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giornalista, conduttore televisivo e saggista italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Mario Giordano (Alessandria, 19 giugno 1966) è un giornalista, conduttore televisivo e saggista italiano.
Laureato in Scienze politiche presso l'Università degli Studi di Torino[1], inizia la sua carriera a Il nostro tempo[2], settimanale cattolico di Torino, per proseguire, nel 1994, a L'Informazione e, nel 1996, al quotidiano Il Giornale[3][4] diretto da Vittorio Feltri[5][6]. Dopo varie apparizioni al Maurizio Costanzo Show in qualità di ospite, il debutto in televisione avviene in Rai nel 1997 con Pinocchio, la trasmissione di Gad Lerner, dove veste i panni del Grillo Parlante.
Dopo la conduzione di Dalle 20 alle 20, su Rai 3, torna a lavorare con Lerner alla seconda edizione di Pinocchio in cui, armato di bicicletta, presenta cifre e scandali sui temi casuali d'attualità. All'inizio del 2000 ha una breve parentesi al TG1 diretto da Gad Lerner, da cui si dimette contestualmente alle dimissioni del direttore. Il 24 novembre 2000 diventa il nuovo direttore di Studio Aperto (al posto di Paolo Liguori)[7], spazio televisivo a cui farà acquisire una certa notorietà, riservando un ampio spazio alla cronaca rosa. A partire dal 2003 dirige altre due trasmissioni televisive su Italia 1: Lucignolo e L'alieno (di quest'ultimo programma è anche conduttore).
Il 10 ottobre 2007 da Studio Aperto passa a dirigere Il Giornale con cui già collaborava come editorialista, sostituendo Maurizio Belpietro che passa alla guida del settimanale Panorama. L'insediamento nel quotidiano di via Negri avviene l'11 ottobre 2007. È coinvolto in un caso politico per una nota di redazione "Lambertow premiato dai giapponesi"[8], apparsa su Il Giornale del 30 aprile 2009, in cui ci si riferisce al popolo giapponese come "musi gialli" suscitando una richiesta di scuse ufficiali da parte di Shinsuke Shimizu, ministro e vice capo missione giapponese.[9]
Il 20 agosto 2009 lascia Il Giornale per riapprodare a Mediaset come direttore delle Nuove Iniziative News e, dal 1º settembre 2009, è nuovamente direttore di Studio Aperto, il TG di Italia 1. Il 21 febbraio 2010 lascia ancora una volta Studio Aperto, che passa sotto la direzione di Giovanni Toti che ne era già condirettore, e viene nominato direttore di NewsMediaset, testata d'informazione del gruppo di Cologno Monzese. Contestualmente diventa editorialista del quotidiano Libero. Il 29 dicembre 2010 lascia la collaborazione con il quotidiano Libero e torna a scrivere per Il Giornale in veste di editorialista.
Nel settembre 2012 lascia ancora una volta il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti per far ritorno al quotidiano Libero, sempre come editorialista. Dal 28 novembre 2011 è anche il direttore del nuovo canale Mediaset all-news TGcom24. Il 10 giugno 2013 lascia la direzione di TGcom24 per quella di Videonews[10], salvo essere nominato, il 24 gennaio 2014, direttore del TG4 in seguito alla discesa in politica di Giovanni Toti. A Videonews viene sostituito da Claudio Brachino, che aveva già diretto la testata dal 10 ottobre 2007 al 9 giugno 2013.[11]
Nel luglio 2016 lascia Libero per seguire Maurizio Belpietro nella fondazione di La Verità, un nuovo quotidiano il cui primo numero esce il 20 settembre 2016. Il 12 aprile 2018 lascia la conduzione del TG4, dove al suo posto subentra Marcello Vinonuovo, rimanendo comunque direttore del TG4 fino al 6 maggio dello stesso anno, in quanto nominato direttore delle Strategie e dello Sviluppo dell'informazione Mediaset.
Nella direzione del telegiornale di Rete 4 gli succede Rosanna Ragusa, dal 2016 condirettrice di Videonews. Dal 2018 conduce sempre su Rete 4 Fuori dal coro inizialmente dal lunedì al venerdì alle 19:30 e dall'estate 2019 in prima serata. La sua conduzione del programma si caratterizzerà sempre più per gli atteggiamenti alquanto scenografici che colorano in chiave polemica gli argomenti politici su cui si basa lo spettacolo televisivo.[12][13] Dal 2018 cura su Panorama la rubrica di chiusura "Il grillo parlante".
Dal 7 maggio 2018 è direttore delle Strategie e dello Sviluppo dell'informazione Mediaset.[14]
Sposato con Paola Maravalle, la coppia ha avuto quattro figli: Alice (1993), Lorenzo (1995), Camilla (2003) e Sara (2005).[15] Ha più volte dichiarato di essere tifoso del Torino.[16]
Mario Giordano viene spesso bersagliato dalla satira per via della sua caratteristica voce molto acuta e del suo modo di parlare molto veloce nel quale spesso le parole si sovrappongono. Nel 2004, a Mai dire domenica, il comico Fabio De Luigi ne fece uno dei personaggi del suo repertorio, ironizzando sul suo programma L'alieno.
Durante gli anni della sua direzione di Studio Aperto, Lo Zoo di 105 proponeva una parodia di Studio Aperto in cui spesso compariva la figura di "Giordanino". Nel settembre 2009, dopo il suo ritorno alla direzione di Studio Aperto, La carica di 101 ha introdotto la parodia dei titoli di Studio Aperto a cura dello stesso Mario Giordano. Le frasi di apertura più frequenti sono "Allarme meteo" ed "Eccezionale a Lugano".
Nel 2019 l'imitatore Ubaldo Pantani ha proposto una parodia del programma di Rete 4 Fuori dal coro nella trasmissione di Rai 2 Quelli che il calcio, imitando la sua voce, acuta e risonante, ed i suoi movimenti, frenetici.[17]
È stato vittima di Scherzi a parte due volte: la prima, nel 2006, quando durante una finta intervista con una radio, i DJ hanno "dimenticato" il loro microfono aperto, iniziando a parlare male del giornalista e prendendolo in giro per la sua voce. La seconda, nel 2021, quando un gruppo di finti rom ha occupato la sua residenza estiva.
I suoi siparietti durante la conduzione di Fuori dal coro sono stati spesso ripresi da Striscia la notizia, che li ha inseriti all’interno della rubrica I Nuovi Mostri, dedicata alle cosiddette "mostruosità televisive".
«Il Consiglio di Disciplina li ha sanzionati con la censura per aver diffuso odio etnico, in questo caso basandosi su notizie per nulla verificate: infatti, lo stesso quotidiano Libero, in una tardiva rettifica ha dovuto ammettere che le persone - responsabili di rapina e aggressione - contro le quali si era scagliato non erano rom[22].»
«io non credo ai complessi di inferiorità, credo che i meridionali in molti casi siano inferiori»
Mario Giordano è stato spesso criticato e definito da molti giornali, riviste e giornalisti come un "clown" per i suoi metodi lontani da una professionalità e sobrietà che ci si attenderebbe da un conduttore professionista. Notorio infatti è, ad esempio, l’episodio che vede Mario Giordano inaugurare una puntata del programma Fuori dal coro seduto su un banco con le rotelle che urla: "Serve a fare gli auto-scontri?"[29][30]
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