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reparto speciale della Polizia di Stato Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Nucleo operativo centrale di sicurezza (in acronimo NOCS) è un reparto speciale della Polizia di Stato italiana, per operazioni ad alto rischio, dipendente dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione.[1]
Nucleo operativo centrale di sicurezza NOCS | |
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Stemma del Nucleo operativo centrale di sicurezza | |
Descrizione generale | |
Attiva | 1978 - oggi |
Nazione | Italia |
Servizio | Polizia di Stato |
Tipo | Unità tattica di polizia |
Compiti | Liberazione e recupero ostaggi, protezione VIP, cattura di latitanti e criminali pericolosi, operazioni speciali di polizia e sicurezza pubblica |
Sede | Roma |
Soprannome | NOCS Teste di cuoio |
Motto | Sicut Nox Silentes (Silenziosi come la notte) |
Comandanti | |
Comandante corrente | Primo dirigente Antonio Giralda Basile |
Comandanti degni di nota | Andrea Scandurra, Edoardo Perna, Maurizio Genolini, Claudio Clemente, Paolo Groppuzzo, Andrea Mainardi |
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Nato nel 1978 per contrastare il terrorismo in Italia, si è specializzato in azioni quali liberazione di ostaggi, cattura di pericolosi criminali, servizi di sicurezza e scorta per alte cariche dello Stato.
I NOCS intervengono come unità d'assalto e sono denominate giornalisticamente teste di cuoio, analogamente al Gruppo Intervento Speciale dell'Arma dei Carabinieri, che dal 2004 è validata anche forza speciale[2].
Per iniziativa del prefetto Emilio Santillo, nacque nel 1974, l'Ispettorato generale per l'azione contro il terrorismo (IGAT). Dopo il successo di alcune operazioni del GSG-9, le teste di cuoio tedesche, l'allora ministro dell'interno Francesco Cossiga il 24 ottobre 1977 emanò un decreto[3], con cui ordinò la creazione di UN.I.S., Unità di intervento speciale, per affiancare le investigazioni antiterrorismo, con azioni di "commando", da parte:
I NOCS assursero alla ribalta della cronaca mondiale con l'operazione con la quale a Padova il 28 gennaio 1982 liberarono il generale James Lee Dozier sequestrato dalle Brigate Rosse[4]. L'operazione fu condotta dal giovane capitano Edoardo Perna, allora vicecomandante del NOCS, che in soli cinquanta secondi e senza sparare un colpo liberò l'alto ufficiale statunitense già condannato a morte dai brigatisti. Il presidente americano Ronald Reagan volle congratularsi personalmente con Perna e gli conferì un'alta onorificenza. Seguirono negli anni altri interventi per la liberazione di sequestrati in mano alla criminalità comune. Si ricordano gli interventi nel corso dei sequestri di Dante Belardinelli nel 1989 (conflitto a fuoco con i rapitori) e Augusto De Megni nel 1991 (liberato l'ostaggio dai NOCS).
L'intervento nel sequestro di Giuseppe Soffiantini portò a un conflitto a fuoco il 17 ottobre 1997 tra i NOCS e i sequestratori nel corso del quale rimase ucciso l'ispettore Samuele Donatoni.[5][6] Soffiantini fu poi rilasciato dai rapitori nel febbraio 1998. Nel 2011 alcuni operatori dei NOCS sono stati posti sotto indagine , dopo la denuncia di abusi e sevizie[7], in un'inchiesta per omicidio colposo e falsa testimonianza sui membri del NOCS tendente anche a fare nuova luce sulla morte dell'ispettore del NOCS durante la liberazione di Soffiantini[8]. Tale procedimento fu poi prescritto[9].
Nel 2001 aderisce all'Organizzazione Atlas dell'UE. Dal 2015 il NOCS si occupa anche dell'addestramento delle Unità operative di primo intervento[10].
Nel 2017 viene rivelato che, per la prima volta, una donna è riuscita a superare le selezioni ed entrare nella sezione operativa[11], proveniente dalle Fiamme Oro, settore lotta libera[12].
Nella loro storia i NOCS hanno arrestato 237 ricercati e liberato 325 ostaggi[13][14][15].
Il corpo dipende dalla Divisione operazioni speciali della Direzione centrale della polizia di prevenzione[16] e ha sede a Tor de' Cenci, vicino a Roma[12]. Il comandante dipende direttamente dal direttore della DCPP e ha la qualifica di Primo Dirigente. Il comandante attuale è il Primo Dirigente Antonio Giralda Basile.
Il NOCS, composto da circa 140 elementi[12], è così articolato[12]:
I requisiti per essere ammesso nell'unità dei NOCS sono i seguenti[12]:
Una volta certificati i requisiti, si procede con le prove fisiche. Esse prevedono:
Chi supera le prove fisiche, può frequentare il corso di operatore NOCS, che dura sei mesi. L’ultimo step del corso base è l’addestramento nella base di Abbasanta, in Sardegna dove gli allievi effettuano addestramenti in mezzo alla campagna e sono osservati per l’equilibrio e le potenzialità su cui potranno specializzarsi. Superato questo step, si passa alle specializzazioni[18], le quali sono in totale 5:
Tutto il personale operativo effettua l'addestramento al lancio con paracadute TCL, protezione personale, operazioni all'estero e scenari CBRN, mentre non tutti si addestrano per la disattivazione di ordigni esplosivi EOD.
I NOCS effettuano addestramenti congiunti con altri corpi speciali di polizia, tra cui l'Hostage Rescue Team del FBI, gli Yamam israeliani, i tedeschi del GSG-9 e del SEK, gli spagnoli del GEO, i francesi del RAID, i giapponesi del SAT[19] e gli svizzeri del DEE10.
La base del NOCS è nel quartiere di Tor de' Cenci,[12] poco fuori Roma. I NOCS la condividono con il centro polifunzionale per i concorsi e le visite mediche, situato al piano di sotto, e con dei gruppi sportivi delle Fiamme Oro che si addestrano nel centro sportivo.
Il complesso misura un ettaro di superficie, con un’area addestrativa dedicata dove vengono provate varie situazioni, dalle arrampicate alle irruzioni per salvare gli ostaggi. La parte centrale è adibita agli uffici, all’armeria e alle unità cinofile e, oltre la mensa, c’è un complesso con piscina, palestra e campo sportivo.
L'equipaggiamento è sempre mantenuto all'avanguardia tecnologica: l'arma corta individuale è la Beretta PX4, in dotazione con la pistola mitragliatrice MP5[12] o dalla MP7. L'arma bianca individuale è il coltello Silente della ditta italiana Extrema Ratio. I NOCS inoltre sono dotati di Benelli M4, fucili d'assalto HK416 e HK417, mentre i tiratori scelti hanno in dotazione il H-S Precision 2000 HTR, il Victrix Scorpio, il Sako TRG-22 e il Victrix Pugio[18].
Gli agenti sono equipaggiati anche con ordigni a effetto abbagliante-stordente (flashbang) e fumogeno (come i lanciatori Milkor MGL[12]), oltreché con esplosivi al plastico per l'irruzione. Le telecomunicazioni sono assicurate da apparati leggeri e potenti, dotati di auricolare per non intralciare l'attività dell'agente. Il NOCS dispone inoltre di una eccellente dotazione di reparto che consiste in diversi materiali dalla tecnologia all'avanguardia, come visori notturni e termo-camere per mantenere la capacità operativa ai massimi livelli.
Il NOCS dispone di un parco macchine composto da veicoli in borghese, tra cui Jeep, Land Rover, Pick-up di vario tipo, BMW X5[20] e altri veicoli blindati.
La loro divisa è una tuta operativa blu con una mezzaluna colorata a bandiera italiana o con la scritta "POLIZIA" poco sopra il distintivo del reparto riportante il motto Sicut Nox Silentes (silenziosi come la notte).
La tuta si completa con una combat vest formata da un gilet con tasconi e un cinturone che ospita la fondina della pistola (in genere cosciale).
Esiste una variante a questa divisa: la tuta mimetica, anch'essa in un unico pezzo e anch'essa completata da una combat vest ma in colorazione vegetata.
In entrambe le configurazioni è previsto un passamontagna ignifugo per ovviare a bruciature e per mantenere l'anonimato dell'agente.
I sistemi di protezione individuale sono costituiti da giubbotti antiproiettile e maschere o schermi facciali di diverso grado di protezione.
Inoltre le nuove tenute si completano con delle combat vest avanzate di tipo carrier e di un elmetto antiproiettile di tipo Mich 2001. La tuta mimetica è in colorazione MultiCam.
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