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orto botanico di Genova Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
I parchi di Nervi sono un importante complesso botanico di Genova formati da un insieme di più parchi appartenuti in passato a ville private, tra cui villa Gropallo, villa Saluzzo Serra, villa Grimaldi Fassio e villa Luxoro, oggi di proprietà del comune di Genova e adibite a strutture museali.
Sopra: propaggine del parco sulla sottostante passeggiata Anita Garibaldi; sotto: angolo del Parco di Nervi
L'intera superficie ha un'estensione di circa 92000 m2 è collocata tra la via Aurelia e il mare nella delegazione di Nervi, a levante del centro cittadino.
All'interno si trovano molte specie botaniche (più di 100), tra cui diversi sempreverdi ad alto fusto oltre ad un importante roseto.
Nei parchi sono presenti anche 5 alberi di interesse monumentale (su 18 presenti in tutta la Regione Liguria secondo i censimenti del Corpo forestale dello Stato[senza fonte]):
I rilievi alle spalle dell'abitato di Nervi garantiscono la presenza di un clima più temperato rispetto ad altre zone di Genova, rendendo i parchi luoghi particolarmente frequentati ed apprezzabili anche nel periodo invernale.
All'interno dei parchi sono stati allestiti in passato - sfruttando naturali avvallamenti - alcuni teatri all'aperto per le rappresentazioni del Festival internazionale del Balletto (e dall'inizio degli anni 80 e per una quindicina di edizioni, finito il festival del balletto, restavano platea e palco per l'allestimento di un cinema estivo, il Cinema nel Roseto). Dei teatri per il balletto restano celebri il teatro Maria Taglioni, che arrivava a contenere oltre 2500 persone, e il più piccolo teatro Enrico Cecchetti.
Non è raro imbattersi in scoiattoli che ricevono dai visitatori noci e noccioline. Nel parco è presente una numerosa comunità di scoiattoli Sciurus carolinensis (noto come scoiattolo grigio, originario del nord America, a seconda del criterio impiegato la stima della popolazione all'inizio del XXI secolo va da circa 100 a circa 300 esemplari), specie alloctona, introdotta nel 1966 con 5 coppie di animali, la cui presenza desta preoccupazioni in quanto minaccia di soppiantare l'autoctono Sciurus vulgaris (scoiattolo rosso)[1]. Oltre che per la contesa per il cibo, gli scoiattoli grigi mettono a rischio i rossi in quanto portatori asintomatici di un parapoxvirus per cui i secondi non possiedono difese immunitarie.
Recenti studi hanno anche ipotizzato che sia proprio questo tipo di infezione, mortale per gli scoiattoli autoctoni europei, e non la lotta per il cibo, ad essere stata la principale causa che ha portato il carolinensis a soppiantare il vulgaris in ampie zone della Gran Bretagna[2]. Oltre a questo lo scoiattolo grigio tende a danneggiare alcuni tipi di alberi, rimuovendone la corteccia[3]. Proprio per questa sua capacità di diffondersi a scapito delle altre specie, il Sciurus carolinensis è stato inserito dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura nella Lista delle cento specie invasive più dannose[3], al contrario del vulgaris che è invece presente nella loro lista Rossa delle specie a rischio[4].
Nel novembre 2011, a seguito di accordi a livello europeo per la salvaguardia dell'ambiente, è stato deciso dalla regione Liguria di mettere in atto azioni volte a sterilizzare alcune centinaia di scoiattoli grigi tra quelli presenti nel parco[5]. Si è scelta questa soluzione, invece dell'eradicazione totale prevista od attuata altrove (es Ticino o Inghilterra[5]), anche in virtù dell'ormai familiare legame del parco con la presenza degli scoiattoli. Nel seguente maggio 2012 è stato annunciato un piano di sterilizzazione degli Sciurus carolinensis del parco, unito alla cattura e alla soppressione di quelli che dovessero essere individuati al di fuori dell'area (in passato per esempio ne erano state individuate piccole colonie nella vicina Bogliasco[1]), per impedire che questi, finora fortunosamente non allontanatesi troppo dal luogo dell'introduzione, potessero disperdersi nell'area boschiva ligure, mettendo a repentaglio la sopravvivenza del Sciurus vulgaris e danneggiando alcuni tipi di coltivazione, come già avvenuto altrove[6].
Terminata questa operazione, è in fase di valutazione la possibilità di una successiva introduzione nel parco di esemplari del Sciurus Vulgaris[7]. L'operazione che, pur essendo effettuata a tutela dell'ecosistema, ha suscitato numerose e vivaci proteste da parte di alcuni animalisti genovesi e di uno dei consiglieri regionali dei Riformisti Italiani[8]. Legambiente, esprimendosi favorevolmente all'operazione, in relazione all'evento e al relativo clamore mediatico, ha ribadito la richiesta al ministero dell'ambiente di inserire il Sciurus carolinensis tra le specie di cui sia vietata la commercializzazione e l'importazione, anche per evitare che simili operazioni debbano ripetersi nuovamente in futuro[9].
Per raggiungere i parchi dal centro della città si possono impiegare le linee 15, 17 e 517 dei bus dell'AMT, oltre alla stazione ferroviaria di Genova - Nervi.
A piedi si può accedere ai parchi sia dalla passeggiata a mare Anita Garibaldi sia da via Aldo Felice Casotti, che attraversa la parte orientale della delegazione.
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