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calciatore brasiliano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Wálter Casagrande Júnior (San Paolo, 15 aprile 1963) è un ex calciatore brasiliano.
Walter Casagrande Júnior | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Casagrande all'Ascoli | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Brasile | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 191[1] cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 85[1] kg | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Attaccante | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1º luglio 1996 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Centravanti di manovra dal gran fisico e dalla buona progressione, sopperiva alla lentezza con un'ottima tecnica. Grande colpitore di testa, la sua specialità erano le sponde, di testa e di piede, per i compagni, grazie anche alla notevole stazza.
Cresciuto nel Corinthians fece il suo esordio in prima squadra a diciassette anni, nel 1980. Rimase in questa squadra fino al 1986, salvo due parentesi annuali alla Caldense e al San Paolo. Con il club corinthiano giocò in totale 256 partite segnando 102 gol, vincendo per due volte il titolo Paulista, nel 1982 e nel 1983, e laureandosi anche capocannoniere nella prima stagione. Nelle cinque stagioni disputate in Brasile, invece, i suoi gol in campionato furono 96, di cui 71 nei tornei statali e 25 in quello nazionale.
Nel 1986 si trasferì in Europa, venendo tesserato per una stagione nel Porto; con questa maglia giocò 6 partite segnando 1 rete nella Primeira Divisão, che la squadra concluse al secondo posto. Disputò anche due confronti di Coppa dei Campioni, nei quarti di finale contro i danesi del Brøndby, e venne portato in panchina nella vittoriosa finale contro il Bayern Monaco; fu quindi campione d'Europa.
Casagrande si trasferì quindi in Italia nell'estate del 1987, quando venne acquistato dall'Ascoli del presidente Costantino Rozzi per circa un miliardo di lire[3]. La squadra, allenata da Ilario Castagner, si salvò sul filo di lana nella prima stagione, e il brasiliano realizzò 6 reti in coppia col giovane Lorenzo Scarafoni. L'annata successiva fu meno problematica per la squadra, ma Casagrande giocò poco a causa di vari infortuni[4], mentre retrocesse all'ultimo posto nella stagione 1989-1990. A questo punto la società decise di ridimensionare le spese, ma Casagrande volle rimanere ugualmente; per questo siglò un contratto con cui si impegnava a segnare almeno 20 gol in 30 partite[4]. Il patto fu rispettato: il brasiliano arrivò infatti quota 22 reti e fu anche capocannoniere, mentre l'Ascoli terminò quarto in Serie B e si guadagnò quindi la promozione sul campo.
Il giocatore passò poi al Torino per 5,2 miliardi di lire[5] nel 1991; i granata arrivarono terzi in serie A e, dopo aver sconfitto anche il Real Madrid in semifinale, disputarono la doppia finale di Coppa UEFA contro l'Ajax di Louis van Gaal. L'andata a Torino finì 2-2 e il brasiliano segnò una doppietta (furono 6 le reti nella manifestazione), tuttavia il pareggio a reti inviolate nel ritorno consegnò il trofeo agli olandesi. Nella stagione successiva la squadra vinse invece la Coppa Italia 1992-1993.
Casagrande tornò poi in Brasile, giocando nel Flamengo prima di tornare al Corinthians. Chiuse infine la carriera nel 1996.
Esordisce con il Brasile nel 1985 e partecipa coi verde-oro al campionato del mondo 1986. Qui scende in campo nelle tre partite della prima fase contro Spagna, Algeria e Irlanda del Nord, tutte terminate con la vittoria. In totale disputa 19 incontri segnando 8 gol.
Nell'autobiografia "Casagrande e i suoi demoni" uscita nel 2013, egli afferma di aver avuto una dipendenza dalle sostanze stupefacenti iniziata durante gli anni in cui giocava nel Corinthians e di aver fatto uso di sostanze dopanti, per un breve periodo, una volta giunto in Europa.[6]
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