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Raccolta di arringhe tratte dalle serie televisive.
Mi hanno definito un estremista violento e sanguinario, quando per la prima volta invocai l'annientamento della specie umana insieme a quello delle scimmie più astute ed evolute. Ma dopo aver vissuto sulla Terra posso dirvi con cognizione di causa che sono anche troppo clemente! [...] Grazie amici, vi ringrazio. E se questa mia arringa vi è piaciuta vi invito ad acquistare il mio album di arringhe, solo 18 dollari e 95! Acquistatelo ora e riceverete il pupazzo Bender! (prima stagione)
Abbiamo visto O. J. Simpson vincere l'Heisman Trophy, l'abbiamo visto nei film e negli spot pubblicitari. Pensiamo di conoscerlo, ma quella che abbiamo visto è la sua immagine pubblica: il volto dell'atleta, dell'attore. Però come molti uomini pubblici ha anche un lato privato, l'O. J. Simpson che non conoscete: il volto di un violento, di un molestatore, di uno spietato assassino. Vorrei riassumere i risultati delle nostre prove di questi efferati omicidi: la scia di sangue nella proprietà di Rockingham è riconducibile all'imputato; il sangue repertato sul guanto trovato a Rockingham è riconducibile all'imputato; le gocce di sangue sulla scena del crimine di Bundy Drive corrispondono all'imputato e il sangue rinvenuto nel Bronco era un mix di sangue dell'imputato, di Ron Goldman e di Nicole Brown.
Avete un bugiardo, Mark Fuhrman, la personificazione del male stesso, che dice di aver trovato i guanti. Ma non fatevi ingannare: lui non è solo un agente, questo signore rappresenta l'intera polizia di Los Angeles. Magari non ve ne siete resi conto, ma voi avete un grande potere: la vostra decisione ha implicazioni enormi all'interno di questo tribunale e al di fuori di esso. Le cose accadono per un motivo nella vita. Magari voi siete qui per questo, perché c'è qualcosa nel vostro passato che vi fa capire che questo è sbagliato. Forse voi siete le persone giuste al momento giusto che devono dire: "Mai più! Non possiamo accettare questo!" Ciò che ha fatto l'accusa è vergognoso. O. J. Simpson ha il diritto di essere assolto. L'accusa ha affidato questo caso ad un uomo che ha affermato che vorrebbe che tutti i negri fossero radunati e uccisi. Questo è genocidio. Quest'uomo parla come Adolf Hitler. Visto che non potete fidarvi di quel poliziotto, né tanto meno dell'accusa, non c'è da stupirsi che nel momento clou di questo processo quando a O. J. Simpson è stato chiesto di provare i guanti non gli andavano bene e non gli andavano bene perché non erano i suoi. Se non mettete fine a tutte queste menzogne chi lo farà? Mandategli un messaggio. Fategli sapere che il vostro verdetto arriverà lontano, molto più lontano di queste pareti. Signore e signori, ricordatevi queste parole: se il guanto non riesce a infilare non si può incriminare [...]
Il fatto che Mark Fuhrman sia un razzista e abbia mentito al riguardo non significa che non abbiamo dimostrato che l'imputato è colpevole oltre ogni ragionevole dubbio. Sarebbe una vera tragedia se O. J. Simpson fosse giudicato innocente a causa dell'ideologia razzista di un solo agente di polizia. C'è un mare di prove a cui la difesa non ha saputo controbattere. Nel tentativo di distrarvi vi hanno condotto lungo un sentiero tortuoso, prima dicendo che i poliziotti sono degli idioti imbranati e subito dopo che sono furbi cospiratori. Sono ricorsi a diverse teorie, sperando che una attecchisse, ma anziché lasciarvi distrarre da queste fantasie, vi chiedo di considerare le prove che la difesa non ha potuto né potrà mai confutare: [...] il sangue sul vialetto a Bundy ha una corrispondenza di uno su centosettanta milioni; il sangue di Nicole era sui calzini dell'imputato e ha una corrispondenza di uno su sei virgola otto miliardi; il sangue sul cancello della casa a Bundy ha una corrispondenza con quello dell'imputato di uno su cinquantasette miliardi – ci sono solo cinque miliardi di persone sul pianeta e questa, signore e signori, è un'identificazione –; quando l'imputato ha saputo della morte della moglie non ha chiesto come è morta – pensateci bene, non ha chiesto come è morta – e quindi voi chiedetevi: "Perché?".
Il reverendo Martin Luther King Jr. ha detto bene: "L'ingiustizia in qualsiasi luogo è una minaccia alla giustizia ovunque".[1] E perciò qui ci imbarcheremo in una ricerca della giustizia, la ricerca della verità. Nessuno di noi era lì il 12 giugno 1994, dobbiamo affidarci ai testimoni per avere un quadro completo. Ma lasciatemi parlare di quei testimoni che l'accusa non ha nominato, testimoni che scagioneranno O. J. Simpson. Ci si potrebbe domandare perché l'accusa non ha portato alla vostra attenzione Mary Anne Gerchas o Rosa Lopez o Joe Stellini o Alan Austin...
Qui non c'entra la parola che inizia per "n", c'entra O. J. Simpson e la parola che inizia per "o", "omicidio". Non ho paura di indicarlo e dire che è stato lui. Perché no? Tutte le prove puntano a lui. [...] Sapeva che la bomba stava per esplodere e così è stato. Il 12 giugno 1994, mentre la loro figlia danzava, l'imputato tenne lo sguardo fisso su Nicole, sdegnato. Immaginate l'imputato sul Bronco, è sconvolto dalla rabbia e dalla gelosia. È notte ormai e sta guidando e l'oggetto della sua collera è Nicole. Sono le 22 e sta guidando il più veloce possibile, ha perso il controllo, signori. Il fatto che ci siano i figli in casa non significa niente per lui. Simpson ha perso Nicole e quindi è turbato, furioso, la miccia è sempre più corta, la collera aumenta, la rabbia che ha, la collera, l'odio, scorre dentro di lui fino al coltello e dal coltello su di lei. Ad ogni affondo della lama nel suo corpo prova sollievo, un piccolo sollievo. Colpisce, lacera e colpisce finché non si placa la sua collera, finché Nicole e Ron sono morti. È un omicida. Ed è stato anche un grande campione di football. Ma resta comunque un omicida.
Signore e signori della giuria, scusatemi se sembro distratto. Ultimamente sono molto preso da questioni di moralità. Giusto o sbagliato. Bene o male. A volte il confine tra le due cose è una linea molto netta, a volte è nebulosa e... spesso è come per la pornografia: la riconosci quando la vedi. Un uomo è morto. Non voglio prenderla alla leggera ma certe questioni... certi confini, sono fondamentali perché ci vincolano gli uni agli altri, all'umanità. Non tutti la pensano così, non tutti vedono la linea ben marcata, ma solo nebbia. Un uomo è morto, un uomo è morto. E il mio cliente, John Healy, gli ha tolto la vita. Questo non è in discussione, è un dato di fatto. Un fatto, e per i fatti non c'è un giudizio morale indicano soltanto quello che è non quello che pensiamo, come ci sentiamo... ci sono e basta; quello che aveva in mente il mio cliente quando ha tolto la vita al signor Prohaszka, se è un uomo buono oppure tutt'altra cosa... è irrilevante, le questioni di bene o male per quanto importanti siano sono fuori luogo in tribunale, solo i fatti importano. Il mio cliente dichiara di essersi solo difeso, i collaboratori del signor Prohaszka hanno rifiutato di deporre, l'unica altra testimone – una donna terrorizzata – dichiara che il mio cliente era affabile e amichevole e di aver visto la colluttazione col signor Prohaszka dopo che era iniziata. Questi sono i fatti. Basandosi su di essi, e nient'altro, l'accusa non è riuscita a dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio che il mio cliente non stesse agendo solo per legittima difesa e questi, signore e signori della giuria, sono i fatti. Il mio cliente, basandosi solo sulla sacralità della legge che abbiamo tutti giurato di difendere, dev'essere assolto da ogni accusa. Ora, in ambito diverso, fuori dall'aula, il mio cliente se la vedrà con la propria coscienza, ma qui, in quest'aula, il giudizio spetta a voi, e a nessun altro. (prima stagione)
Signore e signori della giuria, l'imputato Frank Castle non è... scusate. Ahm. Il signor Castle è... be', è una vittima... no non lo è. Dunque, tu hai... diciannove anni, la sabbia è bollente e il sole picchia forte. C'è rumore, grida, degli spari. L'unica cosa che sai per certo è che ora sei circondato dal nemico. Ma lo fai, e resisti. Perché? Hai degli ordini e hai dei doveri, e anche perché la tua vita non finisce lì. Le persone che ami ti aspettano a casa, perché oltre a essere un marine decorato l'uomo davanti a voi è un bravo marito e anche un ottimo padre. Frank Castle, tornato dall'inferno della guerra non vuole nient'altro che ricominciare da capo ma sua moglie, il figlio e la figlia vengono ammazzati da dei criminali e nessuno, né la polizia, e neanche il nostro procuratore, si sono battuti per lui. Frank Castle non è mai ritornato a casa: è passato da una guerra all'altra! Non processiamo un giustiziere ma il fallimento del sistema giudiziario, quì c'è un uomo che è stato usato come pedina per coprire gli errori del sistema, la procura vuole sangue, huh, ma come dice il giudice: deve provare le accuse oltre ogni ragionevole dubbio. Quindi oggi vi chiedo di avere una mente aperta. (seconda stagione)
– Signore e signori della cosiddetta giuria, l'avvocato di Chef vorrebbe farvi credere che è il suo cliente l'autore di Brache puzzolenti. Ed avrebbe dei buoni presupposti, persino a me ha fatto pena! Ma signore e signori di questa cosiddetta giuria, c'è un'ultima cosa che desidero prendiate in considerazione. Questo è Chewbecca. Chewbecca è un Wookiee del pianeta Kashyyyk. Ma Chewbecca vive sul pianeta Endor. Riflettete bene; questo non ha alcun senso! – Dannazione! – Che c'è? – Fa ricorso alla Difesa Chewbecca! – Perché uno Wookiee alto tre metri, vorrebbe vivere su Endor, con un branco di Ewok alti settanta centimetri? Questo non ha alcun senso! Ma ancora più importante, dovete chiedervi: Cosa c'entra questa cosa con questo caso? Niente. Signore e signori, non ha nulla a che vedere con questo caso! Non ha alcun senso! Guardatemi: sono un avvocato che difende una casa discografica e sto parlando di Chewbecca. Questo ha senso? Signore e signori, le mie parole non hanno senso! Niente di tutto questo ha senso! Perciò, quando sarete in camera di consiglio per deliberare, ricordate le parole: Questo ha senso? No! Signore e signori di questa cosiddetta giuria, non ha alcun senso! Se Chewbecca vive su Endor[2], dovete assolvere![3] (seconda stagione)
[Al processo "Tutti contro tutti"] Signore e signori della giuria, qui tutti hanno commesso un reato e tutti devono pagare per questo reato. Il mio cliente, Tutti, ne è stato vittima e deve essere risarcito. (terza stagione)
– Sono convinto che sia stato sferrato un duro colpo alla democrazia: qui è in atto una farsa, e io voglio giustizia. Kyle Broflosky firmò un contratto consapevolmente e volontariamente, e ora dichiara e dimostra di non avere in alcun modo la minima intenzione di ciucciare le mie palle. Gli ho dato molto tempo per adempiere ai suoi obblighi, ma ha sempre rifiutato. Le mie palle stanno ancora aspettando, vostro onore: ho prove, testimoni e nonostante ciò le mie palle sono ancora asciutte. Pretendo ciò che mi è dovuto! – Signor Broflosky, lei ha firmato che avrebbe dovuto suggere lo scroto e i testicoli del signor Cartman Eric. – ... io... – È sua o no la firma posta sul qui presente contratto? – ... ma... oh, eh... ma... al diavolo! Non può essere! Scherzate? Cioè, non ci sono cose più importanti a cui pensare adesso? – Per le prove mostrate e per i fatti evidenziati la corte non ha scelta, e ordina che lei introduca i testicoli del signor Cartman nelle proprie fauci e sugga altresì gli attributi succitati per almeno trenta secondi. – Sì! – Lei ha ventiquattr'ore da adesso per ciucciare le soprammenzionate palle. Se non adempirà entro questo periodo verrà arrestato per disobbedienza alla corte. Prossimo caso! – Grazie signor giudice. Questa è una vittoria per me, per il sistema giudiziario, e per le mie palle. (undicesima stagione)
– Bambini e signori della giuria, il crimine di questa bambina è stato ricordare a noi tutti che siamo ordinari. Quando un filo d'erba cresce al di sopra degli altri, che facciamo? Noi lo tagliamo! Quindi io consiglio nove momenti di riflessione da scontare tutti di seguito. – Nel corso dei secoli la pittrice, la scultrice, la costruttrice, si sono trovate da sole contro l'insegnante d'asilo di quel tempo. E non ha vissuto per guadagnarsi gli adesivi premio, ha vissuto per se stessa, per raggiungere quelle cose che sono la gloria di tutta l'umanità. Queste sono le mie condizioni, non mi importa affatto seguirne altre e adesso, se la corte permette, è l'ora della nanna. (ventesima stagione)
[Al processo Homer Simpson v. Il Diavolo] – Ho qui un contratto stipulato fra me e un certo Homer Simpson in cui lui impegna la sua anima per una ciambella che io gli ho regolarmente consegnato. Ed era squisi-squisitissima! Chiedo soltanto ciò che mi spetta di diritto. [La giuria dei dannati confabula] – Quello, signori, era un discorso proprio con i fiocchi. Ma vi chiedo: cos'è un contratto? Il dizionario lo definisce come "accordo inscindibile a norma di legge". "Accordo inscindibile". [la giuria dei dannati lo guarda perplesso] Debbo usare la toilette... [va alla toilette ma non torna più perché è scappato dalla finestra] (quinta stagione)
– Signor Simpson, ha qualcosa da dire in sua difesa? – Sì, ce l'ho. Credo che le persone famose abbiano un debito verso la società. Se le celebrità non desiderano che si rovisti nella loro spazzatura e che si dica che sono gay, non dovrebbero tentare di esprimersi creativamente. E per finire: voi dovete rendervi conto che il pubblico vi possiede a vita! E quando sarete defunti ballerete negli spot pubblicitari con gli aspirapolveri. Grazie, Vostro Onore. – Signor Simpson, lei deve tenersi a una distanza minima di 250 chilometri da una qualsiasi celebrità viva o morta. (decima stagione)
– Signore e signori della giuria, secondo voi chi è più affascinante: Tom Cruise oppure Mel Gibson? – Cosa vorrebbe dimostrare con questo? – Vostro onore, sono talmente sicuro della colpevolezza di Marge Simpson che posso sprecare il tempo concessomi classificando i superfusti! (quarta stagione)
↑ Nella saga di Star Wars Chewbecca non ha mai vissuto sul pianeta Endor, rendendo così l'arringa finale di Johnnie Cochran totalmente falsa e senza senso
↑ Evidente richiamo alla storica frase pronunciata da Johnnie Cochran ai giurati al processo di O. J. Simpson, quando fece provare al suo assistito i guanti insanguinati che secondo l'accusa doveva aver indossato l'assassino: If it doesn't fit, you must acquit ("se non calzano, dovete assolverlo")