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notiziario di Mediaset Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Studio Aperto è il telegiornale di Italia 1, a cura della redazione di TGcom24, in onda dal 16 gennaio 1991. È diretto da Andrea Pucci, coadiuvato da Monica Gasparini in qualità di caporedattore centrale.
Studio Aperto | |
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Paese | Italia |
Anno | 1991 – in produzione |
Genere | telegiornale |
Durata | 30 min (edizione delle 12:25) 25 min (edizione delle 18:30) |
Lingua originale | italiano |
Realizzazione | |
Conduttore | vari |
Ideatore | Emilio Fede, Cesara Buonamici |
Regia | Andrea De Marchi, Roberta Cazzaniga, Maria Valeria Grandi, Gabriele Villani |
Montaggio | Maurizio Gavotti, Francesco Turazza |
Musiche | Roberto Colombo |
Produttore | Tiziana Colombo, Donatella Dal Pozzo, Claudia Repetto, Anna Laura Rossini, Elisabetta Fumagalli, Marisa De Martino, Paolo Bottega, Franco Forestieri |
Produttore esecutivo | Marco Pacciarini, Francesca Ardesi, Livia Soroldoni, Matteo Piccoli, Roberto Buccelli, Chiara Oggioni Tiepolo, Damiano Orfeo, Cinzia Lamacchia, Angelo Oberti, Elena Rimessi, Claudia Repetto, Valeria Sciamanna, Stefano Rampinelli, Anna Maria Lando, Paolo Levati, Micaela Origo, Lorenzo Farneti, Maria Elvira Gulotta |
Casa di produzione | Mediaset |
Rete televisiva | Italia 1 TGcom24 (in simulcast) |
Durante il primo anno di trasmissioni, Italia 1 non disponeva di programmi informativi e/o di approfondimento, essendo una rete dedicata prevalentemente ad un pubblico giovane.
Con il passaggio di proprietà dell'emittente da Rusconi a Fininvest, si decise di dare alla rete un'impronta giornalistica[1]. Fu così che, il 28 marzo 1983, nacque Italia 1 Flash, un notiziario quotidiano della durata di circa 10 minuti trasmesso alle 19:45 circa nella sola Lombardia, prodotto e condotto dai vari giornalisti della redazione de il Giornale[2].
Nel 1985 la redazione de il Giornale fu chiamata a realizzare per Italia 1 una trasmissione settimanale di approfondimento giornalistico: fu così che nell'ottobre 1985 nacque Controcorrente, programma trasmesso in seconda serata e condotto da Paolo Granzotto, Indro Montanelli e Mario Cervi[3]. Il programma fu trasmesso fino a giugno 1987.
Nel 1987 il palinsesto di Italia 1 vide la cancellazione di tutti i programmi di approfondimento giornalistico, visti come inadatti per una rete giovanile.
Nel 1991, con lo scoppio della prima guerra del Golfo, il direttore di Videonews Emilio Fede fu chiamato a dirigere un approfondimento giornalistico sulla guerra in Iraq. Nacque così Studio Aperto, che debuttò il 16 gennaio 1991 con un'edizione straordinaria alle 20:30 condotta dal direttore Emilio Fede, il quale scelse Vittorio Corona come vicedirettore. Proprio durante l'edizione del 17 gennaio di quell'anno, Fede fu interrotto dalla voce di Silvia Kramar, corrispondente da New York per il Giornale in collegamento telefonico, che disse:
«Hanno attaccato! Hanno attaccato! Il cielo di Baghdad è pieno di fuochi!»
La frase subito venne ripetuta dall'allora direttore e segnava il tragico inizio dell'operazione Desert Storm, che segnò quindi l'inizio della prima guerra del Golfo; Studio Aperto fu il primo telegiornale italiano a dare la notizia dell'attacco[4]. La diretta proseguì ininterrotta e terminò alle 8:00 del mattino successivo: di là dal vetro era presente il regista Walter Maria Calarco.
Con il passare del tempo Studio Aperto si espanse molto, vennero infatti aggiunte due nuove edizioni (alle ore 14:00 e 0:10) e di fatto divenne un telegiornale a tutti gli effetti.
Nel 1992, con la nomina di Emilio Fede a direttore del TG4, il vicedirettore di Studio Aperto Vittorio Corona cominciò a esercitare le funzioni di direttore, anche se formalmente la direzione era ancora affidata a Fede. Nel 1993, il direttore facente funzioni Corona fece cambiare stile e impostazione scenografica alla testata: siccome la linea editoriale di Italia 1 privilegiava la cultura giovanile, l'idea era quella di rendere il telegiornale più interattivo e più irriverente[5]; il nuovo telegiornale, debuttato il 18 ottobre e comprendente due edizioni alle 12:30 e alle 19:30, avrebbe dovuto avere come primo ospite il giornalista Enzo Biagi, ma poche ore prima del debutto un comunicato Fininvest affermò l'indisponibilità di Biagi a essere presente e la presenza, al suo posto, del direttore de L'Indipendente Vittorio Feltri[6].
Nel 1993 la direzione passò a Paolo Liguori[7]; subito dopo la sua nomina, Vittorio Corona si dimise da vicedirettore, e al suo posto Liguori scelse come suo vice Giuseppe Sottile. Sotto la direzione Liguori, il notiziario vide lo spostamento dell'edizione delle 12:30 alle 12:25, mentre quello delle 19:30 vide la presenza fissa in studio, assieme al conduttore, del direttore di Studio Aperto che intervistava personaggi pubblici del momento, come politici o giornalisti, collegati via telefono[8].
Il 28 gennaio 1994, e per circa una settimana, il notiziario venne trasmesso in diretta da Sarajevo, all'epoca sotto assedio[9]; tale decisione venne resa nota dal presidente della Fininvest Silvio Berlusconi il 21 gennaio[10] (5 giorni prima dell'annuncio del suo ingresso in politica).
Nel 2000, dopo il trasferimento di Liguori alla direzione di Videonews, la direzione passò a Mario Giordano[11].
Sotto la direzione Giordano, che l'11 febbraio 2002 vide un rinnovamento grafico del notiziario[12], veniva dato maggior spazio alla cronaca nera (privilegiando i crimini più efferati in particolare di tipo familiare, tra cui il delitto di Cogne), meteorologica e mondana (in particolare il gossip e il mondo dello spettacolo). Durante questo periodo nacque Lucignolo, rotocalco dedicato al mondo dei giovani e della notte, vincitore anche di un Telegatto.
Dall'11 ottobre 2007 la direzione del telegiornale fu affidata a Giorgio Mulé, affiancato da Anna Broggiato e Anna Lisa Spiezie in qualità di vicedirettrici. Sotto la sua direzione, Studio Aperto nel febbraio 2009 toccò per la prima volta nella sua storia il 20% di share medio.
Il 16 gennaio 2009, alle 12:25, venne trasmessa un'edizione speciale per celebrare i 18 anni dal debutto del notiziario, con la presenza in studio di Emilio Fede; l'edizione venne trasmessa in simulcast sul sito del TGcom[13].
Dal 1º settembre 2009 tornò Mario Giordano alla direzione, con Giovanni Toti condirettore e Claudio Brachino vicedirettore; quest'ultimo, in seguito alla nomina di Giordano a direttore di NewsMediaset e poi di TGcom24, è passato dal 22 febbraio 2010 a dirigere la testata, con Anna Broggiato come vice. Con Toti, nel giugno 2012 le redazioni di Studio Aperto e TG4 vennero unite nel vecchio open space del TG4.
Dal 21 giugno 2011, Studio Aperto va in onda nel formato 16:9. Per l'occasione rinnovò lo studio, presentando anche una nuova sigla e una nuova veste grafica il cui colore dominante diventa blu invece che nero[14].
Il 24 gennaio 2014 Toti si dimise in seguito al suo ingresso in politica con Forza Italia; la Broggiato venne nominata direttrice della testata, ruolo che cominciò a ricoprire dal 27 gennaio successivo. Da questa data le redazioni dei due TG, prima unificate, tornarono a lavorare separatamente.
Dal 1º settembre 2016, con il trasferimento a Cologno Monzese, rinnovò il proprio studio.
Il 16 giugno 2019, nell'ambito di una riorganizzazione dell'informazione Mediaset, la redazione di Studio Aperto è stata assorbita da NewsMediaset[15], pertanto Studio Aperto cessò di esistere come testata autonoma, diventando un prodotto della redazione diretta da Andrea Pucci e Anna Broggiato, fino ad allora direttrice, assume la qualifica di condirettrice, con delega al telegiornale di Italia 1 e garante della differenziazione del giornale dagli altri prodotti di NewsMediaset.
Dal 29 novembre 2021 Studio Aperto, insieme al TG4 e Sport Mediaset, è prodotto interamente dalla redazione della testata TGcom24, che a sua volta ha sostituito NewsMediaset, incorporandone anche i giornalisti e mantenendo Andrea Pucci come direttore e Paolo Liguori come direttore editoriale. Di conseguenza va in onda in alta definizione dallo studio 15, con un nuovo logo, una nuova sigla, un nuovo studio e una nuova grafica[16][17][18]
Dal 29 giugno al 27 luglio 2024 Studio Aperto, insieme al TG4 e Sport Mediaset, va in onda dallo studio 7 dello stesso centro di produzione, abbandonando temporaneamente, lo studio 15 a causa di una ristrutturazione.
Il 31 ottobre 2024 Anna Broggiato lascia la condirezione di Studio Aperto che passa a Monica Gasparini dal 1°novembre 2024.
Nei primi due decenni di vita, Studio Aperto era condotto, come tutti i telegiornali italiani, sia da giornalisti uomini che da giornaliste donne. Nel settembre 2010, però, accadde che gli ultimi tre giornalisti maschi del telegiornale di Italia 1, Angelo Santoro, Fabio Tricoli e Luigi Galluzzo, lasciarono la testata e la rete per vari motivi. A partire da quella data, Studio Aperto è rimasto l’unico telegiornale italiano ad essere condotto esclusivamente da donne, un unicum nel panorama televisivo italiano.
Dal 14 settembre 2020 al 26 settembre 2022, tale caratteristica è venuta meno: in questo periodo, infatti, tra i conduttori si aggiunse Andrea Giambruno, già autore di diversi programmi Mediaset nonché all'epoca compagno di Giorgia Meloni, leader del partito politico Fratelli d'Italia.[21] A seguito della vittoria della coalizione di centro-destra alle elezioni politiche italiane del 2022, Giambruno decise, assieme all'azienda, di rinunciare a condurre sia il telegiornale di Italia 1 che quelli in onda sulle altre reti Mediaset, per una questione di opportunità[22]. Il 16 gennaio 2023, però, Giambruno si è aggiunto tra i conduttori di Diario del giorno, rubrica di approfondimento del TG4[23].
Dal 1991 al 1999, Studio Aperto è andato in onda dallo studio 5 del Centro di produzione Mediaset di Cologno Monzese per poi trasferirsi nello studio 2 del Palazzo dei Cigni a Milano 2, dove si trovavano anche Striscia la notizia e la redazione centrale, condivisa da maggio 2012 a gennaio 2014 con il TG4. Dal 1º settembre 2016 al 28 novembre 2021, con la chiusura della sede Palazzo dei cigni MI2, è andato in onda dallo studio 3 di Cologno Monzese. Dal 29 novembre 2021 va in onda dallo studio 15, sempre a Cologno Monzese; lo studio precedente, tuttavia, viene ancora impiegato in casi eccezionali quando lo studio 15 è utilizzato in contemporanea dal canale all-news TGcom24 o da altre produzioni.
Dal settembre del 2012 al luglio del 2013 il dato medio dell'edizione delle 18:30 era di 1.014.000 spettatori e il 6,8% di share, mentre dal settembre del 2013 al luglio del 2014 il dato medio, sempre dell'edizione delle 18:30, era di 954.000 telespettatori e il 6,88% di share[24].
Studio Aperto, in passato, è stato oggetto di numerose critiche[31] a causa del taglio leggero dei suoi servizi e della scelta degli argomenti trattati, che molti ritengono non adatta a un telegiornale; soprattutto durante la direzione di Giordano, oggetto di polemiche era la grande presenza di servizi dedicati al mondo del gossip, in cui comparivano ragazze e donne dello spettacolo che concedevano generosamente le proprie forme alle telecamere. Queste critiche spesso provengono da personaggi del mondo radio-televisivo, i quali sfruttano le caratteristiche di questo telegiornale per crearne parodie, ironizzando sul fatto che il telegiornale dia risalto a notizie frivole o di scarso interesse.
L'ex direttore Giordano, durante alcuni appuntamenti di discussione (come il sito di "Sorrisi e Canzoni" in cui ha risposto direttamente alle critiche) e in altre apparizioni televisive, ha più volte ribadito di essere a conoscenza di queste critiche[31], dimostrando anche una buona dose di autoironia; tuttavia, ha sempre affermato che l'impostazione del suo TG corrisponde a quello che, secondo la linea editoriale del canale, deve essere un programma di informazione rivolto ai giovani, che sono il target di Italia 1. Proprio dai giovani, però, arrivano spesso le critiche più dure, soprattutto attraverso forum, blog e social network; il caso più rilevante è quello del blog odiostudioaperto che quasi quotidianamente raccoglie le impressioni sull'edizione appena andata in onda ricevendo puntualmente centinaia di commenti da parte dei telespettatori.[senza fonte]
Anche Lo Zoo di 105, trasmissione radiofonica di Radio 105, dal 2006 incominciò a mandare in onda una parodia del telegiornale, chiamata Studio Chiuso: una voce femminile (la redattrice Letizia Puccioni) presentava una serie di titoli al limite dell'assurdo o basati su notizie assolutamente inutili, spesso riguardanti la vita personale di vip o pseudo-vip; al termine del sommario, la voce accennava a una notizia decisamente più grave e importante, ma che dopo pochi secondi veniva liquidata con un "Ma a me che me ne frega?". In questa parodia veniva presa in giro anche la figura di Mario Giordano: l'imitazione, realizzata dal DJ Paolo Noise, lo rappresentava come un personaggio dai modi infantili, anche se caratterizzato da una forte erotomania, intento a scegliere i servizi da trasmettere mentre fa merenda e gioca con le macchinine.
Un anno dopo (nel 2007), la trasmissione Quelli che il calcio aprì uno spazio durante il quale si parodiava il telegiornale di Italia 1; sempre durante la trasmissione il DJ di Radio Deejay Albertino interveniva sporadicamente, imitando la voce fuoricampo che caratterizza la trasmissione Lucignolo[32].
Nella stagione 2010-2011 Quelli che il calcio lancia una nuova parodia, intitolata TG Stadio 1 Aperto e condotta da Francesca Macrì: caratteristica comune a tutti i servizi è la presenza di una ragazza dal seno prosperoso costantemente inquadrato dalla telecamera.
Nome | Inizio carriera | Fine carriera | Note |
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Emilio Fede | 16 gennaio 1991 | 31 maggio 1992 | |
1º giugno 1992 | 2 novembre 1994 | ad interim | |
Paolo Liguori | 3 novembre 1994 | 23 novembre 2000 | |
Mario Giordano | 24 novembre 2000 | 21 febbraio 2010 | |
Giovanni Toti | 22 febbraio 2010 | 26 gennaio 2014 | |
Anna Broggiato | 27 gennaio 2014 | 16 giugno 2019 | |
Andrea Pucci[33] | 17 giugno 2019 | in carica |
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