Le specie di questo genere sono piante erbacee perenni o bassi arbusti desertici. Normalmente sono prive di spine (raramente ne sono provviste).[3][4][5][6][7]
Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno, hanno una lamina pennatosetta o talvolta intera-dentata. La forma può essere da lineare a oblunga. Spesso la superficie è bianco-argentata (tomentosa) e verde altrove. Le foglie non sono decorrenti.
Le infiorescenze si compongono di capolini lungamente pedicellati, solitari e eterogami. I capolini sono formati da un involucro a forma da cilindrica a ovoidale composto da brattee (o squame) all'interno del quale un ricettacolo fa da base ai fiori tutti tubulosi. Le brattee dell'involucro, disposte su più serie in modo embricato, sono di vario tipo: lanceolate con lobi (appendici) triangolari lacerato-fimbriati colorati di nero o argento; le brattee spesso sono scariose e larghe ma non sono spinose. Il ricettacolo normalmente è sericeo.
I fiori sono tutti del tipo tubuloso.[8] I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori in genere sono ermafroditi e actinomorfi. I fiori esterni sono sterili e staminoidi (gli staminodi sono minuti e racchiusi nel tubo della corolla); la disposizione è radiale con ampi lobi divisi in 5 - 10 subuguali lacinie.
Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
Corolla: la corolla in genere è colorata di blu o violetto, raramente giallo o altri colori.
Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, glabri e papillosi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[10]
Gineceo: lo stilo è filiforme; gli stigmi dello stilo sono due divergenti (i due rami dello stilo dei fiori bisessuali sono connati e divergenti solo nella parte più alta). L'ovario è inferouniloculare formato da 2 carpelli.
Il frutto è un achenio con pappo. Gli acheni, con forme oblunghe o strettamente ovoidali e lateralmente compressi, sono glabri o raramente pelosi. Il pericarpo dell'achenio è sclerificato; alla sommità l'achenio è provvisto di una piastra dritta. Il pappo (deciduo o persistente) è inserito in un anello parenchimatico sulla piastra apicale e in genere è formato da due anelli di setole variamente pennate (quelle interne sono più lunghe); raramente è formato da una sola serie di scaglie oppure è assente. Gli acheni possiedono elaisomi ed hanno un ilo laterale.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Le specie di questo genere si trovano in Europa orientale, Asia occidentale e centrale.[2]
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]
La tribù Cardueae a sua volta è suddivisa in 12 sottotribù (la sottotribù Centaureinae è una di queste).[3][6][14][15]
Filogenesi
La classificazione della sottotribù Centaureinae rimane ancora problematica e piena di incertezze. Nell'ambito della sottotribù questo genere fa parte del gruppo tassonomico informale denominato "Psephellus Group" (in precedenza il genere era descritto all'interno del "Basal Grade" ma anche in "Plectocephalus Group").[3] Il gruppo composto dai generi Zoegea e Psephellus è posizionato, da un punto di vista filogenetico, nella zona centrale delle Centaureinae.[6][15] In precedenti studi occupava una posizione più "basale".[5]