Tamarix

genere di pianta della famiglia Tamaricaceae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Tamarix

Tamarix L. è un genere di piante della famiglia delle Tamaricaceae, originario delle zone sabbiose e salmastre del Vecchio Mondo.[1]

Il nome del genere è di origine latina e deriverebbe dal fiume Tambre, chiamato anticamente "Tamara", che scorre in Galizia.[2]

Descrizione

Comprende oltre 70 specie tra alberi e arbusti, tra sempreverdi e a foglie decidue, che possono raggiungere un'altezza di 15 metri nelle specie arboree.
I fiori sono piccolissimi e sono caratterizzati da una fioritura piumosa in spighe sottili, generalmente primaverile-estiva o a volte, come in T. aphylla, anche invernale.
Hanno fronde vaporose, formate da piccolissime foglie alterne, squamiformi, generalmente di colore verde glauco, simili, ad un esame superficiale, a quelle di alcune conifere. I frutti sono generalmente delle piccole capsule triangolari.

Una curiosa caratteristica delle tamerici è la "sudorazione" sotto forma di gocce di liquido chiaro ed estremamente salato, la quale durante il giorno ed in assenza di vento (che ne favorirebbe l'evaporazione) genera una sorta di "pioggerella"; spesso tende a crescere inclinato per via del vento, tuttavia riesce a tollerarlo.[3]

Tassonomia

Riepilogo
Prospettiva

Il genere comprende le seguenti specie:[1]

  • Tamarix africana Poir.
  • Tamarix alii Qaiser
  • Tamarix amplexicaulis Ehrenb.
  • Tamarix androssowii Litv.
  • Tamarix aphylla (L.) H.Karst.
  • Tamarix aralensis Bunge
  • Tamarix arborea (Sieber ex Ehrenb.) Bunge
  • Tamarix arceuthoides Bunge
  • Tamarix aucheriana (Decne. ex Walp.) B.R.Baum
  • Tamarix austromongolica Nakai
  • Tamarix baluchistanica Qaiser
  • Tamarix boveana Bunge
  • Tamarix brachystachys Bunge
  • Tamarix canariensis Willd.
  • Tamarix chinensis Lour.
  • Tamarix dalmatica B.R.Baum
  • Tamarix dioica Roxb. ex Roth
  • Tamarix dubia Bunge
  • Tamarix duezenlii Çakan & Ziel.
  • Tamarix elongata Ledeb.
  • Tamarix ericoides Rottler & Willd.
  • Tamarix florida Bunge
  • Tamarix gallica L.
  • Tamarix gansuensis H.Z.Zhang ex P.Y.Zhang & M.T.Liu
  • Tamarix gennessarensis Zohary
  • Tamarix gracilis Willd.
  • Tamarix hampeana Boiss. & Heldr.
  • Tamarix hispida Willd.
  • Tamarix hohenackeri Bunge
  • Tamarix humboldtiana Akhani, Borsch & N.Samadi
  • Tamarix indica Willd.
  • Tamarix jintaensis P.Y.Zhang & M.T.Liu
  • Tamarix jordanis Boiss.
  • Tamarix karelinii Bunge
  • Tamarix kasahorum Gorschk.
  • Tamarix kermanensis B.R.Baum
  • Tamarix komarovii Gorschk.
  • Tamarix korolkowii Regel & Schmalh.
  • Tamarix kotschyi Bunge
  • Tamarix kutchensis B.V.Shetty & R.P.Pandey
  • Tamarix laxa Willd.
  • Tamarix leptopetala Bunge
  • Tamarix leptostachya Bunge
  • Tamarix litwinowii Gorschk.
  • Tamarix macrocarpa (Ehrenb.) Bunge
  • Tamarix mascatensis Bunge
  • Tamarix meyeri Boiss.
  • Tamarix minoa J.L.Villar, Turland, Juan, Gaskin, M.A.Alonso & M.B.Crespo
  • Tamarix mongolica Nied.
  • Tamarix negevensis Zohary
  • Tamarix nilotica (Ehrenb.) Bunge
  • Tamarix octandra Bunge
  • Tamarix pakistanica Qaiser
  • Tamarix palaestina Bertol.
  • Tamarix parviflora DC.
  • Tamarix passerinoides Delile ex Decne.
  • Tamarix pycnocarpa DC.
  • Tamarix ramosissima Ledeb.
  • Tamarix rosea Bunge
  • Tamarix sachensis P.Y.Zhang & M.T.Liu
  • Tamarix salina Dyer
  • Tamarix sarenensis Qaiser
  • Tamarix senegalensis DC.
  • Tamarix smyrnensis Bunge
  • Tamarix stricta Boiss.
  • Tamarix sultanii Qaiser
  • Tamarix szovitsiana Bunge
  • Tamarix taklamakanensis M.T.Liu
  • Tamarix tarimensis P.Y.Zhang & M.T.Liu
  • Tamarix tenuissima Nakai
  • Tamarix tetragyna Ehrenb.
  • Tamarix tetrandra Pall. ex M.Bieb.
  • Tamarix usneoides E.Mey. ex Bunge

Le specie più coltivate sono:

  • Tamarix ramosissima, arbusto o alberello deciduo, originario di Europa e Asia, con i rami di colore bruno-rossastro, le foglie di colore verde-azzurrastro, i fiori, riuniti in racemi sui rami dell'anno, di colore rosa più o meno intenso, fioritura da maggio a luglio;
  • Tamarix parviflora, arbusto deciduo, originario del Mediterraneo e dei Balcani, con i lunghi rami di color bruno-porporino, le foglie di colore verde brillante, i fiori di colore rosa-scuro, riuniti in racemi sui rami di 1 anno, con fioritura a fine primavera.
  • Tamarix gallica è la specie più diffusa in Italia come pianta ornamentale; è nota, oltre che col nome di tamerice comune, anche con i nomi volgari di cipressina, tamarisco e scopa marina; si presenta come alberetto o arbusto, con il tronco eretto o, nelle zone ventose dei litorali marini, incurvato, con la corteccia del fusto e dei rami di colore cinerino e con profonde incisioni; la chioma, di forma irregolare, è di un bel colore verde glauco; i germogli sono di colore bruno-violaceo, con foglioline squamose ad apice acuto, ovato-lanceolate, ricoprenti quasi totalmente i rami; i fiori, piccolissimi e numerosi, di colore biancastro o rosa, sono riuniti in spighe terminali, con fioritura nei mesi da maggio a luglio; i singoli fiori sono costituiti da una corolla di 5 petali giallini o rosati, con 5 stami sporgenti e un pistillo con ovario supero, sormontato da 3 stili filiformi; il frutto si presenta come una capsula ingrossata alla base e sottile all'apice, con base triangolare.

Usi

  • Come piante ornamentali nelle zone rivierasche, per viali o gruppi isolati nei giardini, o come siepi frangivento nelle zone ventose vicino al mare; si adattano anche alla coltivazione in vaso sui terrazzi.
  • Come bonsai vengono utilizzate le specie T. juniperina (= Tamarix chinensis), T. parviflora e T. ramosissima.
  • Dalla corteccia si estraggono sostanze tanniche.
  • Le tamerici sono piante mellifere, sono bottinate dalle api ma il miele che si produce è in piccole quantità.

Coltivazione

Gradiscono esposizioni soleggiate, terreno sciolto leggero, meglio se sabbioso, tollerando anche quelli salmastri. Le tamerici resistono alla siccità, sono rustiche e resistono anche al freddo. Riescono a vivere anche in terreni salini, quindi sono piante alofite. Le tamerici non temono il caldo e non patiscono la maggior parte dei parassiti. La moltiplicazione delle tamerici avviene con la semina, per talea legnosa o propaggine in autunno.

Riferimenti nella cultura

  • Giovanni Pascoli intitola la sua prima raccolta di poesie Myricae, parola latina utilizzata anche da Virgilio per indicare i suoi carmi bucolici e che significa, appunto, tamerice.
  • Vengono inoltre citate nella poesia di Gabriele D'Annunzio La pioggia nel pineto: ..."piove su le tamerici/salmastre ed arse..."
  • Le tamerici sono presenti anche nella poesia "Fine dell'infanzia" di Eugenio Montale, presente nella raccolta Ossi di seppia: ..."non erano che poche case/di annosi mattoni, scarlatte,/e scarse capellature di tamerici pallide..."
  • La tamerice è anche, nel videogioco "Age of Mythology", un albero all'interno del quale si trova un pezzo del corpo di Osiride.
  • Virgilio nelle Bucoliche le cita: "non omnis arbusta iuvant humilesque myricae" "Non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici".
  • Dio paragona l'uomo che confida nell'uomo, che fa della carne il suo braccio ed il cui cuore si è allontanato dal Signore ad una tamerice: quando giunge il bene egli non lo vede, abita in luoghi aridi, nel deserto, in terra salata, senza abitanti. (Geremia 17:6)
  • Nell'Iliade di Omero, Adrasto, incalzato da Menelao, inciampa col cavallo in un cespuglio di tamerici.
  • Nel libro 'I sette pilastri della saggezza' vengono citate più volte come piante del deserto arabico.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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