Secondo il sistema di Classificazione APG la famiglia fa parte dell'ordineCaryophyllales; con questa classificazione, nelle Amarantacee sono state fatte confluire anche le specie tradizionalmente classificate all'interno della famiglia delle Chenopodiaceae oggi non più valida.
Nella maggior parte delle specie, le foglie sono semplici, alternate od opposte, ed in alcuni casi succulente o ridotte a squame. Non presentano mai stipole.
I fiori possono essere sia singoli che raggruppati in infiorescenze di vario tipo, e nella maggior parte dei casi bisessuati, provvisti cioè sia di stami che di ovario. Presentano un perigonio per lo più pentamero (talvolta fino a 8 tepali), 5 stami. l'ovario è supero.
I frutti sono nella maggioranza dei casi delle capsule.
La maggior parte delle specie delle Amarantacee sono native dell'Africa e dell'America, anche se, come detto, nel complesso la famiglia è distribuita nel mondo intero.
Alcune di queste specie sono considerate piante infestanti, sebbene alcune particolari specie vengano anche coltivate a scopi ornamentali o alimentari, specialmente le specie appartenenti ai generi Alternanthera, Amaranthus, Celosia e Iresine. Altre specie notevoli sono le specie del genere Salsola. Queste ultime, come molte altre appartenenti alla famiglia, sono alofite, crescono cioè in prevalenza in suoli ricchi di sale.
La monofilia delle Amaranthaceae sensu lato è stata fortemente supportata da analisi morfologiche e filogenetiche.
Gli studi filogenetici hanno classificato i generi delle Chenopodiaceae in otto distinte sottofamiglie: Polycnemoideae[4], Betoideae[5], Camphorosmoideae[6], Chenopodioideae, Corispermoideae, Salicornioideae[7], Salsoloideae[8] e Suaedoideae[9].
In questa classificazione quindi le Amaranthaceae s.l. sono divise in 10 sottofamiglie con circa 180 generi e 2.500 specie.