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Schignano

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Schignano
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Schignano (Schignàn in dialetto comasco, AFI: /ʃkiˈɲaŋ/) è un comune italiano sparso di 872 abitanti[1] della provincia di Como in Lombardia.

Disambiguazione – Se stai cercando la storica frazione di Vaiano in provincia di Prato, vedi Schignano (Vaiano).
Dati rapidi Schignano comune, Localizzazione ...
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Chiesa di San Zeno, sul Monte San Zeno
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Geografia fisica

Schignano è posizionato nella Val d'Intelvi e il suo punto più alto si trova in corrispondenza della cima del monte Sasso Gordona, a 1410 m s.l.m. L'abitato nelle sue varie frazioni è posto in una conca chiusa dai seguenti monti: il Monte Gringo, il Monte Comana, il Monte di Binate, il Sasso Gordona ed il Monte San Zeno.

Storia

Riepilogo
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Epoca antica

È stata rinvenuta nell'attuale territorio una tomba con corredo funebre[4] e una spada in ferro con fodero, databile circa al 120 a.C., oggi visibile al Museo archeologico Paolo Giovio di Como.

Epoca medievale: periodo comunale e visconteo

Le prime notizie relative a Schignano risalgono al XIII secolo; anticamente, il paese era situato più in basso dell'attuale livello del centro di Occagno, e lì rimase fino alla peste nera del Quattrocento quando l'epidemia decimó gran parte della popolazione. Il paese fu raso al suolo e ricoperto completamente di calce (l'antico disinfettante, utilizzato per eliminare il morbo). La tradizione narra che, i sopravvissuti, in ricordo dei morti di peste e per scongiurare una futura pestilenza, abbiano ricostruito il paese più a monte - dove ora sorge la frazione Occagno, facendo voto alla Madonna Addolorata di festeggiarla con onore, ogni anno, a ricordo e memoria della salvezza. Cosí effettivamente avviene dal 1476 e una statua lignea della Madonna Addolorata - detta appunto la "Madonna del Voto" viene portata in processione ogni anno, da allora il 27 dicembre. Nell luogo ove sorgeva l'antico paese, detto "Schignarót", ora si trova una cappellina a ricordo, detta la "Capèla del Calcéta".

Negli Statuti di Como del 1335 comunia locorum de Schegniano, Uratio, Morobio et Castello appartenevano alla Pieve d'Intelvi che la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como. Schignano risulta facente parte della Pieve d'intelvi anche dal Liber consulum civitatis Novocomi dove sono inseriti i giuramenti dei consoli del comune dal 1510 al 1517.

Agli inizi del quattrocento Como e le terre di Lugano erano contese tra la famiglia Visconti e la famiglia Rusca, nel 1416 Lotario Rusca vendette Como ai Visconti ma la Pieve d'Intelvi, tutta la Valle e le terre di Lugano rimasero sotto il suo controllo.

Nel 1474 nacque ufficialmente la parrocchia di Schignano, data attestata da un'iscrizione sulla facciata della chiesa di Santa Maria Assunta. La parrocchia era attestata nel vicariato e pieve Vallis Intelvi nel 1651, ma solo dal 1730 il prevosto di Schignano riceve le insegne prepositurali; nel 1788 la parrocchia era di patronato della comunità e all'interno dei confini esistevano anche le chiese di San Giovanni Battista ad Occagno e di San Giuseppe in Auvrascio, tuttora visitabili e utilizzate per le funzioni.

Epoca moderna

Nel 1521, quando Milano e Como caddero sotto il dominio degli spagnoli, l'intera Valle Intelvi - che faceva parte del contado comasco - rimase alla famiglia Rusca fino al 1583, fatta eccezione per il breve periodo della dominazione di Gian Giacomo Medici detto il Medeghino. Come per tutto il territorio della provincia comasca, anche a Schignano si possono trovare tracce profonde dei domini stranieri che si sono susseguiti nei secoli. Dagli atti delle visite pastorali del vescovo Feliciano Ninguarda risulta che nel 1589 la comunità era composta da 65 fuochi per un totale di 300 abitanti circa.

Nel 1644 il comune non era più inserito nella Pieve d'Intelvi bensì nel territorio dei "Cinque comuni della Mezzena" nel contado di Como, di cui facevano parte anche Casasco, Cerano, Mezzena e Pigra.

Dopo esser stato un feudo dei Rusca e dei Marliani, nel 1713 Schignano passò ai Riva Andreotti.[4]

Secondo il "Compartimento territoriale specificante le cassine" del 1751, Schignano era sempre inserito nei "Cinque comuni della Mezzena", ma il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Retegno, Aurasco, Cassina Bedole, Cassine di Perla, Cassina di Vesbio, Manno e Cassina del Manno. Dal censimento del 1751 emerge che il comune era composto inoltre dalle tre terre di Occagno, Rettegno e Aurascio; comprendeva circa 697 abitanti e non era infeudato, quindi pagava per la redenzione la "mezz'annata" pari a una certa somma di lire ogni quindici anni. L'organo deliberativo della comunità era il convocato, composto da tutti i "vicini", che si riunivano in un luogo per deliberare, eleggevano un sindaco, un console e un cancelliere; spesso quest'ultimo non veniva eletto, per risparmiare il denaro di un salario ed il sindaco ne assumeva le funzioni, tra cui la cura delle pubbliche scritture conservate in una cassa presso la "chiesa figliale". Il console era eletto tra tutti gli uomini di età superiore ai diciotto. Per l'esazione dei tributi veniva eletto ogni tre anni un esattore. Schignano era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Como al quale il console prestava giuramento.

Schignano compare nell'indice delle pievi e comunità dello stato di Milano del 1753 ancora appartenente ai cinque comuni della Mezzena. In seguito alla "Riforma al governo della città e contado di Como", il comune venne inserito nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Milano con l'editto del 10 giugno 1757, come comunità appartenente alla Pieve d'Isola nel contado comasco e, nel 1771, contava 708 abitanti circa, in seguito alla statistica delle anime del medesimo anno.

La dominazione austriaca

In seguito alla suddivisione della Lombardia austriaca in province, con l'editto del 26 settembre 1786, Schignano venne confermato all'interno della Pieve d'Isola e inserito nella provincia di Como.

Con il nuovo compartimento territoriale per l'anno 1791, Schignano rimase all'interno della Pieve d'Isola ma inserito nel V distretto censuario dell'allora Provincia di Como.

La dominazione francese

In seguito al passaggio di dominio dagli austriaci ai francesi guidati da Napoleone Bonaparte, il territorio fu suddiviso in dipartimenti come previsto dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797; con la legge del 27 marzo 1798, il Comune di Schignano venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Tremezzo. Con la successiva legge del 26 settembre 1798, venne trasferito nel Dipartimento d'Olona, Distretto XXIII di Argegno, poiché per un breve periodo era stato occupato dalle truppe russo-tedesche. Nel gennaio del 1799 contava 1 015 abitanti. Secondo quanto disposto dalla legge 13 marzo 1801, il comune inserito nel Distretto I di Como tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario.
Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a seguito della legge di riordino delle autorità amministrative del 1802 e resa definitivamente esecutiva durante il Regno d'Italia, Schignano venne inserito inizialmente nel Distretto V ex comansco di San Fedele Vall'Intelvi, classificato comune di III classe (21) e successivamente collocato nel Distretto I di Como, Cantone III di San Fedele. Prima dell'aggregazione contava 1 042 abitanti, dal 1807 fu disposta una concentrazione per i paesi di II e III classe così Schignano venne aggregato ad Argegno tale scelta venne confermata nel 1812.

Dal periodo risorgimentale a oggi

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Cartolina di Schignano del 1943

Dopo il Congresso di Vienna, la regione tornò di nuovo all'Impero Asburgico dominio che durò fino ai moti del 1848 che portarono alla liberazione; anche Schignano diede il proprio contributo in queste vicende, con il valoroso patriota Domenico Ceresa detto "Tardèt" che si unì con altri ribelli intelvesi, come l'eroe sanfedelino Andrea Brenta, ai moti di rivolta al dominio degli austriaci. Da notare che il territorio di Schignano ospitava il cosiddetto "Casino dei Signori", quartier generale degli insorti[4].
Con l'attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del Regno Lombardo-Veneto, il ricostituito comune venne inserito nel Distretto V di San Fedele e confermato dal dispaccio governativo del 2 settembre 1826, in seguito del successivo compartimento delle province lombarde.
In seguito, con il compartimento territoriale della Lombardia, il Comune di Schignano fu inserito nel Distretto IX di San Fedele e era composto da 1 984 abitanti. Con l'unione della Lombardia al Regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale previsto dal Decreto Rattazzi, Schignano fu incluso nel Mandamento VI di Castiglione e Circondario I di Como, Provincia di Como composto da 2 063 abitanti. Il Comune era retto da un consiglio di quindici membri con una giunta di due membri. Alla costituzione del Regno d'Italia, il Comune aveva una popolazione di 2 015 abitanti; esso entrò ufficialmente a fare parte del Regno, amministrato da un sindaco, una giunta e un consiglio. [5] [6]

Il 27 luglio 2021 il paese di Schignano fu colpito da un'alluvione che devastò alcune strade del centro storico di Occagno.[7][8].

Simboli

Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 30 ottobre 2008.[9]

«Semipartito troncato: il primo, di verde, alle sette stelle di cinque raggi, d'oro, poste tre, una, tre; il secondo, di rosso, alla fontana di pietra al naturale, formata dal pilastrino e dalla vasca tonda antistante, il pilastrino munito di cannella con il getto d'acqua al naturale, essa fontana fondata in punta; il terzo, di azzurro, alla facciata della chiesa di Santa Maria Assunta in Schignano, d'oro, con le tre porte chiuse di nero, fondata in punta. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

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Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa di Santa Maria Assunta

Architetture religiose

  • Chiesa di Santa Maria Assunta[10], elevata al rango di parrocchiale nel 1467[4] e attestata durante la visita pastorale del vescovo Ninguarda sul finire del XVI secolo[11]. Nata come edificio romanico,[12] fu modificata più volte nel corso dei secoli; le più recenti rielaborazioni avvennero nel 1830,[12] quando vennero aggiunte due navate laterali[4]. Internamente, conserva una pala d'altare realizzata nel 1621 da Pietro Rebosco, originario della valle[4].
  • Chiesa di San Giovanni Battista[13], attestata a Occagno dal 1788,[11] edificata sulla base di un precedente edificio in stile romanico[4] ma profondamente rielaborata da un intervento effettuato nel 1950[12]. Al suo interno, una Quattrocentesca[12] statua mariana (Madonna Addolorata) di devozione popolare[4], realizzata come segno di ringraziamento per la fine dell'epidemia di peste del 1476[12].
  • Chiesa di San Giuseppe,[14] attestata ad Auvrascio dal 1788[11]
  • Chiesa di Maria Ausiliatrice, costruita negli anni '50 del XX secolo, grazie ad una raccolta fondi popolare, si trova in frazione Perla, in aggiunta ad un'edicola preesistente (dedicata anch'essa all'Ausiliatrice); fu eretta in ringraziamento per i reduci sopravvissuti dopo la Seconda Guerra mondiale.
  • Cappella di Sant'Anna in localitá Posa.

Altro

Lapide commemorativa del naufragio del Titanic

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La lapide restaurata in occasione del centenario dell'affondamento del Titanic, che ricorda Giuseppe Peduzzi.

Una targa posta all'ingresso del locale cimitero ricorda la figura di Giuseppe Peduzzi[15] schignanese che nel 1900 appena dodicenne si trasferì in Inghilterra, nel 1912 si imbarcò sull'RMS Titanic diretto negli Stati Uniti in cerca di fortuna e fu una delle 1 518 persone che persero la vita quando la nave affondò a seguito dello schianto contro un iceberg.

Società

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Evoluzione demografica

Demografia pre-unitaria

  • 1751: 697 abitanti[16]
  • 1771: 708 abitanti[17]
  • 1799: 1 015 abitanti[18]
  • 1805: 1 024 abitanti[18]
  • 1809: 1 042 abitanti (prima dell'annessione ad Argegno)[18]
  • 1853: 1 954 abitanti[19]

Demografia post-unitaria

Abitanti censiti[20]

Tradizioni e folclore

Il carnevale di Schignano

Lo stesso argomento in dettaglio: Carnevale di Schignano.

A Schignano si tiene un caratteristico carnevale dalle origini molto antiche.[21] Le tradizionali figure mascherate del carnevale schignanese sono: i Bei (Bej o Mascarun), i Brütt, la Ciocia, i Sapeur, la Sigurtà e il Carlisèp. Il cantautore comasco Davide Van de Sfroos ha cantato questa tradizione nel suo brano "El Carnevaal de Schignan", contenuta nell'album Yanez del 2011. Una recente pubblicazione "Il Carnevale degli Schignanesi - Emozioni sotto la Maschera" (Ed Bellavite, 2012) è stata pubblicata a cura di Stefania Pedrazzani e Pierluigi Gatti in cui - per la prima volta - gli stessi schignanesi hanno narrato la loro tradizione, svelando qualche curiositá su quello che viene definito, a ragione, il Canrveale più bello del Lario.

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Le caratteristiche maschere del Carnevale di Schignano (al museo della Associazione "La M.a.sch.e.r.a)

Il Vicolo Poldo

A Schignano il "Vicolo Poldo" é un caratteristico vicolo della frazione Retegno, dove, dal 1975 si tiene l'omonima mostra-concorso di pittura, scultura e poesia. Le opere (in concorso e fuori concorso) vengono esposte il 12 agosto (un tempo anche il 13 agosto) nel vicolo che dá il nome alla manifestazione e nelle stradine circostanti in un suggestivo meandro di viuzze, che regala un'atmosfera unica all'evento. In alcune recenti edizioni, il Trofeo si era svolto in altre frazioni, denominandosi "Trofeo dei Vicoli".

L'evento da sempre riscuote successo con grande partecipazione di artisti locali e internazionali.

Mangialonga delle frazioni

La Mangialonga delle frazioni è una camminata gastronomica che si snoda su diverse tappe, lungo sentieri e mulattiere del paese. Nata nel 1999, è ormai entrata a pieno titolo fra le manifestazioni "classiche" di fine estate: si tiene, infatti, l'ultima domenica di agosto. Lungo il percorso, tappa dopo tappa, i partecipanti possono degustare i prodotti tipici della zona o e le pietanze antiche tipiche di Schignano. Anche se ogni anno il menú cambia, spesso, tra i piatti protagonisti si ritrovano la tipica "torta di pane", gli gnocchi al cucchiaio e la Balocia, una sorta di "calzone" di polenta imbottito con formaggi fusi. Nel corso della manifestazione si possono gustare anche i salumi e i formaggi locali.

Boscultura

Boscultura è l'evento ideato dalla Associazione "La M.a.sch.e.r.a." che raduna sui monti schignanesi dei maestri intagliatori del legno, che realizzano "sculture nel bosco"; le varie edizioni hanno permesso di realizzare nel territorio boschivo schignanese diversi percorsi, facilmente percorribili non solo nella zona montana, ma lasciando opere d'arte anche nei vicoli del centro storico del paese stesso. La prima edizione risale al 2014, si svolge tipicamente nel periodo tra la fine di maggio e l'inizio di giugno; si snoda su più giorni (alcune edizioni sono durate una settimana, altre un weekend) e nel corso dell'evento diversi scultori nonché i locali mascherai del carnevale realizzano vere e proprie opere d'arte lignee, intagliandole nei tronchi degli alberi. Ogni anno dell'edizione ha seguito un tema diverso: nel 2015 il tema era il cibo, lo stesso tema dell'Esposizione Universale, Expo Milano 2015 di quell'anno. Nel 2016 si optó per il contrabbando (fenomeno presente sul territorio schignanese per decenni, vista il che il paese per un lungo tratto montano confina direttamente con la Svizzera); nel 2017 il tema ha riguardato i miti e le leggende della montagna. Nel 2018 le boscosculture aggiunte hanno seguito il tema della Grande guerra, nel centenario dalla sua conclusione. Con queste ultime sculture, il percorso é giunto in prossimità delle trincee della Linea Cadorna sotto il Sasso Gordona. Nel 2019 per mantenere viva questa manifestazione, si è deciso di realizzare sculture e installazioni nel centro storico per rivalorizzare la frazione Occagno, aventi come protagonisti alcuni schignanesi "storici" Nel 2023, post-pandemia, si la manifestazione è ripresa con una due-giorni in frazione Auvrascio dal titolo “Scorci del passato”. Le sculture rappresentano un vero museo a cielo aperto e si possono ammirare tutto l'anno. Ad oggi le sculture realizzate sono più di cinquanta.

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Amministrazione

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Vecchio stemma

Amministrazioni passate

Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...

Gemellaggi

Francia (bandiera) Saint-Amé, dipartimento dei Vosgi, regione della Lorena; luogo dove sono emigrati molti cittadini schignanesi nella prima parte del XX secolo.

Italia (bandiera) Cermenate, anch'esso situato in Provincia di Como.

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Geografia antropica

Il paese è costituito da un insieme di sette frazioni: la più grande e popolosa è quella di Occagno, ove si trovano anche il Municipio, la Posta e i principali servizi; Occagno è la prima frazione che si incontra all'entrata del territorio comunale provenendo da Argegno sul Lago di Como.

Galleria d'immagini

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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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