Le salicornie sono dotate di adattamenti peculiari che ne permettono l'insediamento su suolo salino o salmastro.
Alcune specie di Salicornia sono commestibili[3]. Anticamente era definita l'asparago dei poveri[4], o il sale dei poveri[5], per il suo sapore salato e per il suo prezzo inferiore rispetto al sale.
Si tratta di piante annue, basse, carnose, che crescono su suoli ricchi di sale marino. Sono costituite da rami cilindrici che paiono articolati e sono terminati da una spiga fertile. Le foglie sono ridotte a guaine opposte a due a due.
Vengono utilizzate ancor oggi per produrre soda vegetale, che era utilizzata una volta per la produzione di sapone e che ancor oggi entra nella composizione del sapone di Aleppo. La soda proveniente dalla combustione della Salicornia veniva aggiunta nella composizione del vetro fuso, con lo scopo di renderlo più puro e trasparente (da cui il termine inglese per la salicornia, glasswort). Anche nel XIV secolo si narra che i maestri vetrai ponevano i loro laboratori nelle zone ove crescevano queste piante così strettamente legate al loro mestiere.
Questa pianta viene anche usata per produrre combustibile ecologico degli aerei.[7]