alla prova! Aspettai. Niente. Aspettai Dio. Aspettai e aspettai. Credo di essermi addormentato. (Charles Bukowski)
Anche se non mi sono mai dedicato molto al pensiero dell'esistenza di un Dio personale fino a un periodo considerevolmente tardo della mia vita, voglio qui esporre le conclusioni vaghe alle quali sono stato portato. Il vecchio argomento di una natura ideata, così come fornito da Paley, che prima mi sembrava così conclusivo, fallisce, ora che la legge della selezione naturale è stata scoperta. Non si può più sostenere che, per esempio, la bella cerniera di una conchiglia bivalve deve essere stata fatta da un essere intelligente, come la cerniera di una porta da parte dell'uomo. Non sembra esserci più progettazione nella variabilità degli esseri organici, e nell'azione della selezione naturale, che nella direzione dove il vento soffia.
Ma potrei dire che l'impossibilità di concepire che quest'universo grandioso e meraviglioso, con i nostri sé coscienti, sia scaturito dal caso, a me pare l'argomento principe a favore dell'esistenza di Dio; ma sebbene questo sia un argomento di valore effettivo, io non sono mai stato in grado di decidermi. Sono consapevole che se si ammette una causa prima, la mente brama ancora di sapere da dove questa è venuta, come si è generata.
Un altro argomento a favore dell'esistenza di Dio, connesso con la ragione più che col sentimento, e a mio avviso molto importante, è l'estrema difficoltà, l'impossibilità quasi, di concepire l'universo, immenso e meraviglioso, e l'uomo, con la sua capacità di guardare verso il passato e verso il futuro, come il risultato di un mero caso o di una cieca necessità. Questo pensiero mi costringe a ricorrere a una Causa Prima dotata di un'intelligenza in certo modo analoga a quella dell'uomo; e mi merito così l'appellativo di teista. Questa conclusione, a quanto ricordo, era ben radicata nella mia mente al tempo in cui scrissi l'Origine delle specie; ma in seguito, dopo molti alti e bassi, si è gradualmente indebolita.
Incomprensibile che Dio esista e incomprensibile che non esista.
Se c'è un Dio, egli è infinitamente incomprensibile, perché, non possedendo né parti né limiti, non ha alcuna proporzione con noi. [...] "Dio esiste oppure non esiste?" Da che parte ci decideremo? La ragione non può decidere nulla; c'è di mezzo un caos infinito. Si giuoca una partita, all'estremità di questa distanza infinita, dove risulterà testa o croce. Su che cosa puntare? Secondo ragione, non potete scegliere né l'uno né l'altra; secondo ragione, non potete escludere nessuno dei due. Dunque non accusate di falsità coloro che hanno fatto una scelta, perché non ne sapete niente.
Valutiamo il guadagno e la perdita, scegliendo croce, cioè l'esistenza di Dio. Esaminiamo questi due casi: se guadagnate, guadagnate tutto; se perdete, non perdete nulla. Scommettete dunque che egli esiste, senza esitare.