Nativo di Città del Capo (Sudafrica), Ian Hunter debuttò nel cinema britannico nel 1924, trovando i primi ruoli significativi in tre film muti di Alfred Hitchcock, Il declino (1927), Vinci per me! (1927), in cui impersonò un pugile coinvolto in un triangolo amoroso, e Fragile virtù (1928), tratto da un testo teatrale di Noël Coward. Nel 1935 raggiunse gli Stati Uniti e arrivò a Hollywood, dove si specializzò in ruoli di caratterista, solitamente di distinto marito o amante comprensivo e idealista, ma non troppo fortunato con le donne[1]. In La moglie riconquistata (1936) di John Cromwell, al fianco di Myrna Loy, interpretò un innamorato che ripercorre la storia del matrimonio della sua amata con un altro uomo, ricordando come egli stesso contribuì a saldare quel legame[1].
Tra i molti ruoli interpretati da Hunter nella seconda metà degli anni trenta, sono da ricordare quello di Teseo, duca di Atene, nella commedia shakespeariana Sogno di una notte di mezza estate (1935), al fianco di James Cagney, quello di Riccardo Cuor di Leone nell'avventura in costume La leggenda di Robin Hood (1938), al fianco di Errol Flynn, e quello del capitano Reginald Crewe nella commedia La piccola principessa (1939), accanto a Shirley Temple. Nel 1940 affrontò un ruolo per lui insolito in L'isola del diavolo (1940), interpretando Cambreau, uno strano predicatore che induce al pentimento Clark Gable, il capo di un gruppo di forzati evasi da una colonia penale della Nuova Guinea[1]. Il personaggio ritratto da Hunter è una figura misteriosa, quasi un'immagine di Gesù Cristo, che si unisce ai fuggiaschi e li spinge alla redenzione, uno dopo l'altro, compreso Gable, che torna alla colonia per scontare la sua pena[2]. La pellicola è una strana mescolanza di melodramma d'azione e spiritualità, che venne bandita da diverse comunità religiose poiché alcuni moralisti considerarono blasfema l'idea di una reincarnazione del figlio di Dio nel personaggio interpretato da Hunter[3]. Il film ebbe un grande successo, grazie anche alla solida e appassionata regia di Frank Borzage, un maestro nelle storie d'azione con significati allegorici[3].
Dopo alcuni altri ruoli significativi, come quello del dottor John Lanyon ne Il dottor Jekyll e Mr. Hyde (1941) e di Eric Keating nel western Terra selvaggia (1941), Hunter rientrò in Inghilterra nel 1943 e vi continuò la carriera tra teatro e cinema[1], iniziando poi a lavorare per la televisione negli anni cinquanta. Proprio sul piccolo schermo incontrò un rinnovato successo, grazie alla riproposizione del personaggio di Re Riccardo Cuor di Leone nella serie televisiva The Adventures of Robin Hood, di cui interpretò sette episodi dal 1955 al 1958, al fianco di Richard Greene (Robin Hood). Si ritirò dalle scene nel 1963, dopo aver girato Kali Yug, la dea della vendetta (1963) e Il mistero del tempio indiano (1963), due film d'avventura diretti da Mario Camerini, in cui interpretò il personaggio di Robert Talbot.
Sposato dal 1917 con Catherine Casha Pringle, da cui ebbe due figli, Hunter morì a Londra nel 1975, all'età di 75 anni.