Ostia (Roma)
frazione litoranea del comune italiano di Roma Capitale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Ostia (ufficialmente Lido di Ostia[2]) è un quartiere del comune di Roma, suddivisa nei quartieri Lido di Ostia Ponente (Q. XXXIII), Lido di Ostia Levante (Q. XXXIV) e Lido di Castel Fusano (Q. XXXV), e rientra nel territorio del Municipio Roma X.
Lido di Ostia frazione | |
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Lido di Ostia | |
Panorama aereo del Lido di Ostia | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Città metropolitana | Roma |
Comune | Roma |
Territorio | |
Coordinate | 41°43′59.68″N 12°16′44.18″E |
Altitudine | 5 m s.l.m. |
Superficie | 15,36 km² |
Abitanti | 91 342[1] (9-10-2022) |
Densità | 5 946,63 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 00121 e 00122 |
Prefisso | 06 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | Romani |
Patrono | santi Pietro e Paolo |
Giorno festivo | 29 giugno |
Cartografia | |
Nota località turistica, si affaccia sul mar Tirreno nei pressi della foce del fiume Tevere, che ne delimita i confini con il comune di Fiumicino. Gran parte della zona fu edificata a partire dai primi anni del XX secolo, al termine della bonifica dell'area portata avanti dopo l'annessione di Roma al Regno d'Italia.
Ostia si affaccia sul mar Tirreno ed è delimitata: a nord dalla foce del fiume Tevere, che costituisce il confine naturale con il comune di Fiumicino, dai confini della pineta di Castel Fusano e da viale dei Promontori, che rappresenta il confine con la zona di Casal Palocco[3], mentre a sud confina con Torvaianica, frazione del comune di Pomezia.
Il territorio è quasi completamente pianeggiante con piccoli rilievi collinari costituiti dalle dune ormai in gran parte coperte dagli edifici. La vegetazione è composta dalla macchia mediterranea e sono presenti diverse pinete secolari composte da pini domestici e marittimi, lecci, olmi e pioppi.
Ostia gode di un clima mediterraneo grazie alla posizione geografica che si affaccia direttamente sul mar Tirreno centrale; gli inverni sono miti e piovosi assieme all'autunno e parte della primavera; le temperature minime d'inverno raramente si avvicinano allo zero; la neve è molto rara, episodica e in quantitativi risibili solo durante le grandi ondate di freddo storiche; l'estate è calda e a tratti afosa, mitigata dalla brezza lungo la costa. D'estate le temperature superano spesso i 30 gradi. La posizione sul mare fa sì che goda di un inverno più caldo e un'estate più fresca rispetto al resto della città di Roma.
Il nome di Ostia deriva dal latino ostia, a sua volta plurale del neutro ostium ossia "foce", o in alternativa "porta", "entrata", derivata dalla costruzione dell'insediamento originale nel VII secolo a.C. alla foce del fiume Tevere e detta per l'appunto "Ostia Tiberina".[4]
L'insediamento di Ostia, secondo la tradizione, fu edificato sotto il regno del quarto re di Roma Anco Marzio intorno al 630 a.C., sull'allora linea di costa del mar Tirreno e nei pressi della foce del fiume Tevere.[5][6][7][8] L'effettiva data di fondazione è piuttosto incerta: secondo lo storico greco Polibio, ad esempio, la fondazione dell'insediamento sarebbe avvenuta sotto il regno di Numa Pompilio alcuni decenni prima mentre lo storico francese Jérôme Carcopino pose la nascita di Ostia dopo le vittorie dei Romani sugli Etruschi e sugli Anziati e reputò che prima della colonia vi fosse situato un santuario dedicato al dio Vulcano, di cui però non rimane traccia.[9] La principale funzione di Ostia fu quella dell'approvvigionamento di sale anche se il sito archeologico suggerisce che abbia avuto, in principio, un'importante funzione militare come base delle prime flotte Romane. A riprova della sua importanza è comprovata l'esenzione dalla leva militare durante la seconda guerra punica.
Dalle poche fonti storiografiche e letterarie si evince che durante la guerra civile tra Mario e Silla Ostia sia stata saccheggiata dai seguaci dei populares e ricostruita successivamente dal dittatore Romano. Le testimonianze archeologiche la attestano come una delle città più sviluppate del Lazio pre-imperiale. Riconoscendone l'importanza sia come porto marittimo che come emporio commerciale la città fu arricchita in età augustea, alla quale risalgono il teatro romano e il rinnovamento del foro. Augusto stesso progettò di dotare la città di un bacino portuale adatto alla sua funzione che fu poi costruito lungo il fiume Tevere dall'imperatore Claudio nel 46 a circa 4 km da Ostia.
Con il passare degli anni la città dovette sopperire alle crescenti necessità di Roma e il porto claudiano, i cui errori nella progettazione portarono a continui insabbiamenti, fu sostituito dal porto esagonale di Traiano progettato da Apollodoro di Damasco. Il porto crebbe in maniera autonoma come sobborgo di Ostia e sotto l'imperatore Costantino I divenne una città autonoma. Proprio in epoca costantiniana iniziò il decadimento della prima colonia romana dovuto sia allo spostamento della capitale imperiale a Costantinopoli sia alla crescente importanza della vicina Porto.
Già dal III secolo fu sede del vescovo di Ostia. Nel V secolo ciò che rimase di Ostia Antica fu devastato e saccheggiato ripetutamente da Alarico e Vitige e le scorrerie degli Arabi nel Mediterraneo segnarono un drastico calo nel commercio marittimo. L'abbandono della città si completò nel IX secolo, quando gli ultimi abitanti emigrarono verso la vicina Gregoriopoli. Per l'intera età medievale l'insediamento romano fu utilizzata come cava di marmo, sorte toccata a svariati altri siti archeologici.
Vista l'importante posizione sulla foce del Tevere il cardinale Giuliano della Rovere ordinò la costruzione di una fortezza a difesa del fiume per arginare le scorrerie piratesche;[10] un'importante alluvione nel 1557 deviò tuttavia il corso del fiume rendendo nulla la funzione strategica del forte, che fu soppiantato da tor San Michele e tor Boacciana.[11]
Nel XIX secolo il territorio ostiense era costituito da saline e paludi infestate dalla malaria (allora la palude si estendeva per tutta la costa tirrenica appartenente allo stato Pontificio, da Terracina a Montalto di Castro (confine con il Granducato di Toscana)[senza fonte].
Quando i territori passarono al Regno d'Italia con la presa di Roma (20 settembre 1870) sorse l'esigenza di bonificare le terre intorno alla nuova capitale del Regno, al fine di favorire lo sviluppo economico della nuova Capitale dello Stato. Considerato che l'opzione primaria di sollevare il livello del terreno avrebbe richiesto, con le tecnologie dell'epoca, un tempo stimato di circa 50 anni, si scelse come sistema alternativo la realizzazione di una serie di canali che avrebbe permesso il deflusso delle acque.
Con l'approvazione della legge n. 4624 dell'11 dicembre 1878 inizia l'opera di risanamento del territorio. Vengono progettati lavori di pubblica utilità a carico dello Stato, ma solo dopo sei anni vengono approvati i finanziati in modo da permettere di procedere con l'effettiva bonifica. La notizia di questa importante opera di bonifica dell'agro romano arriva anche in Romagna, dove opera dall'8 agosto 1883 la «Società Braccianti di Ravenna», guidata da Federico Bazzini e Armando Armuzzi. Questa valorosa squadra di uomini si rende conto da subito dell'importanza di tale opera e decide di mandare a Roma una missione, sia per capire la natura dell’attività sia per capire se fosse conveniente per delle famiglie ravennati trasferirsi e andare a bonificare una terra a tale distanza. Il motivo della presenza nell'agro romano dei ravennati era correlato alla difficile situazione socio-economica che viveva in quel periodo la Romagna, causata da una profonda crisi agraria che aveva portato una difficile situazione lavorativa.
Tale condizione aveva anche causato un significativo sciopero dei braccianti che però non aveva avuto l'esito positivo sperato, al punto che Armando Armuzzi e Nullo Baldini decidono di riunire lavoratori e fondare l'«Associazione generale degli operai braccianti del Comune di Ravenna». Tale associazione nasce anche per contrastare le condizioni lavorative degli operai che in quel periodo venivano sfruttati e sottopagati. Con questa soluzione non solo i lavoratori sono più tutelati ma l'associazione può gestire autonomamente gli appalti. L'importanza di questa associazione è anche osservabile nel fatto che è stata la prima cooperativa di lavoratori in Italia con i soci (più di 300), che si sono impegnati a sottoscrivere un'azione di 25 lire, versando una lira al mese. L'appalto per la bonifica del territorio della costa romana viene siglato circa dieci mesi dopo la nascita dell'associazione ravennate.[12]
Nel 1884 furono insediati a Ostia Antica i primi braccianti con le loro famiglie provenienti dal Ravennate ed ebbero inizio i lavori di bonifica. Essi erano stati lasciati senza lavoro dalla crisi delle risaie che in quegli anni colpiva il ravennate, ma essendo dei maestri nel loro mestiere, cominciarono a costituire le loro organizzazioni associative, tra cui l'Associazione Generale Operai Braccianti del Comune di Ravenna (prima cooperativa di braccianti della storia italiana). L'associazione entrò quindi in lizza per ottenere il subappalto dei lavori della bonifica, vinto nel 1884 sotto il governo di Agostino Depretis con finanziamenti pubblici per avviare i lavori e facilitazioni ferroviarie per agevolare gli spostamenti delle famiglie.
Tale missione era guidata da Federico Bazzini e composta da 420 uomini tra i 18 e i 30 anni. Appena arrivati sul territorio del litorale provarono da subito un forte sentimento di preoccupazione. Lo scenario infatti era composto solo da immensi acquitrini, pozzanghere e abitazioni povere composte con tetti in paglia. Per tale motivazione Bazzini era fortemente preoccupato per la sorte dei braccianti poiché si rese conto che avrebbero potuto non riuscire a sopravvivere in un territorio talmente ostile. Nonostante tali condizioni il 24 novembre 1884 oltre 400 braccianti si radunano al teatro Mariani e poco dopo si dirigono verso la stazione dove a salutarvi vi sono il Conte Gamba, sindaco di Ravenna e il prefetto. I braccianti arrivano a Fiumicino nella notte tra il 25 e il 26 novembre e così prendono il via i lavori per la bonifica idraulica dell’Agro Romano. Da Fiumicino uomini e donne partono per le varie destinazioni mentre alcuni si imbarcano sul fiume Tevere. Sono anni difficili fatti soprattutto di sacrifici, duro lavoro e sconforto per tutti questi uomini che iniziano i lavori di bonifica. Oltre alle difficoltà collegate al lavoro devono anche fare i conti con il rischio della malaria che tra i braccianti ha una mortalità del 20%.[12]
Nelle tensioni economiche e sociali di quegli anni, l'avvio della bonifica fu un'operazione keynesiana ante litteram, che diede buoni frutti: i primi 303 iscritti alla cooperativa erano diventati 2 547 nell'agosto 1885. I lavori, previsti per 4 anni, ne richiesero 7, tuttavia sia il nuovo Stato unitario che i braccianti vinsero la loro battaglia.
Il ricordo della bonifica è ancora vivo nei nomi delle strade (viale dei Romagnoli, piazza dei Ravennati) e nei monumenti dedicati ai padri fondatori della bonifica: Armando Armuzzi, presidente dell'Associazione, e Federico Bazzini, ma soprattutto Andrea Costa e Nullo Baldini, gli "apostoli del socialismo". E rimane vivo negli abitanti di Ostia Antica, figli e nipoti di quei Romagnoli, che spesso ancora ne parlano il dialetto.
Furono quindi creati i canali oggi noti come di Dragoncello, della Lingua e di Pantanello (Casal Palocco-Infernetto) che si collegavano al canale principale, detto dei Pescatori. Nel 1889 si avviarono le idrovore che in meno di due settimane prosciugarono più di 1 500 ettari di palude. Dopo questa prima canalizzazione si procedette alla canalizzazione secondaria. In via del fosso di Dragoncello è ancora visibile il vecchio impianto per le idrovore.
Nel 1910 il comitato Pro Roma marittima affidò l'incarico del piano regolatore all'ingegnere Francesco La Grassa, dell'ufficio tecnico del comune di Roma.[13] Già nel 1916, prima ancora che cominciasse la costruzione della nuova borgata sul lido di Ostia, con la proposta della Giunta al Consiglio Comunale n. 491 del 28 febbraio, si stabilì di assegnare alla nuova borgata il nome di Ostia Nuova.
La nascita del centro abitato avvenne durante il regime fascista, intenzionato a estendere la città di Roma fino al mar Tirreno. Per questo, allo scopo di differenziare il nome della borgata dalla antica città, con la delibera della Giunta Municipale n. 618 del 7 febbraio 1923, il nome di Ostia Nuova venne cambiato in Ostia a Mare. Per favorire la crescita dell'insediamento iniziò la costruzione della ferrovia Roma-Lido (1924), affiancata poi nel 1927 da una delle prime autostrade italiane, la via del Mare. Nel 1933 la borgata prese il nome non ufficiale di "Lido di Roma". Oltre alle opere di carattere urbanistico, iniziò la costruzione di ciò che avrebbe reso Ostia la spiaggia di Roma: lo stabilimento "Roma". Progettato dall'ingegnere Giovanni Battista Milani per conto della S.E.F.I. (poi STEFER, allora gestore della ferrovia Roma-Lido) in stile eclettico, fu inaugurato nel 1927. A esso si affiancarono diversi altri stabilimenti balneari che a distanza di anni caratterizzano ancora il litorale ostiense.
Il quartiere fu pianificato, e parzialmente realizzato, secondo gli allora vigenti criteri urbanistici e i temi stilistici propri del razionalismo italiano. Fu suddivisa in una fascia lungo il mare, con piccoli villini usati come seconde case da romani abbienti e una fascia per gli operai: in quel periodo furono creati intorno a Roma quartieri periferici e borgate per gli sfollati, causa sventramenti dei rioni storici, come ad esempio Acilia, prima borgata di Roma che si collocava a metà strada dalla costa; era infatti obbiettivo dichiarato del regime quello di costruire la "terza Roma", che si sarebbe dovuta estendere fino al Tirreno.
Nel 1933 all'Idroscalo atterrò Italo Balbo dopo la prima Transvolata Atlantica[14]
In vista della esposizione universale di Roma, prevista nel 1942, fu pianificata e avviata la costruzione di un nuovo quartiere a sud della città, l'EUR, e fu progettata una strada, al tempo chiamata "via Imperiale" (oggi via Cristoforo Colombo), per collegare il quartiere al vicino Lido di Ostia. Il progetto venne approvato nel 1938, ma la strada venne aperta al traffico solo dopo la guerra, nel 1949. Nello stesso anno, con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 1068 del 25 novembre, dopo acceso dibattito sull'assegnazione del nome ufficiale "Lido di Ostia", proposto dalla Commissione Toponomastica, o "Lido di Roma", proposto dal consigliere Gigliotti, con una votazione di 31 contro 8 e un astenuto, si scelse di assegnare il nome ufficiale di Lido di Ostia.
Il passaggio della seconda guerra mondiale colpì anche Ostia; oltre ai ripetuti bombardamenti alleati sulla capitale e al blocco dei lavori iniziati durante il fascismo, Ostia subì la tattica della "terra bruciata" adottata dalle forze dell'Asse durante la ritirata del 1943. I danni più ingenti si ebbero con la distruzione dello stabilimento Roma, della stazione di Ostia (oggi sostituita dalla stazione di Lido Centro) e del Pontile[15].
All'interno della pineta di Castel Porziano occultato dalla vegetazione è presente un cimitero di guerra Tedesco[16]
Negli anni cinquanta Pier Paolo Pasolini fa di Ostia una delle ambientazioni dei suoi romanzi: in Ragazzi di vita il Riccetto con i suoi amici la domenica da Monteverde prende il trenino per andare al mare al Lido di Ostia. Tra le ambientazioni ostiensi del romanzo pasoliniano il lido "Marechiaro", tuttora esistente. Sempre ad Ostia Sergio Citti e Pasolini ambientano nel 1970 l'omonimo film.
Sulla spiaggia dell'idroscalo di Ostia Pasolini troverà la morte il 2 novembre 1975, ucciso in circostanze mai del tutto chiarite. Sul luogo dell'assassinio è stato inaugurato nel 2005 il Parco Letterario Pier Paolo Pasolini, un giardino letterario dedicato all'artista, composto da una stele e da un percorso letterario e bibliografico realizzati dallo scultore Mario Rosati.[17]
Lo scoppio della seconda guerra mondiale interruppe i lavori in gran parte ancora agli inizi, e soltanto negli anni sessanta Ostia tornò a espandersi, sviluppandosi anche nella parte di ponente con alcuni edifici popolari nei pressi della foce del Tevere. L'avanzamento si ebbe anche come quartiere, che da una prima popolazione di pescatori, iniziò ad attirare anche lavoratori e turisti, accrescendo la propria importanza come frazione della capitale e meta turistica.
Negli anni settanta e ottanta la forte espansione della metropoli portò all'occupazione del suolo che divideva il lido di Roma dal nucleo urbano principale con insediamenti di abitazioni unifamiliari che vanno ad attenuare il pesante isolamento di quelle frazioni o borgate sparse sul territorio da tempo e non di meno della stessa Ostia che acquisisce indubbi benefici.
Celebre è il concorso per la progettazione di un lotto di villini al quale parteciparono importanti architetti dell'epoca, fra cui Adalberto Libera. Ostia vanta numerosi esempi di architettura moderna residenziale e pubblica fra cui il palazzo delle poste di Angiolo Mazzoni.
A partire dalla fine degli anni sessanta Ostia, insieme a tutto l'entroterra racchiuso nell'allora Circoscrizione XIII (Acilia, Casal Bernocchi, Casal Palocco, Castel Fusano, Castel Porziano, Centro Giano, Dragona, Dragoncello, Infernetto, Mostacciano (settori B e C), Ostia Antica, San Giorgio di Acilia, Spinaceto, Tor de' Cenci ,Villaggio San Francesco, Axa, Malafede, Saline, Stagni, Madonnetta, Macchia Saponara, Longarina e Bagnoletto), conobbe una fortissima esplosione demografica, tanto che nel 1989, una volta raggiunta la soglia dei 100.000 abitanti, la Circoscrizione XIII raccolse le firme per il referendum necessario a istituire un nuovo comune indipendente dalla capitale,[18] che però dette esito negativo. La consultazione popolare venne ripetuta nel 1999, ma non raggiunse il quorum, ed è stata riproposta nel 2019 per le sole suddivisioni di Ostia, Ostia Antica, Castel Fusano e parte dell'Infernetto.[19]
Il 4 luglio del 2000, un incendio distrusse piu' di 300 ettari della pineta di Castel Fusano[20].
Il 27 agosto del 2015 il X Municipio viene sciolto per infiltrazioni mafiose e commissariato sino al settembre 2017[21]
Le architetture civili di Ostia risalgono perlopiù allo scoppio demografico degli anni '20. La maggioranza degli edifici è di carattere residenziale, come ad esempio i villini Rossini o il palazzo del Pappagallo, e istituzionale, come il palazzo del Governatorato, sede del Municipio X, e quello delle Poste. Tra gli architetti che hanno operato a Ostia si annoverano i principali esponenti del razionalismo italiano e del neoclassicismo romano: Vincenzo Fasolo, Mario Marchi, Adalberto Libera, Camillo Palmerini e Angiolo Mazzoni.[senza fonte]
Altri esempi di architetture sono gli stabilimenti balneari, sorti tra i primi anni '20 e '30, che caratterizzano buona parte del litorale ostiense. Il più antico di essi è il Battistini, mentre di considerevole fama sono lo stabilimento Kursaal e lo stabilimento Roma, distrutto nel 1943. Di più recente fattura è il porto turistico, risalente ai primi anni 2000.
Ostia ebbe una buona fortuna cinematografica nel '900, diventando un importante set cinematografico per diversi registi tra cui Pier Paolo Pasolini, Sergio Citti, Federico Fellini, Alessandro Blasetti e Claudio Caligari. Nei tempi più recenti Ostia è stata anche protagonista di scene di Romanzo Criminale la serie e del film Suburra, diretto da Stefano Sollima, e dell'omonima serie televisiva.
Nella Trilogia di Claudio Caligari composta da: 'Amore Tossico' (1983), 'L'odore della notte' (1998) e 'Non essere Cattivo' (2015), Ostia fa da ambientazione per il primo e l'ultimo film della Trilogia dell' "Amore Tossico".
Il territorio litoraneo dispone di una propria emittente, Canale 10, con sede a Ostia. Inoltre è disponibile un servizio di web tv, Ostia.tv.
Il "Giornale di Ostia" oltre a diverse periodici e giornali online
Nel 1939 e nel 1954 si corsero le gare automobilistiche del Gran Premio di Formula 1 di Roma[79].
Dal 2018 presso il Porto Turistico si tiene la manifestazione "Il Cinema in piazza", organizzata dall'associazione Cinema America.[80]
Dal 1974 si svolge la maratona Roma - Ostia[81]
Nel 2023 e 2024, è stata tappa ciclistica del Giro d'Italia[82]
Mercati rionali:
Sagra della tellina
Ogni anno a fine agosto presso il Borghetto dei Pescatori, un rione che sorge nella parte levante della città, vicino al Canale dei Pescatori si tiene la Sagra della tellina. Oltre a degustazioni del mollusco, la manifestazione comprende eventi culturali e mercatino dell'artigianato. Tipica è la processione in barca, per trasportare la statua della Madonna Stella Maris dal Borghetto dei Pescatori fino al Pontile e la celebrazione del matrimonio tra i pescatori e il mare.
L'assetto viario di Ostia è prevalentemente costituito da strade ortogonali tra loro. Assi viari fondamentali per la circolazione sono il lungomare (6 km dal Porto Turistico di Roma fino a piazzale Cristoforo Colombo), la via del Mare (ed il relativo prolungamento fino a piazza dei Ravennati), via Ostiense [83], via Cristoforo Colombo, corso Duca di Genova, via Isole del Capo Verde e viale dei Promontori. Punti nodali di Ostia sono Piazza Anco Marzio [84], le già citate piazza dei Ravennati e piazzale Cristoforo Colombo, piazzale della Posta e piazzale Magellano.
Ostia non è attraversata da alcuna autostrada italiana, ma è servita dalle parallele via del Mare (SP 8; ex SS 8), via Ostiense (SP 8 bis; ex SS 8 e SS 8 bis) e dalla via Cristoforo Colombo che la intersecano da ovest ad est e che conducono a Roma e in particolare al GRA, dove è possibile proseguire sull’intera rete autostradale.
Il lungomare era parte della ex strada statale 601 Ostia-Anzio, che, partendo dal Porto Turistico, passando per Pomezia e Ardea giunge ad Anzio, tuttavia è stato declassato a strada provinciale.
Il collegamento con Fiumicino e all’aeroporto Leonardo da Vinci è garantito dalla strada regionale 296 della Scafa (ex SS 296) e dall'omonimo ponte sul Tevere, l’ultimo attraversamento del fiume prima della foce. Dall’aeroporto è possibile raggiungere Roma anche dal collegamento con l’autostrada A91.
Ostia è servita dalla Metromare, che dalla stazione Cristoforo Colombo giunge a Porta San Paolo (Ostiense), dove è possibile effettuare scambi con la metropolitana (linea B) e con i treni regionali della stazione di Roma Ostiense. La stazione ferroviaria di maggiore importanza nel territorio di Ostia è Lido Centro, mentre le altre stazioni dislocate sul territorio di Ostia sono: C.Colombo, Castel Fusano, Stella Polare e Lido Nord, a cui si aggiunge la vicina stazione di Ostia Antica.
La Metromare appartiene al sistema delle ex ferrovie concesse ed è proprietà della regione Lazio, che la controlla attraverso le società Cotral (che gestisce i treni) e Astral (che gestisce l’infrastruttura)[85].
La rete di autobus urbana è gestita principalmente da ATAC e per una piccola parte dal consorzio privato Roma TPL, mentre Cotral gestisce le due linee che portano rispettivamente all'aeroporto e alla darsena del vicino comune di Fiumicino.
Gli unici collegamenti con il comune di Pomezia sono le linee autobus 07 e 07 linea Mare dalla stazione C.Colombo della Metromare, gestite da ATAC (la seconda attiva solo nel periodo estivo).
La linea bus 070, gestita da ATAC, inoltre collega il mare di Ostia a Roma dalla stazione C.Colombo della Metromare (via C.Colombo) alla stazione EUR Fermi della metropolitana Linea B, passando per i quartieri Castel Fusano e Infernetto.
Accademia Boxe OstiaMare[86]
Nea Rugby[95], nel 2023-204 milita nel campionato di serie C[96]
Asd Atletica Ostia[99]
Asd Nissolino Ostia[100]
Podistica Ostia[101]
Pallanuoto
Agepi Sport 97, serie A2 femminile[102]
Babel, serie B maschile[103][104]
Sis Roma, A1 Femminile[105] e serie B maschile[106]
Baseball - Softball
Calì 1972, serie B maschile[107]
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