Ho già letto questo vostro racconto [Berenice], ma narrato da voi sembra quasi vero. (Alan)
Sono assolutamente convinto che il ciclo vitale termina con la morte che conduce alla tomba. Aldilà il vuoto, il nulla. Pertanto, niente di materiale, di terreno. Lo spirito è impalpabile senza il corpo che è essenza dei vivi. I morti non possono tornare sulla terra come nei vostri romanzi. E tanto meno impressionarci. Io ho una paura atroce, sì. Ma solo dei vivi che cessano di fare del male solo dopo la morte. (Alan)
Dev'essere stanotte, la notte dei morti. Soltanto dalla mezzanotte di oggi, 1 novembre, e l'alba di domani, i morti tornano nel mio castello per rivivere la tragica vicenda che li strappò alla vita. (Thomas Blackwood)
La realtà viaggia sempre al di là, al di fuori o al di sotto di tutte le forme stabilizzate sia della società, sia dello spirito. Negli abissi, nel fondo del mare, al Polo Sud. (Edgar Allan Poe)
Di tutti i soggetti più o meno malinconici, quale seguendo la concezione universale dell'umanità è il più malinconico? La morte è la risposta evidente. E quando questo più malinconico tra i soggetti è il più poetico? Quando si allea alla bellezza. Dunque, la morte di una bella donna è, senza alcun dubbio, il soggetto più poetico che vi sia al mondo. (Edgar Allan Poe)
Toglimi con il tuo calore dal mio freddo senza speranza. Sì, senza speranza. (Elizabeth)
Io vivo solo quando amo. (Elizabeth)
In ogni essere umano esistono tre forme di vita. Quella del corpo che è la più debole, quella dello spirito che è indistruttibile e quella dei sensi che pur non essendo eterna può continuare ancora per molto tempo dopo la morte. Specialmente quando un essere umano viene strappato alla vita con un atto di violenza in un momento particolare in cui i sensi vivono un'intensa emozione. Insomma, non si muore completamente quando non si è preparati a morire. (dottor Carmus)
Quando scriver di questa storia, nessuno ci crederà, come sempre... (Edgar Allan Poe)
Edgar Allan Poe: Questa infatti è la prima volta che vengo in Inghilterra e sarà certamente l'ultima. Alan: Londra, dunque, vi ha tanto deluso? Edgar Allan Poe: Mi ha deluso la vita. Accomodatevi, prego. Vi dirò subito che non sono un romanziere ma un vostro collega, un cronista. Tutto quanto che o scritto finora è realmente accaduto. Alan: Solo nella vostra immaginazione di scrittore geniale ma fantasioso. Edgar Allan Poe: No, è pura e semplice cronaca, mio giovane amico. Alan: Voi mi trattate da ragazzo ?ma non avete che 7 anni più di me. Edgar Allan Poe: 7? No, tutti i millenni già vissuti, intervallati da una parola che non esiste: la morte.