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Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Pedicularis L. 1753 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni parassite appartenenti alla famiglia delle Orobanchaceae.[1]
Il nome del genere deriva da un termine latino che significa "pidocchio" e si riferisce alla convinzione che queste piante infestino di pidocchi il bestiame al pascolo; altri giustificano l'etimologia del nome del genere all'opposto, ossia in quanto si pensa che queste piante liberino la testa dai pidocchi.[2][3][4]
Il nome scientifico del genere è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum - 2: 607"[5] del 1753.[6]
Queste piante sono alte al massimo 50 cm. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Sono presenti anche altre forme biologiche come emicriptofita rosulata (H ros), ossia piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e hanno le foglie disposte a formare una rosetta basale. Alcune specie hanno un ciclo biologico annuale o (più raramente) biennale. Il portamento di queste piante, con i loro fiori troppo grandi in confronto alla taglia generale della pianta e la grande vivacità delle tinte della corolla, sono caratteristiche tipiche delle piante che vivono nelle regioni di alta montagna. Sono inoltre piante parassite: le radici mostrano organi specifici per nutrirsi della linfa di altre piante.[2][7][8][9][10][11]
Le radici sono grosse e carnose (a volte simili ad un fittone) e si distribuiscono a raggiera cercando di raggiungere le radici di altre piante per succhiarne la linfa, creando così intorno a queste piante una zona "morta" le cui piante parassitate stentano a svilupparsi.
La parte aerea del fusto è eretta o ascendente; raramente è decombente o diffusa. Il fusto può essere semplice oppure ramoso.
Le foglie si dividono in basali e cauline. Quelle basali sono disposte a rosetta; quelle cauline possono essere disposte in modo opposto, alternato o verticillato. Le foglie sono picciolate (quelle basali) o sessili (soprattutto quelle cauline) con lame a forma da lineare-lanceolata a ovoide di tipo 3-4-pennatifida o 3-4-pennatosetta. Raramente sono intere con margini dentati o seghettati. Sono presenti anche delle brattee fiorali normalmente simili alle foglie superiori ma più ridotte.
Le infiorescenze in genere sono delle spighe terminali più o meno dense. Alla base di ogni fiore sono presenti delle brattee.
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (del tipo bilabiato), tetrameri, ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (la corolla e il calice sono a 5 parti). I fiori possono essere da sessili a distintamente pedicellati.
l frutto è una capsula acuminata loculicida bivalve a forma ovale-lanceolata compresso-globosa. I semi sono tanti o pochi a forma angolosa.
Le specie di questo genere sono distribuite in Europa, nell'areale mediterraneo, nell'Asia settentrionale e nel Nord America, con la maggiore diversità di specie in Europa (circa 70 specie) e in Cina con una presenza di oltre 350 specie di cui 271 endemiche.[11] Mancano in Africa e Australia. L'habitat è tipicamente quello temperato-montano a quote più o meno elevate. Queste piante prediligono il terreno mal drenato e acre (per questo anche sono mal brucate dal bestiame); in genere si trovano nei pascoli poveri della flora montana e alpina (la povertà dei pascoli spesso è causata proprio dalla loro presenta a causa del loro parassitismo).[2]
Delle specie spontanee in Italia la maggioranza sono quelle che vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine.[13]
Specie | Comunità vegetali | Piani vegetazionali | Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
P. acaulis | 9 | subalpino montano | Ca | basico | basso | medio | B6 F2 F3 G4 | Alpi centrali |
P. ascendens | 10 | subalpino | Ca | basico | basso | secco | F5 | Alpi centro-occidentali |
P. asplenifolia | 3 | alpino | Ca/Si | basico | basso | medio | C3 | BG TN BZ |
P. cenisia | 10 | alpino subalpino | Ca - Si | neutro | basso | secco | F5 | SV TO AO VC |
P. comosa | 10 | subalpino | Ca - Si | neutro | medio | medio | F2 F5 | Tutto l'arco alpino |
P. elongata subsp. elongata | 10 | alpino subalpino | Ca | basico | basso | secco | F5 | Alpi orientali |
P. elongata subsp. julica | 10 | alpino subalpino | Ca | basico | basso | secco | F5 | BL UD |
P. foliosa | 10 | subalpino | Ca | basico | alto | umido | F5 | Alpi centro-occidentali |
P. gyroflexa | 10 | alpino subalpino | Ca | basico | basso | secco | F2 F5 | Tutto l'arco alpino |
P. hacquetii | 11 | subalpino montano | Ca | basico | alto | umido | F3 F5 G2 G4 | Alpi orientali |
P. hoermanniana | 9 | subalpino montano | Ca | basico | alto | umido | F3 F5 | Carnia |
P. oederi | 10 | alpino | Ca | basico | basso | medio | F5 | TO BG BS TN BZ |
P. kerneri | 10 | alpino | Si | acido | basso | secco | F5 | Tutto l'arco alpino (escl. UD) |
P. palustris | 7 | subalpino montano collinare | Ca/Si - Si | neutro | basso | bagnato | E1 | TO AO NO CO SO TN BZ VI BL UD |
P. recutita | 13 | subalpino | Ca - Si | neutro | alto | umido | F5 G2 | Alpi da AO a UD |
P. rosea subsp. allionii | 10 | alpino subalpino | Ca - Si | neutro | basso | secco | F5 | Alpi occidentali |
P. rosea subsp. rosea | 10 | alpino | Ca | basico | basso | secco | F5 | Alpi orientali |
P. rostratocapitata | 10 | alpino subalpino | Ca | basico | basso | secco | F5 | Alpi centro-orientali |
P. rostratospicata subsp. helvetica | 10 | alpino subalpino | Ca - Ca/Si | basico | medio | medio | F5 | Alpi centro-occidentali |
P. rostratospicata subsp. rostratospicata | 10 | alpino subalpino | Ca - Ca/Si | basico | medio | medio | F5 | UD |
P. sylvatica | 10 | montano collinare | Ca - Si | acido | basso | umido | B6 E1 E2 F3 I1 | TO |
P. tuberosa | 10 | alpino subalpino | Si | acido | basso | secco | F5 | Tutto l'arco alpino |
P. verticillata | 10 | alpino subalpino | Ca - Ca/Si | basico | basso | umido | E1 F5 | Tutto l'arco alpino |
Substrato con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
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La famiglia di appartenenza del genere (Orobanchaceae) comprende soprattutto piante erbacee perenni e annuali semiparassite (ossia contengono ancora clorofilla a parte qualche genere completamente parassita) con uno o più austori connessi alle radici ospiti. È una famiglia abbastanza numerosa con circa 60 - 90 generi e oltre 1700 - 2000 specie (il numero dei generi e delle specie dipende dai vari metodi di classificazione[14][15]) distribuiti in tutti i continenti, ma in prevalenza nell'Emisfero Boreale e in particolare nelle regioni temperate e calde del Vecchio Mondo.[2] Il genere Pedicularis comprende 400-500 specie (il genere più numeroso della famiglia) delle quali quasi due dozzine sono presenti nella flora spontanea italiana (e un'altra quarantina circa nel resto dell'Europa).
La classificazione del genere è difficile in quanto la forma del fiore è molto simile tra specie e specie; inoltre il colore della corolla nel secco è indistinguibile. Altri elementi conflittuali sono la morfologia della corolla che è stata soggetta a convergenza evolutiva dovuta alla mediazione degli impollinatori, o anche l'omoplasia nella disposizione delle foglie.[16] Pignatti nella "Flora d'Italia" divide le specie spontanee della flora italiana in tre gruppi in base alla forma del labbro superiore (vedi il disegno):[9]
Altri testi propongono (sempre per la flora spontanea italiana) una quarta divisione: Verticillatae facendo riferimento alla disposizione delle foglie cauline a verticilli di 3 - 4 foglie e al labbro superiore della corolla a portamento diritto. La sezione Pedicularis a volte è chiamata Bidentata.[2]
Ad un livello più ampio il genere Pedicularis è suddiviso in almeno tre sottogeneri (Cyclophyllum, Allophyllum, Poecilophyllum), suddivisi a loro volta in sezioni (almeno 20) e diverse serie per ogni sezione.[16]
Secondo una recente ricerca di tipo filogenetico la famiglia Orobanchaceae è composta da 6 cladi principali nidificati uno all'interno dell'altro. Il genere Pedicularis si trova nel quarto clade (relativo alla tribù Pedicularideae). All'interno della tribù il genere è in posizione "gruppo fratello" al resto dei generi della tribù.[17]
Il genere Pedicularis storicamente è suddiviso in sottogeneri, sezioni e serie; tuttavia gli ultimi studi di tipo filogenetico sul DNA[16] hanno dimostrato che la maggior parte di queste sezioni non sono monofiletiche (fortemente monofiletico è comunque il genere così come è circoscritto attualmente). Da questi studi il genere risulta diviso in 6 cladi principali qui brevemente descritti iniziando da quello più interno (il "core" del genere):
La ricerca descritta sopra è stata concentrata soprattutto sulle specie asiatiche (quelle più diffuse), mentre delle specie europee (e italiane in particolare) sono stati esaminati solo alcuni membri. Il cladogramma a lato, tratto dalla ricerca indicata e semplificato, oltre a indicare la posizione filogenetica dei 6 cladi principali del genere indica anche la posizione di alcune specie europee-italiane poste principalmente tra il primo e il secondo clade.
Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della flora italiana) l’elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi dicotomiche analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue una specie dall'altra).[9]
In Europa e nell'areale mediterraneo oltre alle specie spontanee della flora italiana, sono presenti le seguenti specie:[18]
L'interesse per queste piante è unicamente ornamentale.
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