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Raccolta di coming out tratti dalle serie televisive.
– Allora, che mi racconti? Hai trovato una ragazza? – Troy... io sono gay. Chissà perché è così difficile da dire. L'ho sempre saputo. [...] Mi piacciono i ragazzi. [...] La vagina è come un'opera d'arte in un museo. Si può guardare, ma non toccare. (Dear White People)
– Dai, parlaci del tuo ragazzo! Come si chiama? – Sì, dai! Perché non ce ne hai ancora parlato? Non la smettiamo finché non ce lo dici! – No, è ancora presto... troppo presto... – Dai! – Dai, diccelo! [...] – Va bene, si chiama Marla. Mi vedo con una donna. – Co... Cosa?! – No, tu non sei... [ride] – Sul serio, sono gay. [...] – Aspetta un attimo! Ma se noi andavamo sempre alla ricerca di ragazzi! Siamo andate a tutti quegli incontri per single insieme! – "Incontri per single"? Pensavo fossero delle uscite di coppia! (Pappa e ciccia)
– E come spieghi questo? Era sotto il tuo letto. [gli mostra una rivista omoerotica] L'avevo detto a tua madre: "Sei troppo buona, quello è un frocetto!" Ho cercato di raddrizzarti un po', ma lei diceva "È creativo, dagli la possibilità di esplorare" Le ho dato retta ed è così che tu ripaghi la mia generodità? Che c'è? Parla, forza! Hai diciassette anni, sei un uomo ormai. Coraggio, dillo. – Sono un ballerino. E... sono gay. [il padre lo picchia] Sto cercando di fare qualcosa della mia vita. Voglio diventare qualcuno e andarmene via da qui! – Oh, quindi io non sono nessuno visto che sono rimasto! Non sai che cosa significa essere un uomo e dover lottare! [lo picchia con la cintura] (Pose)
– Ehm.. Be'... io ho una ragazza. Eh... Eh... Per caso... voi lo sapevate che ero...? – Be', ci sono... sono stati alcuni segnali che avevamo notato... – Un po'... – Come cosa? – Eh... – Il tuo amore per i giubbotti. – Già. – La collezione di pantaloni. – L'ossessione per Tegan e Sara. – Quelle pagine segnate di Io Martina. – Tutti i sogni in cui bevi cioccolata calda con Billie Jean King. – La tua sorprendente somiglianza con Jodie Foster. – Ho capito, ok. C'erano un sacco di segnali dei quali non ero ancora consapevole. C'è una grande differenza tra pensare qualcosa e sapere che quella cosa è vera. (Super Fun Night)
[Terapia madre-figlio] – Ci divertivamo sempre molto insieme perché eravamo d'accordo su tutto. Ma adesso non ci parliamo più. Sbatte le porte e scappa via. E mi mente. Dice che passa la notte da Daphne, ma so che non è così. E ho scoperto delle cose. – Che genere di cose? – Eh, disegni... nudi. Io vorrei solo sapere se... – Se Justin potrebbe essere gay? – Ha solo diciassette anni, è troppo giovane per queste cose. Justin, come puoi capire adesso quello che sei veramente? – Justin, c'è qualcosa che vuoi dire? – Mi piace il cazzo. Mi piace essere inculato. Ho voglia di succhiare cazzi. Ne ho sempre voglia. E sono anche piuttosto bravo. – Direi che è già qualcosa... (Queer as Folk)
– Ha già preso una decisione? – Sì, l'ho già presa. È licenziata. – [Pausa] È perché sono omosessuale? – No... Certo che no. No. – Bene. Bene. (Law & Order - I due volti della giustizia)
– [Kevin O'Donnell è] Il presidente di "Amore Speciale", un gruppo per i diritti civili dei molestatori. – Difendono il "diritto" dei pedofili a fare sesso coi minori. – Ne conosco di gruppi come questo. – Sì, ma "Amore Speciale" si spinge più in là: sostiene che la pedofilia è un orientamento su base genetica come etero e omosessualità. E inoltre che i pedofili vengono perseguitati come i gay in Iraq e in Iran! Una cosa spregevole! – Non ti avevo mai visto così arrabbiato. – La pseudoscienza come questa insulta la mia intelligenza come psichiatra e la mia natura come omosessuale! (Law & Order - Unità vittime speciali)
[Il padre di Callie, Carlos, ha sbattuto al muro prima George e poi Mark] – Io sono molto felice adesso. Va bene? Sto con una persona e sono molto felice, ok? – Allora ti sei fidanzata di nuovo. Questa è una cosa sana. Mi piacerebbe conoscere questo tuo nuovo spasimante. – Sì... Sì, no... Sono tutti impegnati qui perché sono medici, ma... Ti piaceranno. Ti piaceranno perché sono simpatici, spiritosi. Sia molto belli che bellissime. E sì, sì, sono veramente disponibili... Papà, ti prego. Cerca di accettare la cosa. Papà, lei è Arizona Robbins e io sto con lei adesso. – Spero che lei non sia uno di quelli che sbatte le donne contro il muro. (Grey's Anatomy, quinta stagione)
– Mamma... è un profumo alla rosa? – Jack! – Mamma, sono gay. – Oh. – Judith, non è cambiato niente. È così: lui è gay. Resta lo stesso ragazzo buono che ti ha fatto i colpi di sole la prima volta. – Tesoro, hai perso di vista l'aspetto migliore. Quando sei vecchia e depressa, un figlio gay sa come impedirti di farti fare questo color cenere e sbagliare taglio, povera cara! – Mamma, mi dispiace di averti delusa ma io sono come sono. – Tu non potrai mai deludermi. Io ti vorrò sempre bene! Ripensandoci, qualche indizio c'era. Quando tu eri piccolo, ti piaceva troppo quella filastrocca in rima; Baratto la pappa per tre uomini e una cappa. E hai sempre avuto una quantità di favolosi gay tra i tuoi amici. Insomma, guarda quello! A me non importa Jack. Tu sei la cosa per cui mi sento grata al mondo intero. (Will & Grace)
[Capodanno, scoccare della mezzanotte] – Meno due, meno uno... [stappa la bottiglia di spumante e riempie i bicchieri] – Evviva! Auguri! – Amore, che bello, siamo tutti insieme! – Auguri! Sono lesbica! Eva è la mia fidanzata! [La madre fa cadere il bicchiere] Oh, Dio. L'ho detto...l'ho detto... (Tutti pazzi per amore)
Mi scambiano per una donna molto spesso. Ho preso gli ormoni e so come comportarmi. Ho nascosto ai miei genitori chi ero per molto tempo. Aspettavo che andassero a dormire per truccarmi, vestirmi e andare di nascosto alle ball. Tornavo prima che si svegliassero. Credevo di essere furba. Quel giorno del ringraziamento non lo scorderò mai. Mia madre continuava a guardarmi con un sorrisetto e poi distoglieva lo sguardo. Così le chiesi: "Mamma, che cos'hai da ridere? Si può sapere?" E lei mi disse... mi disse: "Tu credi di essere il più sveglio, invece io l'ho vista quella ragazzina che entra ed esce dalla tua camera. Entra ed esce dalla tua camera in piena notte. Io ero sconvolta, non riuscivo nemmeno a parlare. Lei continuò dicendo che non era nemmeno arrabbiata. Era sollevata perché non ero uno di quei gay peccaminosi. [...] Le ho detto: "Mamma, non c'era nessuna ragazzina che girava di notte. Tu hai visto me. Non sono gay e di certo non ho commesso peccati. Semplicemente sono una donna. Non sono tuo figlio, ma tua figlia." È stato troppo per lei, sai? Mi ha bandita da casa sua e dal suo cuore. Ho pianto come una bambina. Sono andata via senza tornare. Quando sei rifiutata da tua madre e da tuo padre non fai altro che cercare là fuori qualcuno che possa darti l'amore che ti manca. (Pose)
[Parlando con il gatto, Mr. Piddles] – Mr. Piddles? – [purrrrrr] – Ho una cosa molto importante da dirti. – [purrrrrr] – Ti ricordi Lara? Ti ricordi che... che veniva spesso in questa casa, si fermava qui qualche volta e ci rotolavamo sul letto... insieme? – [purrrrrr] – Mr. Piddles, Lara è gay. – [purrrrrr] – E lo sono anch'io. – [silenzio] – Mi vuoi ancora bene? – [purrrrrr] – Oh, sei il miglior gatto del mondo Mr. Piddles! (The L Word)
– Papà c'è qualcosa che ti vorrei dire. Mi fa piacere che tu sia fiero di me, ma non voglio mentirti più. Fare parte del Glee Club e della squadra di football mi ha dimostrato che posso essere tutto. E la realtà è che io... Sono... Sono gay. – Lo so. – Davvero? – L'ho capito quando avevi tre anni. Per il tuo compleanno volevi un paio di tacchi alti. Mi sa di non amare follemente l'idea, ma è quello che sei. Io non posso farci niente e ti amo allo stesso modo. Va bene. [Si abbracciano] Grazie per avermelo detto. Sei sicuro, vero? – Sì, papà. Sicurissimo. – Controllavo. (Glee)
[Coming out come transessuale] – Quando avevo cinque anni io se-sentivo che c'era qualcosa che non andava. Non sono riuscito a parlare con nessuno del mio lato femminile... Era un periodo diverso, sai... Del tutto diverso. [...] Così ho dovuto tenere tutti i sentimenti dentro di me... – Papà... Papà... – No, lasciami parlare, ti prego, Dio, lasciami parlare! C'è qualcuno che ha una vita segreta e c'è chi vive profondamente solo e... si vede che è per questo che internet è stato inventato! – Internet, sì. Che grande cosa internet! È magico... – Scusa, ma io non... Scusa, papà, ma io non sto capendo... Potresti aiutarmi a venirne fuori? Stai... Mi stai dicendo che ti sei vestito da donna per tutta la vita? – No, amore. Per tutta la mia vita... per tutta la mia vita mi sono travestito da uomo! Io sono così. (Transparent)
– [Euforica] Per tutta la mia vita da quando sono una donna adulta sono stata con gli uomini e è sempre stato, sai, forte, bello, ma... Non era, insomma, l'ho fatto, ma non... Non così! Ora so che mi servono gli occhiali! – Perché, ti ho accecata? – No... Quand'ero piccola soffrivo di mal di testa, così sono andata da un medico e mi ha detto che dovevo mettermi gli occhiali. Io non lo capivo, non aveva senso per me, perché io ci vedevo bene. Poi ho preso gli occhiali, me li sono messi e mentre tornavo a casa in macchina, io, io... all'improvviso ho urlato. [Comincia a piangere sorridendo] Perché le grandi macchie verdi che avevo fissato per tutta la mia vita non erano grandi macchie verdi, erano foglie! Sugli alberi! E riuscivo a vedere le foglie! E non sapevo neanche che mi stessi perdendo le foglie! Non sapevo neanche che esistessero le foglie! Invece c'erano! Tu sei gli occhiali! [Ride] Io sono così gay! Sono tanto tanto gay! Sono estremamente gay! (Grey's Anatomy, quinta stagione)
– Sono gay! Come un ballerino sulle punte! – Quindi lo ammette! Lei lo ammette! – Ma è stupendo signor Garrison, ha fatto pace con se stesso! – Sì ed è una bellissima sensazione! – Be', allora congratulazioni! – Congratulazioni! 'pito? – Sento di poter ricominciare da capo e se per voi va bene sarei molto lieto di insegnare in terza elementare. – Oh, mi dispiace, ma qui non c'è posto per i gay! [Ridono] (South Park)
– Tu ti credi un duro, vero? Vero? Non lo sei. Sei un codardo. – Vaffanculo! Tu non hai capito un cazzo! – Capisco eccome. Capisco più di chiunque altro che hai paura di tuo padre... paura di tua moglie... paura di vivere ciò che sei. – Sai che ti dico? Vattene! Che cazzo mi frega, frocetto! Merda. [si rivolge alla folla] Ehi, scusatemi! Posso avere un attimo di attenzione? Volevo dire a tutti quanti qui che sono gay, cazzo! Un gran bel culattone! Pensavo doveste saperlo. [a Ian] Sei felice adesso? (Shameless)
– Non esco con gli uomini. – Oh. [Lunga pausa] Perché? – Sono gay. – Sei gay? – Sì. – Oh, chi l'avrebbe detto. Uh, gay. Bene, bene. Gay. Io non... Io non... Io... È normale, perché non dovresti essere gay? – Accidenti, credevo che tu lo sapessi. – No, non lo sapevo. – Già. Sai che pensavo che anche tu fossi gay? – Credevi fossi gay? – Sì. – Perché... Perché credevi... Perché dovrei essere gay? – Oh, non lo so. Mi dispiace. Io ho avuto quel tipo di fremito. – Fremito? Cioè un fremito gay come... Come se io emanassi una speciale gay vibrazione? Gaaay! Sì, è strano. No, io credo che quella che percepisci è una etero vibrazione perché mi piaccino gli uomini e questo ti sorprende un po' e devo dire che sei confusa a riguardo. [Intanto Ellen riempie un bicchiere di ghiaccio facendo cadere a terra i cubetti] – Ehm, Ellen... – Sì? – Il ghiaccio. – Il ghiaccio. Sì, mi piace il ghiaccio. Gli eterosessuali amano il ghiaccio! – Cavolo, scusa Ellen. Mi dispiace tanto, io... – Di cosa? È buffo perché credo di sapere cosa stia succedendo. È che a te non piace essere l'unica gay, non è vero? Devi reclutarne degli altri, non è così? – [Sarcastica] Chiamo il quartier generale nazionale e gli dico che ti ho persa. Accidenti avrei vinto quel maledetto tostapane! – Che-che cos'è? Umorismo gay?
– Ti ricordi che in camera tua hai detto che pensavi che io fossi come te [gay] e io ho detto "No, no, no, no, no"? Be', io... Io ecco, ci ho pensato, sai, e credo che potrebbe essere... Potrebbe... Io sono, ehm... Quello che sto cercando di dire è... È che ho capito la battuta del tostapane. – Allora ho capito quello che vuoi dire. – Cosa pensi che stia dicendo? – Oh, non voglio sbagliarmi di nuovo. – No, no, non ti sbagli. Hai ragione. Ehm, sono davvero... Sono davvero in difficoltà, ma io-io-io... Io credo d'aver capito di essere... Non riesco a dire la parola. Perché non riesco a dirlo?! Insomma, perché non riesco a dire... Ma cosa c'è di male? Perché... Perché devo vergognarmi tanto?! È assurdo! Perché non riesco a dire la verità?! Devo essere me stessa! Ho trentacinque anni suonati! Ho tanta paura di dirlo alla gente, ma sono... Susan, sono gay! [La frase risuona per tutto l'aeroporto perché per sbaglio si è avvicinata a un microfono] – Brava! [Si abbracciano] Brava! Ce l'hai fatta! – Ora mi sento bene! Ti garantisco che sto bene! E l'ho fatto... ad alta voce!
– Homer, prima di trasferirti qui devi sapere che io e Julio abbiamo una vita sociale molto attiva. [...] – Homer, Grady stia cercando di dirti che, come posso metterla? Vediamo... potremmo organizzare dei cocktail dove tutti gli ospiti sono uomini. – State cercando di dirmi che voi due siete quei maschi a cui piacciono i maschi? – Proprio così, Homer. Siamo gay. – Davvero? Mh, chi avrà la meglio, i miei pregiudizi all'antica o il fatto di aver già mischiato il mio bucato con il vostro? (I Simpson, quattordicesima stagione)
– Stai per sposarti! Patty, è una... Caspiterina! Avanti, dimmi, dimmi chi è il fortunato! Che lavoro fa, eh? Che? Ah! Ah! Fammi indovinare: servizio assistenza clienti! – Tenta pure di indovinare, ma non ci arriverai mai. Si chiama Veronica. – Ma Veronica è un nome femminile, lo sapevi? – Mi sposo con una donna. Sono gay. Allora, non sarai mica dispiaciuta... – Oh, no, no, no, no. Sono solo un po'... sorpresa, ecco. (I Simpson, sedicesima stagione)
– È difficile parlare di se stessi agli altri, vero? – Già. – Ma io voglio provarci. Che so, magari non gliene può fregare di meno. – Di che cosa? – [Sospiro] Voglio fare sesso con le ragazze. – Chiaro. – Sì. Mi piacciono le donne. Mi piace farci sesso. Mi piacciono le loro labbra, i loro capezzoli duri, le chiappe, le cosce, adoro le loro tette e la loro farfallina! Ecco, l'ho detto. E adesso... [J.J. sviene] Oh, effetto ritardato.
– Cos'hai combinato?! Guardati! – Niente. – Sembra che tu abbia fatto a botte! – È una tua impressione. Senti, lasciami in pace. – Ok. Centra per caso un ragazzo? – Smettila mamma, non ha voglia di parlarne. – E io invece tanto! Perché se è stato un balordo a ridurti... Guardati! Sei in uno stato pietoso! Dimmi che è successo! – Non è stato un "maschietto"... – Ecco, e adesso... – ...ma una "femminuccia". – Hai fatto a botte con una ragazza?! Non è proprio un comportamento da signora! – No, papà! Abbiamo fatto l'amore io e quella ragazza! Ok? Siete soddisfatti ora? – Oh, non fa altro che scherzare! Non statela a sentire... – Si chiama Naomi. È una ragazza bellissima. Così me la sono stesa. – Come?! – Ok. Ok. Ricevuto, ho imparato la lezione. Stavo per cascarci stavolta! Devo pensare agli affari miei, esatto! Divertente, molto divertente! Bello scherzetto, devo riconoscerlo: sei stata convincente! – Papà, sto cercando di dirti... – Vuoi stare zitta?! [...] – "Me la sono stesa"! Tu ne hai di fantasia!