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museo di Spoleto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Museo del tessile e del costume di Spoleto è un sito museale inserito nella rete interregionale umbro-marchigiana denominata Sistema museo. Nasce a seguito della donazione di Lucia Portoghesi, a favore del comune di Spoleto, della sua collezione personale composta da reperti tessili che vanno dal XIV al XX secolo[1].
Museo del tessile e del costume | |
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Palazzo Rosari-Spada | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Spoleto |
Indirizzo | Via delle Terme, 5 e Corso Mazzini, vicolo III, - Spoleto |
Coordinate | 42°44′03.77″N 12°44′06.12″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Arte tessile |
Fondatori | Comune di Spoleto |
Apertura | 1988 |
Direttore | Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Umbria |
Visitatori | 2 981 (2019) |
Sito web | |
Il patrimonio in esso custodito consente di ripercorrere l'evoluzione del costume dal XIV al XX secolo e di osservare da vicino le diverse tecniche decorative della storia della moda.
I manufatti provengono da tutte le regioni italiane e da numerosi paesi esteri quali: Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Austria, Paesi balcanici, Isole dell'Egeo, Turchia, Persia, Cina e Russia.
Periodicamente al suo interno vengono organizzati percorsi tematici e laboratori didattici rivolti alle scuole del territorio. Dal 2010 è capofila del progetto regionale Musei che hanno stoffa - Le collezioni tessili nei musei dell'Umbria[2].
Il museo è ospitato al piano nobile di uno dei palazzi storici più importanti di Spoleto, in pieno centro storico, il palazzo Rosari-Spada. Edificato nei secoli XVII e XVIII, appartiene alla famiglia spoletina Rosari fino a metà del '600; successivamente nel 1664 viene acquisito dai marchesi Spada di Roma, eredi dei Rosari; nei primi anni del XIX secolo diventa proprietà della famiglia Marignoli[3]. Le sontuose e ampie stanze ornate da soffitti a cassettoni e fregi murali, in precedenza hanno ospitato la pinacoteca comunale.
Il percorso si articola in cinque sale ed è organizzato secondo un criterio tematico.
La raccolta si è costituita grazie a numerose donazioni e acquisti.
Inizialmente composta di soli 300 pezzi, si è poi arricchita con gli acquisti che il Comune di Spoleto ha effettuato negli anni '80: il "Fondo Bianca e Virgilio Portoghesi", costituito da oltre 1.500 pezzi databili tra il XIV ed il XX secolo, la raccolta di tessuti popolari umbri databili tra il XIV ed il XVIII secolo di Amleto Morosini, e i tessuti operati di Giuliano Angelini.
Nobili famiglie spoletine come gli Arroni hanno donato costumi femminili ed accessori del XIX e XX secolo; altrettanto hanno fatto il conte Cesare Zacchei Travaglini, che nel 1931 ha donato alcuni costumi appartenuti ad un suo avo, il conte Valerio, al servizio di Napoleone; Elio Panizzi ha contribuito con le divise della Marina Militare della prima metà del XX secolo; la marchesa Amalia Costa con i copricapi maschili e femminili; Maria Vittoria Sordini, nipote di Giuseppe Sordini, con duecentotrenta pezzi di manufatti tessili appartenuti alla famiglia. Si sono aggiunte più recentemente donazioni di Lina Caravani, Ester Giovacchini e Giovanna Silvestri.
Altri tessuti popolari provenienti da paesi dell'Umbria meridionale, databili tra il XVII ed il XIX secolo, provengono dalla generosa donazione del Fondo Lamberto Gentili, poi depositato dal Comune presso il Museo della Canapa di Sant'Anatolia di Narco, nell'ottica degli scambi culturali tra Comuni.
Tutto il patrimonio tessile donato e acquisito è stato inventariato, solo una parte di esso è esposto.
Vi sono custoditi anche costumi teatrali, libri, copioni e appunti di lavoro dei costumisti Marcel Escoffier[6] e Enrico Sabbatini.
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