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ciclista su strada italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Matteo Trentin (Borgo Valsugana, 2 agosto 1989) è un ciclista su strada italiano che corre per la Tudor Pro Cycling Team.
Matteo Trentin | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Matteo Trentin nel 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 179[1] cm | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 74[1] kg | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ciclismo | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Squadra | Tudor | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Statistiche aggiornate al 26 luglio 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Professionista dall'agosto 2011, è uno specialista delle classiche.[1] In carriera ha vinto una tappa al Giro d'Italia (nel 2016), tre al Tour de France (una nel 2013, una nel 2014 e una nel 2019) e quattro alla Vuelta a España (nel 2017), oltre a due edizioni della Parigi-Tours (nel 2015 e nel 2017) e a un'edizione dei Campionati europei su strada (nel 2018). Inoltre si è classificato secondo ai campionati del mondo su strada nel 2019.
Matteo Trentin disputa la quarta e ultima stagione da Under-23 nel 2011, imponendosi nel Gran Premio della Liberazione, nel Trofeo Alcide De Gasperi e nel campionato italiano su strada di categoria. A inizio agosto passa professionista con il team belga Quickstep, facendo il debutto con la nuova maglia all'Eneco Tour. Nel 2012 esordisce alla Milano-Sanremo e nelle classiche del Nord, piazzandosi undicesimo in volata nello Scheldeprijs vinto da Marcel Kittel. A fine stagione viene convocato per i campionati del mondo di Valkenburg, poi vinti da Philippe Gilbert, piazzandosi terz'ultimo a quasi dieci minuti dal belga.
Nel 2013 debutta al Giro d'Italia. Si mette in evidenza nella quinta frazione, con arrivo sullo strappo Matera, quando si piazza quinto nella volata vinta da John Degenkolb.[2] Debutta anche al Tour de France, imponendosi al termine della quattordicesima frazione, in una volata ristretta di una dozzina di corridori che caratterizza la fuga di giornata. Nel 2014 si impone in volata di gruppo nella sesta tappa del Tour de Suisse;[3] corre nuovamente il Tour de France, vincendo la settima frazione al termine di una volata a ranghi ristetti, su Peter Sagan e Tony Gallopin.[4]
Nel 2015 ottiene il primo podio in una semiclassica del nord piazzandosi terzo all'E3 Harelbeke vinto da Geraint Thomas. Dopo aver vinto due tappe al Tour du Poitou-Charentes e una al Tour of Britain, si impone in una volata a tre alla Parigi-Tours, ottenendo la vittoria alla media oraria più alta in una classica di lunghezza superiore a 200 km (nell'occasione percorre 231 km in 4h39'12", alla media di 49,642 km/h).[5]
Nel 2016 si piazza decimo alla Milano-Sanremo e poi si impone nella diciottesima tappa del Giro d'Italia, con arrivo a Pinerolo: entra nella fuga di giornata, venendo distanziato sull'ultimo gran premio della montagna da Moreno Moser e dal compagno di squadra Gianluca Brambilla; grazie ad un veemente inseguimento nel tratto finale, rientra sui fuggitivi in vista del traguardo e li batte in volata, favorito sia da Brambilla sia dal fatto che Moser non si accorge del suo recupero.[6] Nel finale di stagione vince una tappa al Tour de Wallonie e una al Tour de l'Ain; convocato per i campionati del mondo di Doha, si ritira.
Nel 2017 si piazza tredicesimo al Giro delle Fiandre e poi è nono al campionato italiano su strada, pur su un percorso poco adatto alle sue caratteristiche. Prende nuovamente il via del Tour de France ma va fuori tempo massimo al termine della nona tappa, sfavorito anche da una caduta. Dopo essersi imposto in una tappa della Vuelta a Burgos e aver ufficializzato il suo passaggio alla Orica-Scott a partire dal 2018,[7] debutta alla Vuelta a España e vince quattro tappe in volata, la quarta, la decima, la tredicesima e la ventunesima e ultima. Grazie all'ottimo stato di forma (fa sua anche la Primus Classic in Belgio) viene convocato nuovamente in Nazionale per i campionati del mondo di Bergen; nella gara iridata, gareggiando come uno dei capitani azzurri, si classifica quarto in volata alle spalle di Peter Sagan, Alexander Kristoff e Michael Matthews.[8] Conclude la stagione, e l'attività agonistica presso la Quick-Step Floors, vincendo la Parigi-Tours: grazie ad un paio di attacchi sugli strappi finali si presenta sul rettilineo conclusivo assieme a Søren Kragh Andersen e il compagno Niki Terpstra, che si classificano nell'ordine alle sue spalle.[9]
A partire dalla stagione 2018 passa tra le file della Mitchelton-Scott per avere più spazio nelle classiche.[10] Comincia la nuova stagione in ritardo, a causa della frattura di una costola in allenamento a inizio gennaio.[11] Dopo aver raggiunto una buona forma alla Parigi-Nizza corre la Milano-San Remo; nella discesa del Poggio si lancia all'inseguimento del vincitore Vincenzo Nibali senza riuscire a raggiungerlo, concludendo la corsa al trentasettesimo posto. Dopo essere arrivato settimo alla Gand-Wevelgem e quarantacinquesimo al Giro delle Fiandre prende il via della Parigi-Roubaix come capitano. Tuttavia è costretto a ritirarsi a causa di una caduta nella quale si frattura la gabbia toracica.[12].
In agosto vince l'oro nella gara in linea ai campionati europei su strada a Glasgow; nell'occasione prevale, in una volata a cinque, su Mathieu van der Poel e Wout Van Aert.[13]
Nel 2019 ottiene 4 successi di tappa: una alla Volta a la Comunitat Valenciana, due alla Vuelta a Andalucía e soprattutto una prestigiosa vittoria al Tour de France nella 17ª tappa con arrivo a Gap attaccando ai piedi dell'ultima salita e riuscendo ad arrivare solo al traguardo davanti a Kasper Asgreen che arriverà con un ritardo di 37 secondi. Il 29 settembre, nella prova in linea dei Campionati del mondo nello Yorkshire, viene nominato capitano della squadra italiana dal ct Davide Cassani: è nel gruppo dei tre fuggitivi che si contendono la vittoria finale ma si piazza secondo, battuto in volata dal danese Mads Pedersen.
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