Le Morne Brabant
penisola e montagna di Maurizio Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Le Morne Brabant è una penisola situata all'estremità sud-occidentale di Mauritius, nonché il lato più ventoso dell'isola.
Le Morne Brabant | |
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Stato | Mauritius |
Distretto | Black River |
Coordinate | 20°27′38″S 57°18′49″E |
Mappa di localizzazione | |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Paesaggio culturale di Le Morne | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (iii) (vi) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2008 |
Scheda UNESCO | (EN) Le Morne Cultural Landscape (FR) Paysage culturel du Morne |
La penisola si distingue per l'omonima sommità, un monolito di roccia basaltica alto 556 metri sul livello del mare.[1][2]
La sommità copre un'area di oltre 12 ettari. Esistono numerose grotte sulle ripe rocciose. È circondata da una laguna ed è una famosa attrazione turistica. La collina divenne famosa nel XIX secolo quando alcuni schiavi fuggiaschi usarono Le Morne Brabant come nascondiglio. Dopo l'abolizione della schiavitù a Mauritius, una spedizione di polizia si recò alla roccia il 1º febbraio 1835 per dire agli schiavi che erano persone libere. Gli schiavi interpretarono male l'arrivo dei poliziotti, e si lanciarono nel vuoto morendo. Da quel giorno, ogni anno, i mauriziani creoli celebrano una commemorazione dell'abolizione della schiavitù.
La penisola di Le Morne beneficia di un micro-clima.
Venne candidata a diventare patrimonio dell'umanità nel 2003. Nel 2008 la procedura si concluse con l'iscrizione nella lista da parte dell'UNESCO.[3]
Alcuni sopralluoghi effettuati negli anni 2000 hanno evidenziato la presenza di una flora variegata, fra cui due specie endemiche della montagna di Morne Brabant: Helichrysum mauritianum e Trochetia boutoniana.[4] Quest'ultima si trova allo stato selvatico solo a Le Morne e il suo fiore è dal 1992 il fiore nazionale delle Mauritius.[5]
La penisola ospita anche varie specie a rischio di estinzione, tra cui Hibiscus fragilis[6], Senecio lamarckianus[7], noto come bois de chèvre, Tabernaemontana persicariifolia[8], Polyscias dichrostachya[9], Diospyros chrysophyllos[10], Diospyros leucomelas[11], Diospyros melanida[12], Diospyros neraudii[13], Diospyros tessellaria[14], Canarium paniculatum[15], e Badula crassa[16]. Sono presenti anche alcune specie alloctone, tra cui Hiptage benghalensis e Lantana camara che fanno parte dell'elenco delle cento tra le peggiori specie alloctone invasive al mondo.
I sopralluoghi degli anni 2000 a Le Morne hanno evidenziato la presenza di diverse specie, tra cui la volpe volante maggiore delle Mascarene (Pteropus niger) e la Salangana delle Mascarene (Collocalia francica), classificate come specie a rischio.[19][20] Sono state rilevate anche diverse specie introdotte, tra cui il macaco cinomolgo, la maina comune, la chiocciola africana gigante, e la lumaca lupo, tutte classificate fra le cento tra le peggiori specie alloctone invasive al mondo. In particolare, sono stati osservati gruppi di macaco cinomolgo nella sommità della montagna.[21] Essi rappresentano un pericolo per la fauna e flora autoctona perché si nutrono di uova, piccoli uccelli e di semi delle piante indigene.[21]
Questa penisola è il secondo patrimonio dell'umanità di Mauritius, insieme ad Aapravasi Ghat; insieme formano una perfetta descrizione di schiavismo e servitù debitoria[non chiaro], due eventi che hanno rivoluzionato la Mauritius moderna.
Il poeta Khal Torabully, che sviluppò il concetto di coolitude, è originario di questa zona.
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