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sistema di codifica che assegna un numero univoco ad ogni carattere usato per la scrittura di testi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Unicode è un sistema di codifica che assegna un numero univoco ad ogni carattere usato per la scrittura di testi, in maniera indipendente dalla lingua, dalla piattaforma informatica e dal programma utilizzato.
È stato compilato e viene aggiornato e pubblicizzato dallo Unicode Consortium[1], un consorzio internazionale di aziende interessate alla interoperabilità nel trattamento informatico dei testi in lingue diverse.
Unicode è stato creato per risolvere i limiti dei tradizionali schemi di codifica dei caratteri. Ad esempio, sebbene i caratteri definiti nella ISO 8859-1 siano ampiamente utilizzati in paesi diversi, spesso si verificano incompatibilità tra paesi diversi. Molti metodi di codifica tradizionali hanno un problema comune, ovvero consentono ai computer di gestire un ambiente bilingue (di solito utilizzando lettere latine e le loro lingue native), ma non possono supportare un ambiente multilingue allo stesso tempo (riferendosi a una situazione in cui più lingue possono essere mescolate contemporaneamente).
La codifica Unicode contiene caratteri con stili di scrittura diversi, come " ɑ / a ", "强 / 强", "casa / famiglia / 戸". Tuttavia, c'è stata una controversia sull'identificazione del polimorfismo nei caratteri cinesi. Per i dettagli si vedano gli ideogrammi unificati di Cina, Giappone e Corea.
In termini di elaborazione testi, Unicode definisce un codice univoco (cioè un numero intero) per ogni carattere anziché un glifo. In altre parole, Unicode elabora i caratteri in modo astratto (cioè i numeri) e lascia il lavoro di deduzione visiva (come dimensione del carattere, forma dell'aspetto, forma del carattere, stile, ecc.) ad altri software, come la navigazione web o l'elaboratore di testi.
Al momento, quasi tutti i sistemi informatici supportano l'alfabeto latino di base e ciascuno supporta diversi altri metodi di codifica. Per essere compatibili con loro, i primi 256 caratteri di Unicode sono riservati ai caratteri definiti da ISO 8859-1, in modo che la conversione delle lingue esistenti dell'Europa occidentale non richieda una considerazione speciale; e un gran numero degli stessi caratteri viene ripetuto in diversi. Nel codice carattere, il vecchio complicato metodo di codifica può essere convertito direttamente tra la codifica Unicode senza perdere alcuna informazione. Ad esempio, la sezione del formato full-form contiene il formato full-form delle principali lettere latine. Nei glifi cinesi, giapponesi e coreani, questi caratteri sono presentati in full-form invece che nella comune forma half-form, che ha un effetto importante sul testo verticale e sul testo a spaziatura fissa.
Quando si rappresenta un carattere Unicode, di solito è rappresentato da "U +" seguito da un insieme di cifre esadecimali. Nel piano multilingue di base: (piano multilingue di base in inglese tutti i caratteri. BMP abbreviato noto anche come "piano zero", piano 0) all'interno, si utilizzano quattro cifre (ovvero 2 byte, per un totale di 16 bit, Come U + 4AE0, che supporta un totale di oltre 60 000 caratteri); per i caratteri al di fuori del piano zero si devono utilizzare cinque o sei cifre. La vecchia versione dello standard Unicode utilizza metodi di marcatura simili, ma con alcune piccole differenze: in Unicode 3.0, "U-" viene utilizzato seguito da otto cifre e "U +" deve essere seguito da quattro cifre.
Unicode era stato originariamente pensato come una codifica a 16 bit (quattro cifre esadecimali) che dava la possibilità di codificare 65.535 (216 − 1) caratteri. Tanto si riteneva essere sufficiente per rappresentare i caratteri impiegati in tutte le lingue scritte del mondo. Ora invece lo standard Unicode, che tendenzialmente è perfettamente allineato con la norma ISO/IEC 10646, prevede una codifica fino a 21 bit e supporta un repertorio di codici numerici che possono rappresentare circa un milione di caratteri. Ciò appare sufficiente a coprire anche i fabbisogni di codifica di scritti del patrimonio storico dell'umanità, nelle diverse lingue e negli svariati sistemi di segni utilizzati.
Al 2009, solo una piccolissima parte di questa disponibilità di codici è assegnata. Per lo sviluppo dei codici sono infatti previsti 17 "piani" ("planes", in inglese), da 00 a 10hex, ciascuno con 65.536 posizioni (quattro cifre esadecimali), ma solo i primi tre e gli ultimi tre piani sono ad oggi assegnati[2], e di questi il primo, detto anche BMP, è praticamente sufficiente a coprire tutte le lingue più usate.
Concretamente, questo repertorio di codici numerici è serializzato mediante diversi schemi di ricodifica, che consentono l'uso di codici più compatti per i caratteri usati più di frequente. È previsto l'uso di codifiche con unità da 8 bit (byte), 16 bit (word) e 32 bit (double word), descritte rispettivamente come UTF-8, UTF-16 e UTF-32.
Piano | Intervallo | Descrizione | Abbreviazione |
---|---|---|---|
0 | 000000-00FFFF | Basic Multilingual Plane | BMP |
1 | 010000-01FFFF | Supplementary Multilingual Plane | SMP |
2 | 020000-02FFFF | Supplementary Ideographic Plane | SIP |
3 | 030000-03FFFF | Designato preliminarmente come Tertiary Ideographic Plane (TIP), ma nessun carattere gli è stato assegnato al momento[3]. | TIP |
4-13 | 040000-0DFFFF | Attualmente non assegnati | |
14 | 0E0000-0EFFFF | Supplementary Special-purpose Plane | SSP |
15 | 0F0000-0FFFFF | Supplementary Private Use Area-A | |
16 | 100000-10FFFF | Supplementary Private Use Area-B |
Il piano 0, il Basic Multilingual Plane (lett. "Piano multilinguistico di base") o BMP, è quello in cui sono stati assegnati la maggior parte dei caratteri. Il BMP contiene caratteri per quasi tutti i moderni linguaggi e un grande numero di caratteri speciali. La maggioranza dei codici assegnati ai caratteri nel BMP sono stati usati per codificare quelli cinesi, giapponesi e coreani (CJK).
Unicode comprende quasi tutti i sistemi di scrittura attualmente utilizzati, fra i quali:
In aggiunta a quelli citati, sono disponibili glifi appartenenti a sistemi di scrittura più particolari, come quelli delle lingue estinte:
Infine, lo Unicode comprende anche molti simboli, come quelli matematici e musicali.
Negli ultimi anni una nuova versione è stata pubblicata praticamente ogni anno a seguito di una media di oltre 1.000 richieste di cambiamenti all'anno.
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