La moltiplicazione delle zecche imperiali, luogo dove si coniano le monete, è un fenomeno che appare tardi nell'Impero romano, a partire dalla crisi del III secolo. Le zecche imperiali non vanno, però, confuse con quelle provinciali (dette impropriamente coloniali), che battevano moneta circolante solo su piccole frazioni dei territori imperiali[1] e che, con la riforma monetaria di Aureliano, furono abolite. Si trattava di centinaia di piccole zecche locali, presenti soprattutto nelle province orientali, che emettevano monete di bronzo.[2]

Thumb
Le zecche romane al tempo della tetrarchia di Diocleziano (285-305) e delle successive guerre civili (306-324).

Diffusione delle zecche romane

Lo stesso argomento in dettaglio: Monetazione provinciale.

Periodo repubblicano

Sotto la Repubblica le monete vengono coniate a Roma e la zecca si trovava, inizialmente, nei pressi del tempio di Giunone Moneta, sull'Arx.[3] Sotto Domiziano, a causa di un terribile incendio, la zecca fu spostata sul Celio, dove rimase fino alla fine del III secolo.[4] I responsabili della coniazione erano tre magistrati chiamati: Tresviri monetales. La zecca venne spostata più volte.[5]

Nel periodo repubblicano la centralizzazione è la regola. Eccezionalmente delle zecche mobili al seguito dell'esercito coniano delle monete: ad esempio durante le guerre di Silla, Lucullo, Pompeo in Oriente o durante le guerre civili, sia quelle di Cesare contro Pompeo, sia in quelle successive.[6]

Alto Impero

Con la riforma di Augusto, il Senato emette le monete di bronzo (da cui il segno SC = Senatus Consulte), e la zecca imperiale conia quelle d'oro e d'argento[7] La creazione, sempre sotto Augusto, d'una seconda zecca imperiale a Lugdunum (Lione) nelle Gallie è un'eccezione, che viene posta a termine nel 78[8].

La spiegazione di questa eccezione di Lugdunum è ricondotta a due ipotesi:

  • alcuni ipotizzano il massiccio bisogno di numerario della Gallia conquistata di recente che è la provincia più popolosa.
  • più probabilmente, la permanenza prolungata in Gallia di Augusto tra il 15 a.C. ed il 13 a.C., oltre alla vicina presenza dell'esercito sul Reno, occupato nelle campagne nella Germania, possono giustificare la creazione di questa zecca.

La centralizzazione non escluse la presenza di piccole zecche provinciali, per la coniazione dei numerari di minor valore ma di peso elevato come il sesterzio di bronzo che pesa circa 25g.

Tardo Impero

La crisi del III secolo dell'Impero romano e la sua militarizzazione provocarono un primo decentramento e moltiplicarono le zecche vicine alle zone ad alta concentrazione di militari, zone in cui la richiesta di monete era elevata. Inoltre le usurpazioni provocarono la nascita di zecche effimere, come Ambianum (Amiens) durante l'usurpazione di Magnenzio o Rotomagus (Rouen) con quella di Alletto.

Con la riforma monetaria di Aureliano del 274, quest'ultimo cercò di frenare la svalutazione della moneta agendo principalmente su due leve: sul valore dei nominali e sull'organizzazione delle zecche, che si erano affiancate a quella principale di Roma.[1] Si trattava di una serie ridotta di zecche imperiali, create durante il periodo della crisi del III secolo e collocate soprattutto in posizioni strategiche.[9] E se da una parte favorì il potenziamento di zecche provinciali imperiali, in modo che potessero operare in modo continuativo, non saltuario come accadeva prima, dall'altra parte ridusse i volumi della zecca di Roma, che impiegava un numero di addetti ormai imponente e difficile da gestire sul piano sociale, chiudendone ben 7 officine su 12, tra quelle preposte alla coniazione di moneta di mistura.[10]

La riforma monetaria di Diocleziano iniziata dal 294 vide una seconda ondata di creazione di zecche, che erano distribuite nelle diverse province, ad eccezione della Hispania: Londra, Cartagine, Aquileia, Tessalonica, Nicomedia e Alessandria. Infine le successive capitali imperiali della tetrarchia favorirono l'apertura di qualche zecca supplementare.

Le invasioni del V secolo posero fine all'attività delle zecche occidentali e della zona danubiana.

Funzionamento delle zecche

Una zecca implica uno o più laboratori dove le monete vengono realizzate. Per emettere una serie, il laboratorio incide due coni (o matrici), uno per il dritto con il profilo dell'imperatore, l'altro per il rovescio con un disegno (il tipo) ed un'inscrizione (la legenda con i quali battere il tondello).

La materia prima, oro, argento, rame, stagno per il bronzo proviene dalle miniere, principalmente l'Hispania (Spagna) e la Dacia (Transilvania), fonti che tendono ad esaurirsi verso il II secolo, e sempre più dal recupero dei prodotti della conquista di paesi ricchi. Anche questa fonte si esaurisce dopo la conquista della Dacia nel 105. La carenza di metalli preziosi, causa della crisi monetaria del III secolo è superata agli inizi del IV secolo con le confische effettuate a spese dei templi. Inoltre il recupero dei metalli continua fondendo nuovamente le monete prese con le imposte.

Dai reperti arrivati a noi, la qualità della produzione è nell'insieme buona, malgrado a volte difetti di coniazione:

  • monete spaccate o con fessure sui bordi,
  • tipi fuori centro o spostamento dell'orientamento tra le due facce,
  • rilievo scarso dovuto all'usura dei conii.

Le tecniche della produzione delle leghe di rame ed argento sono padroneggiate perfettamente. Si coniano i tondelli mescolando il rame parzialmente indurito con l'argento ancora fluido per ottenete pezzi con la superficie argentata. Nel IV secolo la produzione dei solidi era controllata così accuratamente prima dell'emissione che si otteneva una precisione del peso di ogni pezzo di 1/10 di grammo.

Moneta come espressione imperiale

Ulteriori informazioni Follis di Costantino ...
Follis di Costantino
Thumb
IMP CONSTANTINVS P F AVG, Costantino volto a destra Sol Invictus e l'iscrizione SOLI INVICTO COMITI, "al compagno (di Costantino), il Sole Invitto". Ai lati F-T, in basso PLG
Æ, circa 309-310 d.C.; zecca di Lugdunum
Chiudi

Nel III e nel IV secolo, la moltiplicazione del donativum ai soldati ad ogni salita al trono o per ogni grande avvenimento dell'Impero è spesso l'occasione per l'emissione di quantità di nuove monete, che sono l'espressione della propaganda imperiale. I temi sono estremamente vari:

  • celebrazione delle vittorie, realizzazioni o virtù dell'imperatore ed a volte quelle della moglie o dei suoi figli e probabili successori.
  • rappresentazione di una divinità cara all'imperatore: Apollo, il Genio di Roma, il Sol Invictus sotto Aureliano, Giove ed Ercole durante la tetrarchia, il crismon per Costantino I e i suoi successori.
  • veri e propri slogan politici: CONCORDIA MILITUM: la concordia dei soldati. FIDES EXERCITUS: la fedeltà dell'esercito; PAX AETERNA: pace eterna, etc.

Segni di zecca

Ogni zecca generalmente segnava il rovescio dei pezzi di sua produzione con l'abbreviazione del suo nome. Se esistevano più officine, erano precisate tramite una lettera, latina o greca, che in genere precedeva la sigla della zecca, ad esempio A.L, B.L, C.L, D.L per le quattro officine di Lugdunum, o la serie P(rima), S(ecunda), T(ertia), Q(uarta) per altre zecche.

Dal IV secolo i segni di zecca si complicarono con l'impiego di prefissi o di suffissi. Ad esempio la zecca di Tessalonica (TS o TES) usò anche:

  • SMTS, per S(acra) M(oneta), moneta sacra, cioè intoccabile (in altri termini, la tosatura è vietata).
  • TESOB, per OB(ryziacus), cioè in oro puro, segno di certificazione introdotta da diverse zecche dal 368.

Elenco delle zecche imperiali romane

Le zecche monetarie conobbero a volte delle interruzioni momentanee della loro attività, secondo la situazione politica locale. La tabella che segue non ne tiene generalmente conto. Durante il Basso Impero, le zecche attive (quelle centrali, non quindi provinciali) furono le seguenti:

Ulteriori informazioni Zecca, Provincia ...
Zecca Provincia Periodo di attività Segno di zecca
Alexandria
(Alessandria d'Egitto)
Egittodopo il 294
(prima era una zecca provinciale[11])
AL, ALE, ALEX, SMAL
Ambianum
(Amiens)
Gallia Belgicada 350 a 353AMB, AMBI
Antiochia
(Antakya)
Siriazecca provinciale ante 240[12]
zecca imperiale da Diocleziano-Galerio (285[13]/296[14]) al VII secolo
AN, ANT, ANTOB, SMAN
Aquileia[15]
(Aquileia)
Italiadopo il 294[15] fino al 452AQ (AQuileia); SMAQ (Sacra Moneta AQuileiae); AQA (AQuileia, officina "A"?); AQB (AQuileia, officina "B"?); AQP (AQuileia Prima officina) o AQUILP o SMAQP; AQMOS (AQuileia Moneta Secunda officina) o AQS o AQUILS o SMAQ o SMAQS; AQT (AQuileia Tertia officina) o AQΓ (numerale greco) o AQUILT o SMAT o TAQ (altre forme per terzia officina); AQOB (AQuileia OBrizyacum = oro depurato, puro); AQPS (AQuileia PuStulatum = argento puro); AQUIL; un'Aquila entro ghirlanda; COM OB AQ (COMes OBrizyacum AQuileiae = preposto all'oro puro); MAQ (Moneta AQuileiae); AVIL.
Arelate
(Arles)
Gallia Narboneseda 313 a 475A, AR, ARL, CON, CONST, KON, KONSTAN
Augusta Treverorum
(Treviri)
Germania inferioreda 293/294[16] a 411[17]TRE, TROB, TR, ATR, STR, BTR, IITR, PTR, PTRE, SMTR, SMTRP, SMTRS, TRB, TRS, TRP, TROB, TRPS
Barcino
(Barcellona)
Hispania Tarraconensisda 409 a 411BA, SMBA
Camulodunum
(Colchester)
Britanniadal 286 al 296 (?)C, CL, SP
Carnuntum
(Petronell-Carnuntum)
Pannonia superiore260Immagine Regaliano e
la moglie Sulpicia Dryantilla
Carthago
(Cartagine)
Africadal 296[18] al 311K, KAR, KART, PK, PKΓ, PKΔ, PKA, PKB, PKP, PKS, PKT
Colonia Agrippinensium
(Colonia)
Germania inferioredal 257[19] al 274[20] ?
Costantinopolis
(Istanbul)
Traciadopo 330C, CP, CON, CONS, CONSP, CONOB
CyzicusAsiada Gallieno[10][21] a Numeriano[22];
da 291[23] a ?
CVZ, CVZIC, CYZ, CYZIC, CVZICEN, K, KV, KVZ, KY, SMK
Heraclea SinticaTraciada 291 alla chiusura sotto Leone IH, HER, HERAC, HERACI, HERACL, HT, SMH
Londinium
(Londra)
Britanniadopo 294AVG, AVGOB, AVGPS, L, LI, LN, LON, ML, MLL, MLN, MSL, PLN, PLON,
Lugdunum
(Lione)
Gallia Lugdunenseda 15 a.C.[24] a 78 d.C.[25];
da 257[26]/274[10] al 413[27]
L, LG, LVGD, LVGPS, PLG, LA, LB, PL, LP
Mediolanum[28]
(Milano)
Italiadal 259 al 274;[10][28]
dal 291 al 327;[28]
dal 352 al 404 (?);[28]
452[28] al 475
MD, MED, MDOB, MDPS
Nicomedia
(İzmit)
Asiadopo 294MN, N, NIC, NICO, NIK, SMN
Ostia
(Ostia)
Italiada 308 a 313MOST, OST
Ravenna
(Ravenna)
Italiadal 402/406[29] al 455[30]RAV, RV, RVPS
Roma
(Roma)
ItaliaR, RM, ROM, ROMA, ROMOB, SMR, VRB
Sirmium
(Sremska Mitrovica)
Pannoniadal 320/326[31] al 397[32]SIR, SIRM, SM, SIROB
Siscia
(Sisak)
Pannonia Saviaverso 262 al 387S, SIS, SISC, SISCPS
Serdica
(Sofia)
Traciaattiva sotto Aureliano[10][11]
da 303 al 308
SER, SERD, SD, SMSD
Tessalonica
(Salonicco)
Macedoniadal 302[33] (o poco prima) fino al VI secoloSMTS, TS, TES, TESOB, TH, THS, THSOB, TS, TSA
Ticinum
(Pavia)
Italiada 274[10][34] a 326/327[35]T, TT, PT, ST, BT, QT
Tripolis
(Tripoli (Libano))
Siriaal tempo di Aureliano[10] ?
Viminacium
(Kostolac)
Mesia superioreda 239 a 268 ca.COL, VIM
Chiudi

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Wikiwand in your browser!

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.

Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.

Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.