San Defendente fu ucciso sotto l'imperatore romanoMassimiano perché si era rifiutato di sacrificare al culto dell'imperatore rinnegando il cristianesimo.
L'uccisione di San Defendente e dei suoi compagni sarebbe avvenuta presso Agauno, non lontano dal Rodano, ove la legione sarebbe stata accampata prima di essere inviata a combattere i Galli in Francia.
Il culto di san Defendente si diffuse in particolar modo a partire dal XIV secolo e in particolare nell'Italia settentrionale, nelle città di Chivasso, Casale Monferrato, Novara, (Mescia d'Invorio), Lodi, Acqui Terme, Cassinelle e altre. Una diramazione del culto si ebbe anche in Toscana (Poggio all'isola d'Elba e in una chiesa distrutta all'isola di Pianosa).
Diverse località rivendicano le reliquie del Santo nelle proprie chiese, tra cui:
Le rappresentazioni artistiche tipiche vedono san Defendente vestito da militare romano con la palma del martirio in una mano. Veniva invocato contro il pericolo dei lupi e degli incendi.
Defendente, venerato il 2 gennaio, è considerato santo patrono a:
Domenico Maria Federici, Orazione panegirica ad onore di san Defendente martire recitata nell'anno 1798 nella chiesa archipresbiterale di San Martino di Lupari della diocesi treviciana, in Verona 1798.
Lucchetti, Cenni storici sulle azioni grandi e forti di san Defendente, martire tebeo protettore di Romano, grossa terra della diocesi di Bergamo, 2. ed. con aggiunte, Piacenza 1850.
Brevi cenni di san Defendente martire, soldato della legion tebea, raccolti da un suo devoto, Alba 1891.
Cenni storico-biografici intorno a san Defendente, martire tebeo protettore dell'inclita comunità di Romano di Lombardia, a cura di Luigi Rosa, Bergamo 1924 (IV ed.).
Giorgio Bonifanti, San defendente Martire: Memorie riguardanti la vita del santo, le Sue preziose reliquie e la società omonima fondatasi nel 1910 in villafranca-Piemonte, Villafranca Piemonte 1914; poi Saluzzo 1930.
Domenico Ardusso, San Defendente martire: Memorie sulla Chiesa di San Defendente. Pavarolo, Torino 1938.