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Piazza San Pietro a Roma nella pittura

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La voce Piazza San Pietro a Roma nella pittura raccoglie vedute della facciata e della zona prospiciente la basilica di San Pietro. Nel corso dei secoli piazza e basilica hanno mutato aspettoː l'antica basilica costantiniana aveva davanti un quadriportico; all'inizio del Cinquecento era sparito il quadriportico, inghiottito da costruzioni e la spianata aveva assunto forma irregolare. San Pietro fu completamente ricostruito e in epoca barocca, fu realizzato il colonnato di Gian Lorenzo Bernini e modificata ulteriormente la facciata della nuova basilica.

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Nota introduttiva

Riepilogo
Prospettiva

Lo spazio di fronte alla basilica di San Pietro - detto platea Sancti Petri e utilizzato per accogliere i pellegrini e le processioni, ospitare i cortei dei notabili in visita dal papa e contenere le folle che assistono alle benedizioni papali - più volte ha mutato formaː sono sorti nuovi edifici e colonnati di contorno, nuove scalinate, seguendo il destino della basilica che, costruita in epoca costantiniana, fu completamente ricostruita fra il Cinquecento e il Seicento, fino ad assumere le forme odierne.

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Horace Vernet, Giulio II ordina a Bramante, a Michelangelo e a Raffaello di costruire San Pietro in Vaticano, 1827 (Louvre)

Non si può quindi parlare, in ogni epoca, di una piazza San Pietro prospiciente la basilica, perché davanti a quella costantiniana c'era una scalinata dritta, che congiungeva la chiesa con il sottostante quadriportico che aveva al centro una fontana; alla fine del Quattrocento la spianata, affiancata da costruzioni addossate al perimetro del quadriportico, era all'incirca rettangolare, ma priva di pavimentazione e in pendenza, con un dislivello di circa dieci metri, tra il piede della scalinata che conduceva all'antica basilica e l'antistante quartiere di Borgo; il colonnato berniniano ha infine definito i contorni di piazza San Pietro.

Mutamenti cinquecenteschi

Per facilitare i pellegrini del Giubileo del 1500, Alessandro VI aprì una strada che congiungeva Castel Sant'Angelo con il portone che dava accesso ai palazzi vaticani e che si trovava sul lato sinistro della basilica. La zona davanti a San Pietro non era dunque pavimentata, ma la strada alessandrina fu pavimentata e il dislivello ridotto, anche col sacrificio della Meta Romuli, una grande sepoltura romana a piramide.

Il completo rinnovamento della basilica partì dal retro, per realizzare il progetto michelangiolesco a pianta greca, con il tamburo che sosteneva la grande cupola. Nel disegno michelangiolesco l'antica chiesa doveva essere demolita e sostituita da un porticato rettangolare, seguito da un nuovo quadriportico. A metà del Cinquecento Pio IV allargò la piazza sui due lati, ampliando di molto la capienza della platea Sancti Petri.

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Antonio Lafrery, Benedizione papale, 1555, in Speculum Romanae Magnificentia

Piante e vedute della basilica e della piazza

Nella volta a crociera della basilica superiore di San Francesco ad Assisi, Cimabue affrescò alla fine del XIII secolo (era stato a Roma nel 1272) gli Evangelisti, ognuno con la raffigurazione della zona geografica del suo apostolato. San Marco è affiancato all'Italia, simboleggiata da un gruppo di chiese romane, fra cui la basilica di San Pietro. Si vede parte della facciata, ma non il quadriportico.[1] Nella veduta di Roma, miniata da Niccolò Polani nel 1459,[2] la basilica costantiniana è rappresentata di prospetto, con la sua ripida scalinata di accesso.

Altra immagine significativa è la zona del Mons Vaticanus, della Pianta di Roma, disegnata e incisa da Leonardo Bufalini. La basilica di San Pietro, che è raffigurata nel progetto michelangiolesco a croce greca, è rappresentata in pianta.[3]

Nel 1586 Domenico Fontana progettò e realizzò l'erezione dell'obelisco egizio, al centro di piazza San Pietro. Fu utilizzata la forza di 900 uomini e di 75 cavalli e appositamente costruita una immensa macchina di sostegno e di innalzamento. Non si conoscono dipinti che raffigurano l'evento, che è tuttavia documentato da incisioni.

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Giorgio Vasari, Paolo III Farnese dirige i lavori di San Pietro, affresco, 1546, Roma, (Palazzo della Cancelleria)

Nella incisione di Antonio Lafrery con la Benedizione papale, si vede chiaramente lo stato di avanzamento dei lavori della nuova basilica di San Pietro e le condizioni della piazza. Analoga immagine Lafrery riprodusse nella Veduta di Roma delle sette chiese, pubblicata nel 1575, in cui le chiese romane, da visitare durante il Giubileo, sono rappresentate in prospetto. La facciata della basilica costantiniana è già stata demolita, è scomparso il suo antico campanile e la basilica è affiancata da costruzioni, su ogni lato. Ai lati della scalinata si trovano le statue di San Pietro e di San Paolo, poi emigrate a Porta del Popolo. Questa immagine è stata sicuramente presa in considerazione da pittori che da fine Cinquecento a metà del Seicento hanno rappresentato l'esterno di San Pietro.[4]

Cerimonie papali e cortei principeschi

Pannini era chiamato ad illustrare scenari complessi e con molte figure, tra cui alcune che dovevano essere riconoscibili. Dipinse il corteo di Carlo III di Borbone, in visita dal papa, mentre attraversa piazza San Pietro. Le cerimonie più importanti, all'esterno della basilica, erano le benedizioni papali e la processione del Corpus Domini, che vediamo in un dipinto di anonimo, databile circa 1650.

Il Borgo

Nella zona compresa fra la basilica e Castel Sant'Angelo, all'interno delle Mura leonine era cresciuto, in modo un po' disordinato, un quartiere popolare, detto Borgoː case medievali, cui erano state affiancate chiese. Erano stati poi costruiti palazzetti, fra cui quello acquistato da Raffaello e che fu demolito per realizzare via della Conciliazione. La zona si era sviluppata lungo tre vie direttrici, convergenti verso Castel Sant'Angelo. Nell'affresco di Raffaello L'incendio di Borgo si vede parte della facciata della basilica costantiniana, con il suo mosaico; ma l'attenzione del pittore è tutta rivolta al fuoco che si è sviluppato tra le case.

Il gruppo centrale di fabbricati popolari era chiamato Spina di Borgo. Per l'esiguità degli spazi fra le case, gli abitanti utilizzavano il colonnato beniniano e l'ampio spazio aperto, prospiciente la basilica, come la loro piazzaː una piazza di paese. Si notano, nei dipinti settecenteschi e ottocenteschi, viandanti sdraiati e addormentati, donne che lavorano sotto il colonnato, e uomini che portano cavalli ad abbeverarsi alle fontane di piazza San Pietro. Vedute della basilica e della piazza sono state riprese non solo dal basso, ma anche dalle Logge di Raffaello e dalle terrazze dei palazzetti di Borgo.

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Piazza San Pietro nella pittura

La basilica Costantiniana

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La nuova basilica in costruzione

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La nuova basilica

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La nuova basilica ha il colonnato di Bernini

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Note

Bibliografia

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