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archeologo, amministratore pubblico, critico d'arte italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giuseppe Sordini (Spoleto, 6 settembre 1853 – Spoleto, 8 giugno 1914) è stato un archeologo, critico d'arte e funzionario italiano.
Giuseppe Sordini, figlio di Oreste Sordini, frequenta il liceo classico Pontano-Sansi[1] e si laurea in giurisprudenza frequentando le università di Perugia e di Roma. Inizialmente assume il ruolo di precettore presso la famiglia Marignoli a Roma; contemporaneamente, appassionato di archeologia, studia la materia da autodidatta e approfondisce anche la storia dell'arte e dell'architettura[2].
Il livello di competenza raggiunto gli consente di vincere un concorso pubblico a Palermo nel 1888, come Ispettore ai monumenti e agli scavi; nel 1890 ottiene il trasferimento a Firenze. Solo nel 1896 ritorna definitivamente a Spoleto dove svolge la maggior parte della sua attività di ricerca, di tutela e di valorizzazione delle numerose testimonianze archeologiche e artistiche della città, esercitando una tenace salvaguardia su tutti i monumenti. Nello stesso anno viene eletto consigliere comunale, membro della Commissione per l'ornato pubblico, ma per dissensi in merito all'illuminazione del teatro Nuovo, e in merito alla demolizione di un arco medievale in via Cecili, si dimette da entrambe le cariche e anche dai vari enti e associazioni di cui fa parte, mostrando di non poter scendere a compromessi con la sua coscienza civica e politica[3].
Il suo impegno si estende anche al recupero, all'identificazione ed al restauro di dipinti di artisti quali Lo Spagna, Federico Barocci, Archita Ricci[4].
Non meno importanti sono le sue ricerche epigrafiche, su tutto il territorio umbro; le iscrizioni, riprodotte in calchi di carta bagnata, sono da lui divulgate grazie alla collaborazione con il CIL, Corpus Inscriptionum Latinarum, XI volume di Eugen Bormann[4].
Le principali scoperte riguardano:
Si adopera inoltre per il recupero e il restauro architettonico di importanti monumenti:
In Toscana conduce importanti campagne di scavo: a Poggio Castiglione (Massa Marittima) e a Talamone; in Umbria opera in Valnerina, a Villa San Faustino presso Massa Martana, a Norcia, Cascia, Monteleone di Spoleto, e nel Lazio a Bolsena[4].
Partecipa attivamente alla vita pubblica e culturale di Spoleto ricoprendo l'incarico di sindaco nel settembre del 1902 per soli sette mesi, poiché per questioni politiche l'intera giunta si dimette. In questa veste progetta la costruzione di Piazza della Signoria, dei giardini e della terrazza panoramica, impresa che sarà pienamente realizzata dopo le procedure di esproprio, alla fine degli anni venti[9]. Succede ad Achille Sansi alla direzione dell'Accademia spoletina.
Fondamentale è il suo apporto alla costituzione della Pinacoteca e del Museo civico, a quel tempo ospitato nel cosiddetto Palazzo della Signoria, corrispondente al piano sottostante la ex chiesa di Santa Maria della Manna d'Oro e il Teatro Caio Melisso; il museo, inaugurato nel 1910, è stato da lui lentamente allestito dal 1903 fino alla sua morte[5].
Nel 1914 muore improvvisamente[10], lasciando un ingente patrimonio di opere e testimonianze documentarie.
La sua attività, almeno per quanto concerne i monumenti medievali della città, viene continuata dal conte Carlo Bandini (Spoleto, 31-05-1860-Spoleto, 17-02-1937), autore di una monografia su Spoleto[11].
Racchiude circa 70 buste comprendenti scritti relativi alle attività svolte come Ispettore ai monumenti e scavi, documenti di natura personale, una collezione di scritture antiche in carte e pergamene, calchi epigrafici, stampe, disegni e lettere a lui indirizzate. Tra i nomi presenti nel carteggio ci sono: Thomas Ashby, Cesare Bazzani, Eugen Bormann, Wolfgang Helbig, Wilhelm Henzen, Paul Fridolin Kehr, Theodor Mommsen, Ugo Ojetti, Luigi Pigorini, Corrado Ricci, Lionello Venturi, ecc. Tutto è conservato presso la Sezione di Archivio di Stato di Spoleto[4] [12] [13].
Molto feconda è l'attività saggistica di Sordini: fonda e dirige alcune riviste di carattere archeologico e storico artistico come La Nuova Umbria; pubblica su riviste specialistiche come Notizie dagli scavi, organo dell'Accademia dei Lincei, e Bollettino dell'Istituto Archeologico Germanico. Per l'elenco completo delle sue pubblicazioni consultare: Giuseppe Sordini, pubblicazioni, in Bollettino d'arte. Cronaca delle Belle Arti, n. 1, 1914, pp. 52-53. URL consultato il 17 novembre 2017.
Alcuni saggi:
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