Rignano sull'Arno
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Rignano sull'Arno (pronuncia: /riɲˈɲano sulˈl arno/[6]) è un comune italiano di 8 534 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana.
Rignano sull'Arno comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Città metropolitana | Firenze |
Amministrazione | |
Sindaco | Giacomo Certosi[1] (centro-sinistra) dal 13-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 43°43′25.32″N 11°27′02.52″E |
Altitudine | 118 m s.l.m. |
Superficie | 54,14 km² |
Abitanti | 8 534[2] (31-5-2024) |
Densità | 157,63 ab./km² |
Frazioni | Bombone, Castellonchio, Cellai, Le Corti, Le Valli, Rosano, Salceto, San Donato in Collina, San Martino, San Piero, Santa Maria, Sarnese, Torri, Troghi, Volognano |
Comuni confinanti | Bagno a Ripoli, Figline e Incisa Valdarno, Greve in Chianti, Pelago, Pontassieve, Reggello |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 50067 |
Prefisso | 055 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 048036 |
Cod. catastale | H286 |
Targa | FI |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona D, 1 944 GG[4] |
Nome abitanti | rignanesi |
Patrono | san Leolino |
Giorno festivo | 12 novembre |
PIL procapite | (nominale) 21.212 € (2015)[5] |
Cartografia | |
Posizione del comune di Rignano sull'Arno all'interno della città metropolitana di Firenze | |
Sito istituzionale | |
Il toponimo Rignano trae il nome da un appezzamento agricolo (pagus Herannianus) situato, con buona probabilità, nell'area dove in seguito verrà costruita la Pieve di San Leolino. Il nome di Rignano, infatti, ha seguito nella sua storia lo sviluppo del paese: dapprima legato alla Pieve, passò poi successivamente al Castello e al ponte sull'Arno.
Un primo impulso al popolamento della zona lo ha sicuramente dato la presenza della Via Cassia Adriana che, nel suo itinerario da Arretium verso Faesulae e Florentia attraversava l'Arno dove oggi è l'attuale ponte sull'Arno. Tuttavia, le prime tracce di un centro abitato non sembrano rintracciabili prima del XII secolo quando, secondo Emanuele Repetti, se ne conosce l'esistenza a seguito di «un privilegio concesso dall'Imperatore Arrigo VI nel 1191 alla badessa e monache del vicino Monastero di Sant'Ellero, e conferma loro fra i molti beni che possedevano anco quelli di Rignano, nei quali possessi più tardi sottentrarono i monaci di Vallombrosa»[7].
Il primo abitato si sviluppò lentamente durante il medioevo lungo la strada menzionata ed aveva come capisaldi, oltre ad un guado o forse più tardi un ponte, alla millenaria Pieve di San Leolino già esistente, anche il castello sul poggio del Castelluccio sopra di essa, dove si trovano ancora i ruderi[8][9]. Il castello, appartenuto all'abbazia di Vallombrosa, si deteriorò ben presto tanto da essere annoverato, negli atti del monastero di Coltibuono, come "castello vetero de Rignano" già nel 1170. Tra il tardo XII e l'inizio del XIII secolo ne furono signori gli Ubertini, legati ai Conti Guidi, mentre dalla metà del XIII secolo il territorio rignanese cominciò ad essere oggetto dell'espansione fiorentina[10] tanto che Il castello fu ricostruito per il controllo fiorentino del territorio e poi passò dagli anni novanta del Duecento sotto la proprietà fiorentina dei Mozzi, che ebbero all'interno del castello anche un loro palatium. A seguito del fallimento della banca dei Mozzi nel 1308 le loro proprietà rignanesi ed il castello passarono ai Bardi. Un ramo di questa famiglia fu coinvolto nella congiura di Ognissanti del 1340 contro il governo fiorentino ed i loro possedimenti furono quindi saccheggiati o distrutti, compreso il castello di Rignano che fu poi più ricostruito nel 1371.[10]
Tra le "leghe", composte da più "popoli" (parrocchie) e pivieri, con le quali il contado fiorentino organizzò il proprio territorio a partire dalla metà del XIII secolo, nel 1309 viene ricordata la «liga de Rignani sive sancti Cervasi»[11], più piccola di altre confinanti. Nonostante la costruzione del ponte mediceo di Rignano intorno al 1300, il capoluogo rimase a lungo composto da poche case sparse lungo la direttrice di attraversamento del fiume Arno. L'abitato ebbe operante, già dal 1426, lo spedale dei SS. Filippo e Giacomo per l'assistenza ai viandanti.
In epoca medicea l'abitato è un tranquillo borgo di contado adiacente al ponte, del quale non si hanno, per l'epoca moderna, molte notizie. Durante il XVI secolo il paese, conosciuto come Ponte a Rignano, aveva per tradizione un proprio mercato che fu interrotto solo per qualche anno per gli effetti dell'assedio di Firenze del 1530. Preponderante era l'attività agricola, in particolare la conduzione a mezzadria, di colture promiscue, tra le quali, preponderanti, la vite e l'ulivo. Il territorio fu prediletto da diverse famiglie nobili fiorentine che nel medioevo vi costruirono case da signore, poi dal Cinquecento in poi, fattorie e ville, fino a tutto il Seicento e il Settecento, così che la grande maggioranza degli abitanti rimase sempre ad abitare nelle case sparse nella campagna, senza che si formasse un vero aggregato urbano.
Il 13 febbraio 1773 il Granduca Pietro Leopoldo abolì la ripartizione in leghe per costituire le comunità. Nasce così la Comunità di Rignano dalle ceneri della precedente lega: fu formata da 15 popoli che furono distaccati dalla Podesteria di Pontassieve per essere inserita nel Vicariato di San Giovanni. Nel 1835 fu istituito un mercato settimanale al lunedì e la fiera da svolgersi ogni primo lunedì di maggio.
L'impulso maggiore allo sviluppo arriva subito dopo l'Unità d'Italia con la costruzione della linea ferroviaria Firenze - Roma che ha dotato l'abitato di una propria stazione che, a lungo, ha servito anche il vicino comune di Reggello e le relative adiacenti frazioni di San Clemente e Leccio. L'inaugurazione della linea, avvenuta nel 1866, contribuì anche allo sviluppo sociale del paese che, tra il 1875 e il 1880, vide la costruzione del Municipio e una serie di iniziative pubbliche e private che portarono a un'espansione urbanistica dell'abitato. Lo scalo ferroviario per tutto il secolo divenne il riferimento per i prodotti agricoli rignanesi e le fattorie ne ebbero notevoli vantaggi.
Intanto, dopo la breve esperienza di inizio Ottocento di una fabbrica di colla, attorno al 1880 iniziano anche le prime attività industriali. Attorno al 1880 fu impiantata una cartiera e si costruì uno stabilimento per la produzione di cementi e calci idrauliche per sfruttare i giacimenti di calcare delle colline immediatamente adiacenti alla stazione.
La popolazione del territorio comunale aumentò in maniera considerevole, grazie anche allo sviluppo del cementificio, fino al 1917 quando si toccarono i 6 954 abitanti. Urbanisticamente Rignano, che per secoli era rimasto un abitato di limitata estensione, tra i due capi del ponte assieme alla frazione di San Clemente, cambiò fisionomia. Tra il 1920 e il 1930 si arricchisce delle schiere di case che caratterizzato il centro di Viale Vittorio Veneto e Via Piave, mentre una lunga serie di villini vengono costruito lungo le pendici della collina. Nel 1922, assieme al raddoppio ferroviario della linea nazionale, viene costruito il lungo viadotto ad arcate che ancora oggi affianca l'Arno. In questi anni sorsero anche alcune opere pubbliche di notevole rilievo tra cui un teatro, un asilo, il campo sportivo ed i macelli pubblici.
La popolazione rimane stabile tra le due guerre per calare sensibilmente dal censimento del 1961 in poi.
Gravissimi furono comunque i danni apportati dalla Seconda guerra mondiale. Il ponte di Rignano fu distrutto assieme alla stazione ferroviaria e al Palazzo Comunale. Crollarono anche buona parte delle abitazioni centrali e quelle della vicina San Clemente mentre il cementificio fu bombardato pesantemente. Il 3 agosto 1944, nelle vicinanze della frazione di Troghi, avvenne la strage della famiglia Einstein, in cui la moglie e le figlie di Robert Einstein, cugino del celebre fisico Albert Einstein, furono uccise, verosimilmente come rappresaglia contro di lui, da un reparto delle SS.[12]
L'opera di ricostruzione permise di riattivare gran parte delle vie di comunicazione già tra il 1946 e il 1947, mentre negli anni successivi venne completata (1954) anche una nuova chiesa cittadina che si affiancò alla Pieve di San Leolino che lentamente cadde in disgrazia.
Il paese lentamente iniziò anche ad espandersi in nuove direttrici, verso la Pieve e verso il Pian dell'Isola. A partire dalla fine degli anni 1970 lo sviluppo si è accelerato in quanto il capoluogo e le sue frazioni hanno conosciuto una rapida crescita demografica favorita anche dallo spostamento di molti cittadini fiorentini dell'area urbana verso le zone periferiche della Provincia[13].
Da ricordare, tra i vari avvenimenti legati all'Arno, che il 4 novembre 1966 il fiume sfiorò secondo alcune stime 3.540 m³/s a Rosano[14].
Il territorio di Rignano si caratterizza per la prevalente presenza di chiese di origine romanica, ed alcune di esse mostrano ancora elementi architettonici di quell'epoca. Il Monastero di Rosano ha addirittura un'origine preromanica non più visibile mentre le due pievi a cui facevano capo i due pivieri del territorio, San Leolino a Rignano e San Lorenzo a Miransù, hanno entrambe origini nell'XI secolo. Scarsa è l'architettura gotica, visibile solo nella Badiuzza e nella Cappella del cimitero di Miransù, assente l'architettura rinascimentale se si escludono parziali interventi interni, mentre non si hanno molti esempi neanche dell'architettura barocca, se si eccettua il raffinato interno di San Cristoforo in Perticaia.
Il capoluogo presenta un piccolo nucleo di opere d'arte contemporanea[18] collocate in diversi punti del paese:
Abitanti censiti[19]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 596 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
L'economia del paese era basata fino a qualche decennio fa sulla produzione cementizia che derivava dallo sfruttamento delle cave, sotto l'impresa di Aristide Bruschi.
Notevole importanza ebbero anche la produzione tessile, nonché, ovviamente, quella agricola, basata sulla coltivazione dell'ulivo e della vite.
Oggi il paese ha un'importante zona industriale, con fabbriche nel campo della meccanica, della falegnameria e della manifattura del cotto. Il ponte di Pian dell'Isola collega tutta l'area di nuovo sviluppo all'Autostrada A1 Milano-Napoli (casello di Incisa).
Sul territorio comunale è inoltre da rilevare la presenza di alcune grandi firme del campo della moda e la vicinanza dei due distretti outlet "The Mall" e "Dolce&Gabbana" che, seppur posti rispettivamente nel territorio reggellese e quello incisano, fanno riferimento ai servizi di trasporto pubblico offerti da/per la Stazione di Rignano sull'Arno-Reggello.
Sempre sul territorio comunale, a monte della frazione di Rosano, è presente l'Area Produttiva Molinuzzo che ospita anch'essa numerose aziende.
Rignano sull'Arno si trova a pochi chilometri dallo svincolo Incisa-Reggello lungo l'autostrada A1/E45. È raggiungibile dalla vicina SR69, mentre il territorio comunale è attraversato dalle strade provinciali numero 1 (Aretina per San Donato), 18 (Braccio di San Clemente), 89 (del Bombone) e 90 (Torri – Volognano - Rosano)[20]. Dal 2021 una circonvallazione (SP89 bis del Pian dell'Isola) è a servizio del capoluogo[21].
Un ponte collega il capoluogo a San Clemente, connettendo il paese alla SR 69. A sua volta il ponte di Rosano collega la frazione all'abitato di Pontassieve.
Rignano sull'Arno è ben servita dalla stazione che si trova nel centro del capoluogo. Ci sono frequenti collegamenti con Arezzo, Firenze e Prato che permettono di raggiungere le località del Valdarno e dell'area metropolitana fiorentina.
Il Comune di Rignano sull'Arno ha aderito all'Unione di comuni Valdarno e Valdisieve fin dal 2010[22], uscendone nel 2016[23].
I Sindaci dal 1944
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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30 settembre 1944 | 30 ottobre 1944 | Alessandro Susini | - | Sindaco | Nominato dal CLN |
30 ottobre 1944 | 10 gennaio 1945 | Giulio Bigazzi | - | Sindaco | Nominato dal CLN |
11 gennaio 1945 | 19 ottobre 1946 | Luigi Buonamici | - | Sindaco | Nominato dal CLN |
20 ottobre 1946 | 16 luglio 1956 | Ferdinando Castiglioni Sessi | PCI-PSI | Sindaco | |
17 luglio 1956 | 11 settembre 1962 | Pietro Bigazzi | PCI-PSI | Sindaco | |
12 settembre 1962 | 20 gennaio 1965 | Luigi Buonamici | PCI-PSI | Sindaco | |
21 gennaio 1965 | 22 luglio 1975 | Mario Bigi | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
23 luglio 1975 | 17 luglio 1980 | Gian Paolo Maremmi | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
18 luglio 1980 | 1º dicembre 1983 | Giulio Camiciottoli | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
2 dicembre 1983 | 4 maggio 1995 | Piero Certosi | Partito Comunista Italiano | Sindaco | Nel 1991 il PCI è stato sostituito dal Partito Democratico della Sinistra |
5 maggio 1995 | 29 febbraio 2002 | Massimo Settimelli | Partito Democratico della Sinistra | Sindaco | Nel 1998 il PDS è stato sostituito dai Democratici di Sinistra |
1º marzo 2002 | 14 giugno 2002 | Rosa Milano | - | Commissario prefettizio | A causa delle dimissioni del Sindaco [24] |
15 giugno 2002 | 6 maggio 2012 | Gianna Magherini | L'Ulivo | Sindaco | |
7 maggio 2012 | 12 giugno 2022 | Daniele Lorenzini | Partito Democratico (2012-2017) Lista civica "Insieme per Rignano" [25] (2017-2022) |
Sindaco | Alle elezioni amministrative del 2017 il Sindaco uscente è stato sostenuto da una nuova lista [25][26] |
13 giugno 2022 | in carica | Giacomo Certosi | Partito Democratico-Laboratorio Politico-Certosi Sindaco [27] | Sindaco | Nel 2023 il Sindaco ha aderito al Partito Democratico [28] |
Secondo lo statuto la circoscrizione del Comune è costituita dal capoluogo Rignano sull'Arno e dalle seguenti principali località[29]: Bombone, Castellonchio, Cellai, Le Corti, Le Valli, Rosano, Salceto, San Donato in Collina, San Martino, San Piero, Santa Maria, Sarnese, Torri, Troghi, Volognano.
Oltre alle frazioni ufficiali, è nota anche la località di Pian dell'Isola dove si è sviluppata la zona industriale del capoluogo.
Rignano sull'Arno è gemellata[30] con:
Rignano sull'Arno ha stretto patti d'amicizia[30] con:
Nel comune hanno sede tre società di calcio e due campi comunali: l'A.S.D Rignano Calcio, che milita nel campionato di terza categoria e ha sede e gioca nel capoluogo nell'impianto dedicato a Davide Astori[32] e la Tro.Ce.Do che - sommando l'esperienza calcistica delle frazioni di Troghi, Cellai e San Donato in Collina - gioca nello stadio comunale "Giuseppe Impastato" di Troghi gestito dalla società Vigor[33] molto nota anche nel calcio femminile[34].
Nel capoluogo è presente una piscina comunale, oltre a un palazzetto polivalente che ospita le attività locali di pallacanestro e pallavolo. Sono presenti diversi campi da tennis gestiti da un'associazione sportiva[33].
Altre attività sportive diffuse sono il ciclismo e il podismo.
Informazioni dettagliate di carattere geologico si possono avere consultando il Foglio n°106, Firenze, del Servizio Geologico d'Italia. Le prime escavazioni, nella zona sovrastante il paese di Rignano sull'Arno, furono effettuate nella seconda metà del 1800 per l'estrazione di pietre litografica. Successivamente, come riportato nel paragrafo inerente alla Storia, l'estrazione di pietra alberese fu utilizzata per la produzione di cemento. I lavori minerari, effettuati a cielo aperto ma soprattutto in galleria, seguivano gli strati utili alla produzione cementizia "scansando" i livelli ove era presente l'arenaria.
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