La falda acquifera è del tipo falda freatica, alimentata per effetto dell'infiltrazione delle acque del Garda attraverso i rilievi morenici. La profondità della falda dal piano campagna è di circa 10m.[1]
La falda freatica svolge un ruolo fondamentale nell'agricoltura della zona o per il rifornimento d'acqua tramite l'utilizzo dei pozzi situati nelle abitazioni.
Caratteristica della zona è la presenza di fontanili[2][3] (dei quali è stata redatta una cartografia nel XVIII secolo)[4] e di risorse idriche sotterranee, probabilmente alimentate anche per effetto dell'infiltrazione delle acque del lago di Garda attraverso i rilievi morenici.[5]
Nella Pianura padana, in una fascia continua che si estende dal Piemonte al Veneto e che delinea la transizione tra alta e bassa pianura, sono presenti i fontanili (risorgive o fontanazzi), che costituiscono uno degli elementi ambientali più tipici.
La zona in cui si trova Castel Goffredo, in prevalenza pianeggiante, appartiene all'Alto Mantovano e alla fascia della media pianura idromorfa. Questo tratto, caratterizzato da sedimenti sabbiosi e ghiaiosi, permette una intensa circolazione idrica sotterranea e compare il fenomeno naturale delle risorgive. Le acque, la cui portata aumenta in estate, affiorano in superficie ad una temperatura costante di 11°-12°C e, opportunamente convogliate, sono state utilizzate in agricoltura a scopi irrigui sino agli inizi del 1900. Con la nascita dell'industria e il conseguente abbassamento della falda questa pratica è stata quasi del tutto abbandonata. Importante nella zona la presenza dell'alberatura, composta soprattutto da gelsi, utilizzati nell'Ottocento per la coltura dei bachi da seta e da salici.
Interessante per il microambiente naturale è la zona che si trova nelle frazioni Profondi e Perosso, a nord del capoluogo, ricca di vegetazione, permette la vita di gamberi di fiume e la sopravvivenza di numerosi uccelli acquatici.[3] La presenza delle risorgive crea le condizioni ambientali idonee allo sviluppo di una vegetazione di piante acquatiche quali il crescione d'acqua, l'iris selvatico, le ninfee, il ranuncolo d'acqua e la lenticchia d'acqua chiamata ranina, che riveste il fondo del fontanile. Per la fauna avicola nidificano qui le anitre selvatiche, i germani reali e le gallinelle d'acqua.
Numerosi corsi d'acqua e torrenti, alcuni di rilevante valore naturalistico-ambientale, percorrono il territorio comunale:[6][7]
il torrente Fuga (o Seriola Fuga) nasce a nord di Castel Goffredo in località Profondi e percorre la zona ovest della città, passa per Casaloldo e sfocia a Mosio nel fiume Oglio.[8] Questo fiume formava anticamente il baluardo difensivo di Castel Goffredo;[12]
il Tartarello nasce alla periferia nord della città e ne attraversa tutto il centro abitato sfociando poi nella Fuga. Nel XV secolo scorreva, parzialmente scoperto, Piazza dell'Olmo (ora Piazza Mazzini). È del tutto scomparso;[13]
la Seriola Piubega nasce nella frazione Lame di Carpenedolo e percorre la zona nord-est di Castel Goffredo;[14]
il Fosso Gambaredoletto (o Fosso Gambaredolo-Gambaredoletto) nasce nella campagna a est di Medole, percorre un tratto nel comune di Castel Goffredo e sfocia nella Seriola Piubega a sud della località di Gambaredolo;[15]
il Gambino (o Vaso Gambino) nasce nella frazione Lame di Carpenedolo e percorre la zona ovest di Castel Goffredo (Casalpoglio) al confine con la provincia di Brescia;[14]
lo Scolo Gambino-Pagadelli, piccolo torrente che nasce nella campagna ad est della frazione Berenzi, percorre i territori dei comuni di Casaloldo e Piubega, sfociando nel Canale Primario di Mariana;[16]
il Vaso Corgolo, piccolo torrente che nasce a sud e nella frazione Berenzi, entra nel territorio di Casaloldo e prosegue per i territori di San Martino Gusnago e Piubega;[16]
il Ressico, piccolo torrente, nasce nei pressi di Carpenedolo e percorre per alcuni chilometri il comune di Castel Goffredo verso ovest.[14]
il Canale Virgilio, artificiale, utilizzato a scopi irrigui in agricoltura. Scorre a nord del centro abitato.[7]
Suoli e paesaggi della provincia di Mantova (PDF), su ersaf.lombardia.it, Regione Lombardia e ERSAF. URL consultato il 22 giugno 2011 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2014).
Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ªed., Mantova, 2005. ISBN 88-7495-163-9.
Piero Gualtierotti, Castel Goffredo dalle origini ai Gonzaga, Mantova, 2008. ISBN non esistente.
Pro Loco Castel Goffredo (a cura di), Castel Goffredo. Lo scrigno dei venti, Guidizzolo, 2007. ISBN non esistente.
Emilio Spada, Eugenio Zilioli, Carpenedolo nuova storia, Brescia, 1978. ISBN non esistente.
Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, Campanini & Carrara, 1996, SBNIT\ICCU\LO1\1042855.
Accademia Nazionale Virgiliana di Scienze Lettere e Arti (a cura di), Piero Gualtierotti. Le confessioni di un castellano, in Supplemento Quaderni dell'Accademia N.21, Mantova, Publi Paolini, 2022, ISBN979-12-81050-04-4.
Altre fonti
1999–Immagina. Castel Goffredo: l'evoluzione di un territorio,CD-ROM,a cura del Comune di Castel Goffredo.