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Lista di legioni romane
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Questo è un elenco di legioni romane. Si tratta principalmente di legioni del periodo tardo repubblicano ed imperiale romano; le legioni precedenti non erano permanenti.
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I commenti a fianco delle legioni comprendono il periodo di vita della legione, le cause della scomparsa (se rilevanti) e il comandante originale, ovvero l'uomo che costituì la legione. Uno dei segni delle legioni è l'aquila.
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Legioni tardo repubblicane (58 - 31 a.C.)
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Legioni dell'alto impero, fino ai Severi (30 a.C. - 235)
Riepilogo
Prospettiva
Questa è una lista delle legioni dell'Alto Impero (in ordine alfanumerico), dal regno di Augusto fino ai Severi, con il nomitativo delle legioni "attive" del periodo ed i loro rispettivi simboli.
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Legioni del III-prima metà del IV secolo: da Massimino Trace (235) a Costantino (324-337)
Riepilogo
Prospettiva
Nuove e numerose legioni furono formate durante il periodo dell'anarchia militare (235-285), ma soprattutto da Diocleziano e Costantino I. Con la riforma tetrarchica il numero complessivo delle legioni fu portato nel 300 a 53/56,[127] mentre con l'ascesa al trono di Costantino I ed il ripristino di una monarchia dinastica, il numero delle legioni romane fu elevato ulteriormente fino a 62/64, attorno all'anno 330.[128] Fu soprattutto quest'ultimo, nella seconda parte del suo regno (dal 324 al 337), quando rimase unico Augusto, a riorganizzare l'esercito imperiale, per rispondere meglio alle esigenze del tempo che vedevano una sempre più marcata minaccia delle popolazioni barbariche del nord Europa e a quella dei Sasanidi dall'Oriente. L'esercito cominciò già con Gallieno, poi con Diocleziano, ed infine con Costantino I e venir diviso in unità di frontiera (disposte in accampamenti fortificati lungo i confini imperiali), e in unità dell'esercito campale "mobile" (ovvero armate, tipicamente stazionanti dietro le frontiere, e in grado di intervenire, dove c'era bisogno).
L'aspetto complessivo che l'esercito assunse conseguentemente all'operato di Diocleziano, lodato dallo storico Zosimo, è quello di un apparato quantitativamente concentrato lungo le frontiere[129], che nello stesso tempo però manteneva un ristretto nucleo mobile centrale qualitativamente eccelso, il comitatus. Diocleziano, infatti, perfezionò ciò che di buono era stato "riformato" sotto Gallieno e gli imperatori Illirici (da Aureliano a Marco Aurelio Caro). Egli, difatti, trasformò la "riserva strategica mobile" introdotta da Gallieno in un vero e proprio "esercito mobile" detto comitatus[130] ("compagnia"), nettamente distinto dall'"esercito di confine" o limitaneo.
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Nuove legioni (o distaccamenti legionari): da Costantino (324-337) alla Notitia Dignitatum (400 ca.)
Riepilogo
Prospettiva
In questa parte dell'elenco sono menzionate tutte quelle nuove legioni create dopo la disfatta di Licinio del 324, quando Costantino I, rimase unico Augustus dell'Impero romano.[155] In realtà a partire dalla seconda parte del suo regno molte delle legioni tradizionali (composte da 5.000/5.500 armati) cominciarono, in modo assai più evidente, ad inviare loro vexillationes in forti/fortezze di nuova costruzione, o in città/borghi,[156] perdendo la loro abituale numerazione, ma soprattutto non facendo più ritorno alla sede principale della "legione madre". Alcuni studiosi hanno creduto che ciò andasse ad aumentare considerevolmente il numero delle legioni, in realtà molte di queste legioni erano semplici "distaccamenti legionari" (es. gli Ioviani dalla legio I Iovia, i Septimiani dalla legio VII Claudia, ecc.) formati ora da 1.000/1.500 armati, prelevati dalla "legione madre" (di 5.500 armati), che andava così in modo definitivo a ridurre i propri effettivi. È vero anche che se buona parte di queste legioni "nacquero" da questo scorporo, altre furono create ex novo, da reparti specifici dell'esercito romano (es. i Ballistari, quali reparti di artiglieria) o da vecchie unità ausiliarie (es. i Germaniciani).[157]
Fu, infatti, Costantino ad operare una vera e propria riforma, più di Diocleziano. Il percorso che egli compì, fu però graduale nel corso degli ultimi tredici anni di regno (dal 324 al 337, anno della sua morte). Molte legioni alto-imperiali divennero unità di frontiera, in quanto stanziate in accampamenti fortificati lungo il limes romano.
In sintesi possiamo così riassumere la nuova organizzazione delle nuove legioni romane:[158]
- la legio palatina, appartenente all'esercito mobile praesentalis che dipendeva direttamente dall'imperatore;
- la legio comitatensis, facente parte di quelle unità "mobili regionali" a disposizione dei singoli Cesari (nel caso dei figli di Costantino) o dei vari magistri militum non-praesentalis (non di "corte");
- la legio pseudocomitatensis, ovvero quel genere di unità "prestate" dalle frontiere imperiali all'esercito "mobile";
- la legio limitanea, facente parte di quelle unità poste a difesa "lungo le frontiere" dei Limitanei e/o dei Riparienses.
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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