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urbanista e ingegnere italiano (1927-2011) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Marcello Vittorini (L'Aquila, 31 ottobre 1927 – Roma, 16 marzo 2011) è stato un urbanista e ingegnere italiano.
Nasce all'Aquila dove compie gli studi; nel 1944 si iscrive alla facoltà di Ingegneria di Roma, conseguendo la laurea in Ingegneria civile edile nel 1949.[1] Per alcuni anni è assistente volontario; nel 1963 consegue la libera docenza in Pianificazione Urbanistica. Svolge attività didattica nelle facoltà di Architettura di Venezia e Napoli oltre che in quella di Roma che, nel 2004, gli conferisce la carica di Professore emerito.
Inizia la sua attività professionale nel campo della progettazione architettonica nell'ente Fucino (1950-1956), con progetti di borghi e scuole rurali. Successivamente progetta complessi di edilizia pubblica a Bologna, Salerno, Torino, Roma, Napoli, Boscoreale, Potenza e opere pubbliche come l'Ospedale regionale dell'Aquila, lo stadio San Filippo di Messina, un complesso parrocchiale a Ponticelli, un centro culturale commerciale ed amministrativo a Boscoreale, il Parco e il Museo archeologico di Classe. Partecipa a numerosi concorsi di architettura e urbanistica.
Tra gli anni sessanta e settanta si svolge la maggior parte della sua attività di pianificazione urbanistica; nel 1973 predispone, con Ennio Borzi, Mario d'Erme, Piero Maria Lugli e Camillo Nucci, una proposta di variante generale al PRG di Roma che sarà adottata, per le sole norme tecniche redatte dagli uffici comunali, nell'agosto di quell'anno, e che sarà infine sostituita da una nuova variante generale interamente allestita dagli uffici comunali nel 1974 (la "variante Samperi")) e approvata dalla Regione Lazio nel 1979. Tra il 1975 e il 1985 coordina i piani socio-sanitari delle regioni Campania, Sicilia e Calabria. Elabora, tra gli altri, i piani regolatori dei comuni di Cosenza, Catanzaro, Ravenna, Faenza, Piacenza, Trento, Bolzano, Verona, Firenze, Aversa, Rocca di Mezzo, Colleferro oltre ai piani territoriali nel napoletano e nel bresciano, al Piano di Bacino dell'Adige e al Programma di sviluppo integrato delle Colline romane.
Negli stessi anni svolge attività politica nella corrente più a sinistra del Partito Socialista Italiano[2], nonché attività culturale e professionale, anche all'estero. In Nepal è coordinatore per conto dell'ONU di una ricerca per un programma di potenziamento delle infrastrutture di trasporto; in India è componente del Comitato internazionale per il Piano di Jaipur; in Brasile elabora una proposta di piano sanitario per lo Stato del Ceará. Nel biennio 1999-2000 è inoltre impegnato nel coordinamento del Piano di Sviluppo urbano dell'area metropolitana di San Salvador.
Direttamente impegnato in incarichi e ruoli istituzionali partecipa attivamente all'elaborazione delle nuove leggi urbanistiche e di studi e di proposte in materia di pianificazione territoriale. Socio dell'INU dal 1954 (e componente del Consiglio direttivo) ha avuto incarichi presso il Ministero dei lavori pubblici, come membro del Consiglio Superiore e Segretario Generale del Servizio Studi e Programmazione, presso il CNR e nella Commissione per la difesa della natura. È componente della Commissione Ministeriale per la frana di Agrigento e delle Commissioni che, subito dopo, elaborano la legge 6 agosto 1967, n. 765 detta "legge-ponte", i decreti ministeriali n. 1404/68 e n. 1444/68 sugli standard urbanistici e la legge 865/71 della "legge sulla casa".[1] Collabora a lungo con Giovanni Astengo negli anni in cui quest'ultimo è assessore all'urbanistica a Torino e assessore regionale per il Piemonte e negli anni di fondazione ed avvio del corso di laurea in Urbanistica a Venezia.
Le sue pubblicazioni comprendono scritti e saggi su temi di attualità e denuncia, sulle politiche del territorio e dell'energia, sulla pianificazione urbanistica e documentano gli esiti dell'attività di pianificazione urbana e territoriale, di progettazione, di didattica e di ricerca svolta dagli anni settanta in poi. Articoli, scritti e saggi sono pubblicati su riviste specializzate italiane e straniere, tra cui: Architettura Cronache e Storia, Casabella, Urbanistica, Economia pubblica, Urbanistica Informazioni, Astrolabio, Città-Regione, Parametro; per la rivista giapponese Toshi Yutaku (Tokio, 1976) cura il numero monografico dal titolo Nuovo modo di pensare le città.
Negli oltre quaranta anni di attività didattica a partire dal 1963 è professore straordinario e ordinario nelle Facoltà di Urbanistica a Venezia e nella Facoltà di Architettura a Napoli (1973-1984), e poi professore ordinario presso la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (1984-2003). Conclude la sua esperienza a Roma, nell'anno accademico 2002-2003, come responsabile del Laboratorio di sintesi del Programma Sperimentale dell'Unione Europea nonché titolare del Corso di progettazione Urbanistica. Nel 2004 riceve il conferimento della carica di Professore Emerito.
(Per alcuni progetti sono presenti le schede dettagliate)[4]
Ha pubblicato numerosi scritti ed articoli, collaborando dal 1957 a quotidiani e riviste, tra cui Urbanistica, Aut, Economia Pubblica, Casabella, Città-Spazio, Città-Regione, il Comune Democratico, Hinterland, Urbanistica-Informazioni, Parametro, Astrolabio, L'Industria delle costruzioni. È inoltre autore di numerosi saggi e pubblicazioni. Di seguito è riportata una selezione degli scritti più significativi:
L'archivio professionale, riconosciuto di interesse storico particolarmente importante dal Ministero per i beni e le attività culturali con decreto del 31 dicembre 2007, testimonia sessant'anni di intensa attività professionale, culturale didattica e di ricerca, documentata da materiali inediti e significativi relativi a circa 140 progetti, concorsi e piani urbanistici - con relazioni, studi, disegni, documenti, modelli, pannelli, fotografie - e oltre 400 scritti, articoli, saggi e pubblicazioni. Il fondo Marcello Vittorini è conservato presso l'Archivio di Stato di L'Aquila[5].
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