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Firenze data l'enorme ricchezza artistica della città, ha un elevato numero di musei e gallerie d'arte.
Basti pensare che nella classifica dei 15 musei d'arte italiani più visitati, un terzo è rappresentato da musei fiorentini[1].
La straordinaria ricchezza di capolavori artistici di Firenze è essenzialmente legata alla famiglia Medici, che col collezionismo privato di numerosi esponenti creò un insieme considerevolissimo di dipinti, sculture, arredi e oggetti d'arte. A ciò vanno aggiunte le opere arrivate da Pesaro e Urbino con Vittoria della Rovere. A differenza di altre antiche capitali italiane, a Firenze le collezioni vennero considerate patrimonio cittadino fin dalla donazione di Anna Maria Luisa de' Medici che, ultima esponente della dinastia, regalò tutte le collezioni familiari alla città purché rimanessero unite: grazie a tale atto, rispettato scrupolosamente dai successori dei Medici, Firenze, che non era mai stata saccheggiata o invasa, non subì le spoliazioni di altre città come Mantova, Modena, Parma, ecc. Anzi con i Lorena le collezioni vennero ulteriormente accresciute, con nuovi acquisti, scambi mirati con altri musei asburgici, il trasporto a Firenze delle sculture da Villa Medici a Roma e, non da ultimo, la soppressione degli istituti religiosi sotto Pietro Leopoldo e durante l'occupazione francese. Ancora con l'Unità d'Italia Firenze beneficiò del ruolo di capitale dal 1865 al 1871 e i Savoia fecero trasferire nella loro residenza a Palazzo Pitti e nelle ville medicee tutta una serie di arredi e opere da altre regge italiane in disuso.
La maggior parte delle raccolte d'arte cittadine sono oggi gestite dallo Stato. Gli Uffizi coprono l'arte figurativa fino alla metà del Settecento circa, con una sovrapposizione a partire dal periodo del tardo Quattrocento con le opere conservate nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, dove sono però sistemate secondo il criterio della quadreria. Agli Uffizi si trovano anche le migliori sculture classiche di Firenze, mentre il resto dell'arte antica si trova al Museo archeologico nazionale.
Gabinetto dei Disegni e delle Stampe: raccolta di arti grafiche tra le più eminenti al mondo, è visitabile solo dagli studiosi, ma organizza regolarmente piccole esposizioni visitabili al primo piano degli Uffizi.
È famosa nel mondo per la collezione di statue di Michelangelo Buonarroti, tra le quali il magnifico David. Museo dalla natura polivalente, è composto da più nuclei, tra cui quello della pittura dei "primitivi" (pittori su fondo oro dal XIII al XV secolo), delle sculture di Michelangelo e dei dipinti a esse coevi, la gipsoteca di Lorenzo Bartolini e di altri scultori ottocenteschi, la collezione di icone russe.
Museo degli strumenti musicali: Si tratta delle collezioni di strumenti dell'attiguo Conservatorio Luigi Cherubini, inglobata nel percorso museale della galleria dell'Accademia. Sono esposti una cinquantina di strumenti musicali provenienti in larga parte dalle collezioni dei Medici e dei Lorena, formatesi in epoca granducale (in particolare tra la seconda metà del secolo XVII e la prima metà del XIX secolo), tra i quali strumenti di Antonio Stradivari e anche il più antico pianoforte verticale conosciuto.
È il più ampio complesso monumentale della città comprendente otto musei, visitabili con due biglietti cumulativi:
Galleria Palatina: Situata in alcuni fra i più bei saloni del piano nobile del palazzo, mostra un criterio espositivo "a incrostazione", secondo il gusto sei-settecentesco, con le opere che coprono le pareti disposte secondo criteri essenzialmente estetici. Ricca di capolavori del tardo Rinascimento e del barocco, ha una delle più ricche raccolte di opere di Raffaello e di Andrea del Sarto, oltre a capolavori di Tiziano, Rubens, Caravaggio, Veronese e molti altri.
Appartamenti Imperiali e Reali: Un insieme di 14 stanze è stato usato dalla famiglia Medici e dai loro successori durante i secoli nei quali qui risiedeva il Granduca della Toscana. Gran parte degli arredi, dei parati e delle decorazioni sono originali, o tutt'al più risalenti al XIX secolo; si visitano a conclusione del percorso della galleria Palatina.
Tesoro dei Granduchi: Il museo contiene una vasta collezione di pezzi di arte applicata (oreficeria, argenteria, cammei, cristalli, opere in avorio e in pietre dure) ospitate in sale affrescate.
Museo della Moda e del Costume: Contiene una collezione che arriva a più di 6000 manufatti, fra abiti antichi, accessori, costumi teatrali e cinematografici di grande rilevanza documentaria. È anche l'unico museo italiano a tracciare una storia dettagliata delle mode che si sono susseguite, grazie anche alla presenza di numerosi esemplari prestigiosi di stilisti italiani e stranieri come Valentino, Giorgio Armani, Gianni Versace, Martin Margiela, e altri.
Giardino di Boboli: Connesso anche al Forte di Belvedere, il giardino, che accoglie ogni anno oltre 800.000 visitatori, è uno dei più importanti esempi di giardino all'italiana al mondo ed è un vero e proprio museo all'aperto, per l'impostazione architettonico-paesaggistica e per la collezione di sculture, che vanno dalle antichità romane al XIX secolo. Notevole è l'importanza che nel giardino assumono le statue e gli edifici, come la settecentesca Kaffeehaus (raro esempio di architettura rococò in Toscana), che permette di godere del panorama sulla città.
Museo delle Porcellane: La collezione delle porcellane è molto antica, con pezzi regalati ai Granduchi da altri sovrani europei o fatti realizzare da loro stessi su commissione.
Museo delle Carrozze: Sono qui esposte le carrozze ed altri mezzi di locomozione appartenute alla corte granducale, specialmente risalenti al periodo tra la fine del Settecento e l'Ottocento.
Nell'antico convento di San Marco, l'istituzione è il museo di sé stesso, con la straordinaria architettura di Michelozzo e gli affreschi di Beato Angelico, a cui sono state accostate numerose opere su tavola dell Angelico, che qui visse e lavorò, lavori cinquecenteschi della scuola di San Marco (Fra Bartolomeo, Mariotto Albertinelli). Conserva inoltre il lapidario cittadino, con i frammenti della zona del Mercato Vecchio, distrutta verso il 1895 per far posto a piazza della Repubblica.
Sono il luogo di sepoltura della dinastia dei Medici fin dal XV secolo. Tra gli straordinari ambienti visitabili ci sono la Sagrestia Nuova di Michelangelo e la monumentale Cappella dei Principi.
Il museo illustra in alcune sale l'arte del mosaico con le pietre dure (il "commesso" fiorentino), che fiorì in città su iniziativa di Ferdinando II de' Medici. Oggi l'istituto si è specializzato nel restauro di È uno dei vanti della città toscana e dell'Italia a livello mondiale. La sua attività è diretta al restauro delle opere d'arte e alla ricerca scientifica in tale campo. Ospita inoltre una delle maggiori scuole italiane di restauro.
Unica casa-museo fiorentina che non sia frutto di ricostruzioni a posteriori, documenta la vita e il collezionismo della famiglia Martelli, estintasi negli anni ottanta del Novecento. .
Si trova al primo e secondo piano della loggia di Orsanmichele a Firenze è contiene le statue originali delle nicchie esterne della chiesa, con capolavori dei più grandi maestri fiorentini del Quattrocento. È escluso il San Giorgio di Donatello, che si trova al Museo del Bargello dal 1891.
Gestito con l'aiuto dell'associazione Amici dei Musei Fiorentini, si trova sul lungarno Serristori, nel quartiere di Oltrarno. Fra le opere migliori che ospita alcune statue lignee policrome risalenti al Quattrocento, dipinti a fondo oro, terrecotte, bronzetti, reliquiari e mobilio antico.
Museo Bardini: Ha sede in piazza de' Mozzi 1 e costituisce il lascito testamentario dell'antiquario Stefano Bardini, uno dei ricchi musei cosiddetti "minori" della città. Il museo ospita un eclettico insieme di più di 3600 opere, tra pitture, sculture, armature, strumenti musicali, ceramiche, monete, medaglie e mobili antichi. Fra le opere più importanti, la Carità di Tino di Camaino, la Madonna dei Cordai di Donatello e una Madonna col Bambino attribuita allo stesso artista, terrecotte invetriate della bottega dei Della Robbia, il San Michele Arcangelo di Antonio del Pollaiolo, il Martirio di una santa di Tintoretto, un'opera di Guercino e trenta disegni di Tiepolo. Dopo dieci anni di intensa ed accurata attività di studio e restauro, il 2009 ha visto l'inaugurazione del Museo. Il nuovo allestimento segue il progetto originale del suo fondatore che dispose le opere per genere, secondo un canone estetico. Anche il blu delle pareti, scelto a suo tempo con cura da Bardini, è stato recuperato e restituito al pubblico proprio come voleva l'antiquario. Il Museo fa parte dei Musei Civici Fiorentini ed è gestito dall'Amministrazione comunale (non dalla Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino).
Museo Stibbert, gestione mista fra il comune e la Fondazione Stibbert.
Radunati in un unico grande Museo di Storia Naturale di Firenze, in realtà è dislocato in più sedi e fa riferimento a diversi dipartimenti universitari.