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poeta, scrittore, saggista, critico letterario e giornalista italiano (1932-2022) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Mariano, detto Mario Grasso (Acireale, 28 gennaio 1932 – Catania, 3 ottobre 2022[1]) è stato un poeta, scrittore, saggista, critico letterario e giornalista italiano.
Visse a Acireale e dai primi degli anni ‘80 (come motiva anche in Aquilia delle poiane) scelse di risiedere con la moglie a Catania, dove fu direttore letterario di una casa editrice, nonché della rivista letteraria Lunarionuovo e della Gazzetta dialetti da lui fondate.
Fu negli anni ‘50 anche amministratore comunale e per diversi altri anni consigliere.
Esordì da critico letterario presso il quotidiano La Sicilia, mantenendo le continue collaborazioni alle terze pagine dei quotidiani Gazzetta di Parma e Messaggero Veneto.
Alla fine degli anni ‘60/inizi ‘70 condusse su Giorni-Vie nuove, periodico legato al PCI diretto da Davide Lajolo, anche coraggiosi articoli di denuncia dello scempio edilizio perpetrato, ad esempio sulla costa di Acireale, come pure di ospedali, scuole e condizione degli insegnanti, Ponte sullo Stretto, enti di sviluppo territoriale, vicende riguardanti fin ogni più piccolo centro della Sicilia, quando il giornalismo si faceva recandosi con ogni mezzo sui luoghi, non sempre sicuri. Si firmava con l’anagramma “Rigo Mossara”. “Vie nuove” era il periodico nel quale, nel dopoguerra, aveva svolto un prezioso ruolo di critico cinematografico Umberto Barbaro, altra grande figura di acese cui Grasso dedicò nel ‘84 un convegno di riscoperta, e trasmissioni radiofoniche.
Conobbe e sostenne Michele Pantaleone, Giuseppe Fava, Danilo Dolci e altri giornalisti e scrittori impegnati contro la mafia, in epoca ancora pionieristica. Fava gli scrisse la prefazione al suo Il gufo reale del 1968.
Nel ‘70 fondò in Acireale il gruppo artistico-letterario “Ciclope” con relativa galleria, che fu centro d’irradiazione specialmente per i giovani dell’etneo, dando vita, in particolare, alle “settimane culturali acesi”, con la partecipazione di grandi scrittori italiani e stranieri di tutti i continenti. Ospite memorabile del Ciclope fu nel ‘74 Leonardo Sciascia
Sulla base della leale, premonitrice conoscenza che instaurò con intellettuali russi e ucraini nella seconda metà degli anni ‘80, si recò in viaggio a Mosca e Kiev anche con il vescovo di Acireale, Giuseppe Malandrino, accolti entrambi festosamente da intellettuali e autorità delle due capitali.
Pubblicò dal 1995 sul quotidiano La Sicilia una rubrica settimanale di filologia e costume, "Vocabolario".
Tradusse e curò un'antologia delle opere di Taras Hryhorovyč Ševčenko[2] per la quale gli venne conferito il "Premio Internazionale Franko" a Kiev, assegnato l'anno precedente a Gabriel García Márquez.
Il 3 giugno 2015 l'Accademia di scienze, lettere e belle arti degli Zelanti e dei Dafnici gli conferì la carica di Socio Corrispondente nella classe di Lettere e Belle Arti.
Ha scritto e tenuto conferenze fino a poco prima della morte. Aquilia delle poiane, il suo libro del 2021, ha tutti i caratteri di un testamento e un commiato dedicato alla sua Acireale.
Mario Grasso fondò 7 riviste letterarie:
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