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Rappresentativa italiana di pallacanestro maschile Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La nazionale di pallacanestro italiana è la selezione dei migliori giocatori di nazionalità italiana. Viene gestita dalla FIP e partecipa ai tornei internazionali di pallacanestro per nazioni gestiti dalla FIBA. Ha vinto due volte l'EuroBasket nel 1983 e nel 1999 (in entrambi i casi le fasi finali in Francia, con il titolo conquistato a Nantes ed a Parigi) e per due volte è arrivata seconda al torneo olimpico nel 1980 e nel 2004 vincendo 2 medaglie d'argento. Tra le nazionali tuttora esistenti è quella che, dopo la Spagna (che ne ha vinte dodici), ha vinto più medaglie ai campionati europei, dieci.
Uniformi di gara | |
Sport | Pallacanestro |
Federazione | Federazione Italiana Pallacanestro |
Confederazione | FIBA (dal 1932) |
Zona FIBA | FIBA Europe |
Soprannome | Italbasket |
Allenatore | Gianmarco Pozzecco |
Record presenze | Pierluigi Marzorati (278) |
Capocannoniere | Antonello Riva (3 785) |
Ranking FIBA | 13º |
Sponsor tecnico | Spalding |
Olimpiadi | |
Partecipazioni | 13 |
Medaglie | 2 |
Mondiali | |
Partecipazioni | 10 |
Medaglie | - |
FIBA EuroBasket | |
Partecipazioni | 37 |
Medaglie | 2 4 4 |
Giochi del Mediterraneo | |
Partecipazioni | 8 |
Medaglie | 3 3 2 |
La prima partita della nazionale italiana si giocò il 4 aprile del 1926 a Milano, in canottiera bianca, e terminò con una vittoria sulla Francia per 23-17.
Nel 1930, il commissario tecnico della Nazionale è il maresciallo Bovi[1], che guida la squadra nell'amichevole contro la Svizzera[2].
Nel 1936 a Berlino avvenne la prima partecipazione ai Giochi olimpici estivi a cui parteciparono ventuno squadre; l'Italia si piazzò settima. Nel 1937 alla seconda edizione degli europei arrivò un secondo posto dietro la Lituania, che si impose in finale di un solo punto. L'argento sarà replicato agli europei del 1946.
In seguito alla fine della Seconda guerra mondiale gli Azzurri attraversano un periodo difficile, fallendo l'accesso a due olimpiadi e tre mondiali consecutivi e stentando in Europa: ciò si rifletté anche a livello tecnico con l'avvicendarsi di numerosi capoallenatori in pochi anni. Da notare come l'Italia manca per la prima volta ad un Europeo, nel 1949, a causa del lutto per la tragedia di Superga.
Nel 1957 Nello Paratore diventa CT, rimanendo in carica per 11 anni, con risultati mediocri ma comunque migliori del periodo precedente. L'Italbasket ottiene anche la prima grande prestazione olimpica: nel 1960, ai Giochi della XVII Olimpiade di Roma, in cui il basket ebbe un gran successo di pubblico, l'Italia si piazzò quarta dietro Stati Uniti, Unione Sovietica e Brasile. Curiosamente le costosissime spese organizzative delle olimpiadi romane provocarono la decisione di non far partecipare l'Italbasket all'Europeo del 1961.
Nel 1969 prese la guida della nazionale Giancarlo Primo che, improntando il gioco sulla difesa, fece della nazionale italiana una solida realtà europea e internazionale. Ottenne sempre buoni piazzamenti e vinse due bronzi agli europei, ottenendo anche due quarti posti mondiali, risultato allora ineguagliato per gli Azzurri. Nel 1972 l'Italia si classifica quarta ai Giochi di Monaco di Baviera, dove perde la finale per il bronzo contro Cuba. Tra i giocatori di spicco di quella nazionale si citano il giovane Dino Meneghin, Pierluigi Marzorati, Renato Villalta, Renzo Bariviera, Ivan Bisson, Marino Zanatta, Giulio Iellini.
Nel 1979 a sostituire Primo arriva Sandro Gamba che guidò l'Italia alla conquista delle medaglie più preziose, come il primo metallo olimpico, l'argento ai Giochi della XXII Olimpiade nel 1980, dove viene sconfitta solamente in finale dalla Jugoslavia. Gli azzurri vincono anche tre medaglie agli europei, tra cui spicca lo storico oro di Nantes '83, oltre al bronzo di Stoccarda '85. I pilastri dell'Italia sono i soliti Meneghin, Marzorati e Villalta, oltre a Antonello Riva e Roberto Brunamonti. Sono gli anni del grande basket azzurro, che si impone come una delle migliori realtà continentali e mondiali
Ai prestigiosi traguardi dei sei anni di Gamba seguì un periodo di crisi (senza Olimpiadi), prima sotto il CT Valerio Bianchini (subentrato nel 1985), e poi con altri sei anni di Gamba (solo un argento agli europei Roma '91), a cui fu chiamato a mettere fine Ettore Messina, che subentrò nel 1992. Nello stesso anno Enrico Vinci lascia, dopo 16 anni, il posto di presidente della Federazione Italiana Pallacanestro: il suo posto viene preso da Giovanni Petrucci.
Con Messina come allenatore nel 1992 la nazionale tornò a conquistare una medaglia importante agli europei, arrivando seconda a Barcellona, anche se questo fu l'unico risultato di rilievo del quinquennio del coach mestrino, che due anni prima fallì l'accesso ai Giochi Olimpici. A ciò si aggiunge la grande delusione patita nel mondiale ateniese del 1998, quando con una squadra composta da Fučka, Myers e Meneghin, si riteneva di poter ambire al podio: la nazionale arrivò sesta, sconfitta ai quarti di finale dagli Stati Uniti che in quell'occasione, a causa del lockout, erano privi di giocatori provenienti dalla NBA.
Dopo Messina arrivò Bogdan Tanjević e agli europei del 1999, dopo 16 anni, arrivò la seconda medaglia d'oro continentale, e il ritorno alle Olimpiadi. Nelle fasi finali gli azzurri battono in successione Russia, Jugoslavia e Spagna. Dopo il nono posto agli europei del 2001 in Turchia Tanjević lasciò, e per sostituirlo viene chiamato Carlo Recalcati.
In questo periodo l'Italbasket poté contare, oltre che sui talenti dei già citati Myers, Fučka e Meneghin, anche del valido apporto di giocatori come Basile, Abbio, De Pol, Galanda, Marconato e Chiacig, Bonora e Pittis.
Agli europei del 2003 l'Italia del neo-coach Charlie Recalcati partì male, ma arrivò alle semifinali, battendo nella fase ad eliminazione diretta prima la Germania e poi la Grecia. Arrivata in semifinale l'Italia fu sconfitta dalla Spagna; vincendo però la finale per il terzo posto contro la Francia, gli Azzurri si qualificarono per i Giochi della XXVIII Olimpiade.
Ad Atene la nazionale disputa un ottimo torneo e solo l'Argentina in finale riesce a fermarla, ma è un argento che vale più di quello di Mosca considerata la presenza del Team USA, allora assente per il boicottaggio. La squadra argento olimpico era composta da Bulleri e Pozzecco in cabina di regia, Basile e Soragna guardie, Mian, Righetti e Radulović ali piccole, Galanda ala forte, Marconato e Chiacig centri. Garri e Rombaldoni completavano il gruppo.[3]
Da allora per gli Azzurri sono stati anni avari di soddisfazioni: dopo le olimpiadi greche gli Azzurri hanno collezionato due noni posti agli Europei (2005 e 2007) e ai Mondiali 2006, mancando la qualificazione alle Olimpiadi di Pechino, agli Europei del 2009 e ai Mondiali dell'anno successivo.
Nonostante la sempre maggiore internazionalizzazione (soprattutto in direzione europea) dell'NBA, e conseguentemente l'approdo (non estemporaneo come avvenuto invece nel passato) negli USA di cestisti italiani, simboleggiati dalla storica prima scelta assoluta del Draft 2006 di Andrea Bargnani, la nazionale ha sofferto dello scarso apporto degli atleti NBA in termini di presenze, di una vecchia guardia non sempre all'altezza (Bulleri e Basile, che erano state le punte di diamante ad Atene) e della mancanza di giovani promesse.
Lo scontro Lega-FIP (specialmente duro sui tetti per i giocatori stranieri in Lega A) costa caro anche ai vertici federali: Fausto Maifredi (in carica dal 1999) lascia, e la Federazione viene prima commissariata (con a capo Meneghin), e poi decide di dare una svolta incaricando lo stesso Dino Meneghin di essere Presidente.
Dopo la mancata qualificazione all'Europeo del 2009, il CT Recalcati lascia e viene sostituito da Simone Pianigiani, che diventa allenatore contemporaneamente anche della Mens Sana Siena.
Nell'estate 2010, Simone Pianigiani diviene il nuovo selezionatore azzurro.[4][5] L'ex tecnico del Montepaschi Siena conduce la formazione a qualificarsi per l'Europeo 2011, a cui gli azzurri vengono ammessi per l'allargamento del lotto di partecipanti.[6] Nella fase finale, l'Italia ottiene una sola vittoria (con la Lettonia) e rimane così esclusa dalle Olimpiadi di Londra.[7]
In seguito, la squadra accede all'Europeo 2013 senza riportare alcuna battuta d'arresto[8]: il fatto crea grandi aspettative nella tifoseria[9][10], ma il torneo vedrà gli azzurri classificarsi solo ottavi mancando l'accesso ai Mondiali.[11] Nel 2015 viene invece conseguito il sesto posto[12], ma l'incrinarsi del rapporto tra Pianigiani e Petrucci spinge il commissario tecnico a lasciare l'incarico.[13]
Nel novembre 2015 Ettore Messina assume l'incarico di CT, condividendolo con il ruolo di assistant coach del San Antonio Spurs: è il terzo allenatore, dopo Marinelli e Gamba, a guidare in due occasioni diverse la Nazionale maggiore.[14] Il 9 luglio 2016, la squadra perde contro la Croazia nel torneo di qualificazione olimpica mancando così l'accesso ai Giochi di Rio de Janeiro.[15] Nel 2017 l'Italia partecipa agli Europei[16], arrendendosi contro la Serbia nei quarti di finale.[17]
Pur essendo caratterizzata da buoni talenti, anche provenienti dalla NBA come Bargnani, Belinelli e Gallinari, questa nazionale non è mai riuscita a qualificarsi ad una Olimpiade o ad un Mondiale, né a salire sul podio ad una rassegna europea: il miglior risultato è il quinto posto del 2015.
Nel 2017, dopo l'ennesimo flop ottenuto all'EuroBasket, la gestione tecnica viene affidata a Meo Sacchetti, che inizia il ringiovanimento della Nazionale. Con lui in panchina arrivano i primi acuti dopo anni di delusioni: la Nazionale torna a disputare, nell'edizione del 2019 un Campionato Mondiale, con la ciliegina sulla torta rappresentata dalla qualificazione ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. In occasione del Preolimpico di Belgrado l'Italia sconfigge il Porto Rico e la Rep. Dominicana. Il 4 luglio, in finale, la nazionale batte la più quotata Serbia, padrona di casa, qualificandosi così per la rassegna a cinque cerchi, dove nel girone affronta Australia, Germania e Nigeria, superato in seconda posizione grazie a due vittorie e una sconfitta (contro gli oceanici). In questo modo ottiene la qualificazione ai quarti di finale dove viene fermata, in un match molto combattuto, dai futuri finalisti della Francia.
Il 2 giugno 2022 viene ufficializzato Gianmarco Pozzecco come nuovo commissario tecnico della Nazionale[18], al posto dell'esonerato Romeo Sacchetti[19]. Sotto la sua guida, all'Europeo 2022 la squadra sconfigge nuovamente la Serbia di Nikola Jokic in una storica partita agli ottavi di finale, arrendendosi poi nel turno successivo alla Francia (vicecampione olimpica in carica) ai supplementari.
La squadra ottiene poi la qualificazione per il Mondiale 2023. Nella prima fase la squadra ottiene due vittorie (contro Angola e Filippine) e una sconfitta (contro la Repubblica Dominicana). Nella prima partita della seconda fase, l'Italia sconfigge la Serbia (78-76) per la terza volta consecutiva in gare ufficiali, con una prestazione da 30 punti di Simone Fontecchio. La successiva vittoria contro Portorico garantisce l'accesso ai quarti di finale per la prima volta dal 1998, dove subisce l'eliminazione per mano degli Stati Uniti. Nel 2024, tuttavia, la formazione italiana fallisce l'obiettivo di partecipare alle Olimpiadi di Parigi, venendo sconfitta dalla Lituania nella semifinale del torneo di qualificazione.[20]
Milano 4 aprile 1926 | Italia | 23 – 17 | Francia | |||||||||||||
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Edimburgo 3 maggio 1976 | Italia | 128 – 49 | Irlanda | |||||||
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Budapest 17 giugno 1955 | Italia | 48 – 96 | Cecoslovacchia | ||||||||||
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Lista dei 12 giocatori convocati per il Torneo Preolimpico 2024.
Naz. | Ruolo | Sportivo | Anno | Alt. | Peso | |
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0 | P | Marco Spissu | 1995 | 185 | 80 | |
1 | P | Niccolò Mannion | 2001 | 190 | 86 | |
5 | AP | Awudu Abass | 1993 | 200 | 98 | |
7 | G | Stefano Tonut | 1993 | 194 | 100 | |
8 | AG | Danilo Gallinari | 1988 | 209 | 110 | |
9 | AC | Nicolò Melli | 1991 | 205 | 110 | |
17 | AG | Giampaolo Ricci | 1991 | 202 | 102 | |
22 | G | Giordano Bortolani | 2000 | 194 | 85 | |
30 | C | Guglielmo Caruso | 1999 | 208 | 105 | |
33 | AG | Achille Polonara | 1991 | 205 | 90 | |
54 | P | Alessandro Pajola | 1999 | 194 | 95 | |
77 | GA | John Petrucelli | 1992 | 193 | 82 |
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