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La scrittura asemica è una forma di scrittura semantica aperta senza parole. La parola asemica significa "senza nessuno specifico contenuto semantico".[1] Con la non specificità della scrittura asemica viene un vuoto di significato che si lascia al lettore di riempire e interpretare. Questo processo è simile al modo in cui si dedurrebbe il significato da un'opera d'arte astratta. La natura aperta delle opere asemiche permette al significato di presentarsi trans-linguisticamente; un testo asemico può essere "letto" in maniera simile indipendentemente dalla lingua naturale del lettore. Molteplici significati per lo stesso simbolismo sono un'altra possibilità per un'opera asemica.
Una parte della scrittura asemica comprende i pittogrammi o ideogrammi, i cui significati sono talvolta, ma non sempre, suggeriti dalle loro forme. La scrittura asemica, a volte, esiste come concezione od ombra delle pratiche convenzionali di scrittura. Riflettendo la scrittura, ma non esistendo completamente come sistema di scrittura tradizionale, la scrittura asemica cerca di far fluttuare il lettore in uno stato tra il leggere e il guardare. Uno stato quindi di non-comunicazione, poiché l’emittente e il ricevente non conoscono il codice interpretativo.[2] La scrittura asemica non ha alcun senso verbale, benché possa avere un chiaro senso testuale. Attraverso la sua formattazione e la sua struttura, la scrittura asemica può suggerire un tipo di documento e, in tal modo, un significato. La forma d'arte è ancora scrittura, spesso in forma calligrafica, e dipende dal senso e dalla conoscenza dei sistemi di scrittura da parte del lettore per avere senso, o può essere compresa attraverso l'intuizione estetica.
La scrittura asemica può essere vista anche come una percezione relativa, per mezzo della quale lingue sconosciute e alfabeti dimenticati forniscono modelli e piattaforme per nuove modalità di espressione. È stato suggerito che la scrittura asemica esiste in due modi: la scrittura asemica "vera" e la scrittura asemica "relativa".[3] La vera scrittura asemica si presenta quando il creatore del brano asemico non può leggere la propria scrittura asemica. La scrittura asemica relativa è un sistema di scrittura naturale che può essere letto da alcune persone ma non da tutti (ad es. i cifrari). Tra questi due assiomi è dove la scrittura asemica esiste e si svolge.
Le influenze sulla scrittura asemica sono manoscritti illeggibili, inventati o primitivi (pitture rupestri, scarabocchi, disegni di bambini, ecc.). Ma invece di essere pensata come mimica dell'espressione pregrafica, la scrittura asemica può essere considerata come uno stile di scrittura pregrafico che usa tutte le forme della creatività per l'ispirazione. Altre influenze sulla scrittura asemica sono la xenolinguistica, le lingue artistiche, i sigilli della magia, gli alfabeti non decifrati e i graffiti.
La scrittura asemica si presenta nella letteratura e nell'arte di avanguardia con forti radici nelle più antiche forme di scrittura. Un esempio moderno di scrittura asemica è il Codex Seraphinianus di Luigi Serafini. Serafini descrisse l'alfabeto del Codex come asemico in una conversazione alla Società di Bibliofili dell'Università di Oxford tenuta l'8 maggio 2009.[4]
La scrittura asemica esiste come stile internazionale, con scrittori e artisti che la creano in molti paesi in tutto il globo. Un artista, che stava praticando la scrittura asemica fin dai primi anni 1970, è la defunta Mirtha Dermisache (1940-2012) dell'Argentina. Dermisache ripeteva intensamente che i suoi grafismi non avevano alcun significato, ma che anche senza significato mantenevano pienamente i diritti di un'opera autonoma.[5] Anche Cecil Touchon, di Austin, Texas, è un artista che crea frammenti asemici di scrittura fin dalla metà degli anni 1970. Touchon porta il collage nella scrittura asemica utilizzando le parole dal materiale di vecchi poster, che decostruisce in forme illeggibili che mantengono ancora la presenza estetica della scrittura. Un altro artista contemporaneo, che ha creato scrittura asemica negli ultimi 25 anni (metà degli anni 1980), è José Parlá, residente a Brooklyn, New York. Parlá funge da trascrittore storico e da narratore visivo. Come trascrittore, registra le sue esperienze in codice calligrafico e palinsestico, con i suoi graffiti e la sua arte astratta che documentano la storia e il degrado dei luoghi urbani.[6]
In Cina, durante gli anni 1990, ebbe origine un movimento di calligrafia astratta conosciuto come "calligrafismo", uno dei cui principali proponenti fu Luo Qi. Il calligrafismo è un movimento estetico che mira a sviluppare la calligrafia come un'arte astratta. I caratteri non hanno bisogno di mantenere le loro forme tradizionali o di essere leggibili come parole.[7] In Vietnam, durante gli anni 2000, apparve un gruppo calligrafico chiamato la Banda dei Cinque Zenei. Per questo gruppo di giovani artisti, of young artists, “senza parole” significa ciò che non può essere detto, ciò che è sia prima che dopo la specificità della denominazione. Essere senza parole è dire niente e dire tutto.[8] Alcuni praticanti attuali della scrittura asemica sono Tim Gaze, Michael Jacobson, Satu Kaikkonen, De Villo Sloan, Federico Federici, Francesco Aprile, Francesca Biasetton, Mariangela Guatteri, Cristiano Caggiula, Marco Giovenale, Karri Kokko, John M. Bennett, Giuseppe Calandriello, Jim Leftwich, Jukka-Pekka Kervinen, Márton Koppány, Drew Kunz, Ekaterina Samigulina, Riccardo Cavallo, Geof Huth, John Martone, Tommasina Squadrito, Enzo Patti e Rosaire Appel. Tra i precursori italiani vale la pena citare il lavoro di Emilio Villa, Giuliano Della Casa, vicino al gruppo 63, di Adriano Spatola, William Xerra, Luciano Caruso, Vincenzo Accame, Magdalo Mussio, Giovanni Fontana, Tomaso Binga, Giovanna Sandri, Martino Oberto e di Irma Blank.
Le pubblicazioni che si occupano di scrittura asemica includono la Asemic Magazine di Tim Gaze, la galleria The New Post-Literate sul blog di Michael Jacobson, la rivista online "Utsanga.it" di Francesco Aprile e Cristiano Caggiula[9], il blog collettivo “Asemic Net” di Marco Giovenale e il magazine ASEMICA di Giuseppe Calandriello[10][11][12]. Ci sono inoltre gruppi che si occupano di scrittura asemica su Flickr, Google, Facebook e nella Unione internazionale degli artisti postali. La scrittura asemica è apparsa in libri, opere d'arte, film e alla televisione, ma è stata distribuita specialmente via internet. Più recentemente ci sono stati modelli di architettura che utilizzano la scrittura asemica nel processo di progettazione.[13][14] Attualmente, c'è un robot che esegue la scrittura asemica dal vivo.[15]
Ecco un brano citato da un recente messaggio di posta elettronica del poeta visivo Jim Leftwich (stava spiegando se stesso a un artista di nome Billy Bob Beamer):
«30 anni fa stavo scrivendo sillabe come modo di creare modelli ritmici diversi dal verso metrico tradizionale, e tentare di perdere l'influenza di Eliot, Breton e Berryman.
Un giorno a metà degli anni 90, probabilmente il 97, un poeta visivo di nome john byrum mi spedì una cartolina in risposta a una serie di poesie che gli avevo mandato. le poesie erano variazioni letterali di poesie di John M. Bennett. in un ps in fondo alla cartolina byrum scrisse qualcosa come "se continui in questa venapresto scriverai poesie asemiche". questa era la prima volta che vedevo la parola "asemico". tim gaze mi contattò intorno allo stesso periodo. stavo pensando all'asemia puramente testuale. tim stava pensando a una forma di scrittura più calligrafica. il mio lavoro testuale era più letterale, e il mio lavoro visivo stava scomponendo le forme delle lettere e diventando una poesia di segni quasi- o sub-letterali. cominciai a fare lavori quasi-calligrafici e mandarli in giro a riviste di poesia - e a chiamarli asemici. tim stava facendo qualcosa di molto simile. questo fu l'inizio di quello che ora è chiamato “il movimento asemico”. promossi la pratica (e la parola stessa) molto energicamente per parecchi anni (8 - 10 anni o giù di lì). tim è stato perfino più energico e ambizioso, e sta ancora andando forte. c'è una storia lunga e complessa che precede tutto questo, naturalmente, ma questo è il modo in cui l'attuale "movimento" mi mise in moto. tim può dirti molto di più sulla storia del termine stesso.»
Satu Kaikkonen, un'artista/scrittrice asemica contemporanea, ebbe da dire questo sulla scrittura asemica:
«Come creatore di asemica, mi considero un esploratore e un cantastorie globale. L'arte asemica, dopo tutto, rappresenta un tipo di lingua che è universale e riposta in profondità nelle nostre menti inconsce. Indipendentemente dall'identità della lingua, i tentativi iniziali di ogni essere umano di creare una lingua scritta sembrano molto simili e, spesso, alquanto asemici. In questo modo, l'arte asemica può servire come una sorta di lingua comune — anche se una astratta, post-erudita — che possiamo usare per capirci l'un l'altro indipendentemente dal retroterra o dalla nazionalità. Con tutta la sua zoppicante funzionalità, la lingua semantica fin troppo spesso divide e conferisce potere in modo asimmetrico, mentre i testi asimmetrici non possono non fare altro che mettere le persone di tutti i livelli di erudizione e le identità su un piano di parità.[16]»
Bruce Sterling fa commenti sulla scrittura asemica sul suo blog della rivista Wired Beyond The Beyond:
«La scrittura che non ha in sé alcuna vera scrittura di sorta. Pensereste che questo debba essere qualche tipo di ultima frontiera letteraria, un'Antartide congelata di scrittura interamente priva di contenuto letterario, ma ne dubito. Che cosa significa “oltre la scrittura asemica”? Forse una scansione neurale del cervello di un autore *che pensa alla* scrittura asemica. Forse la *scrittura asemica generativa*. Forse la “biomimica asemica”. Forse la scrittura nanoasemica iscritta nei microscopi delle forze atomiche dalle Intelligenze Artificiali.[17]»
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