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film di Margherita Vicario del 2024 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gloria! è un film del 2024 scritto e diretto da Margherita Vicario, al suo esordio alla regia.[1][2]
Gloria! | |
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Una scena del film | |
Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia, Svizzera |
Anno | 2024 |
Durata | 105 min |
Rapporto | 1,66:1 |
Genere | storico, musicale |
Regia | Margherita Vicario |
Sceneggiatura | Margherita Vicario, Anita Rivaroli |
Produttore | Valeria Jamonte, Manuela Melissano, Carlo Cresto-Dina, Katrin Renz |
Casa di produzione | Tempesta, RAI Cinema, Tellfilm |
Distribuzione in italiano | 01 Distribution |
Fotografia | Gianluca Palma |
Montaggio | Christian Marsiglia |
Musiche | Margherita Vicario, Davide Pavanello |
Costumi | Mary Montalto |
Art director | Luca Servino, Susanna Abenavoli |
Interpreti e personaggi | |
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Presentato in concorso alla 74ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino, il film è stato accolto positivamente dalla critica cinematografica, che ne ha apprezzato la regia di Vicario nel raccontare temi sociali come il femminismo e l'oppressione della figura femminile nella musica.
Veneto, 1800. Teresa, soprannominata "la muta", lavora come domestica al Sant'Ignazio, un decrepito istituto musicale per educande. L'imminente visita del nuovo Papa, Pio VII, getta l'istituto in fermento e, mentre il maestro del coro fatica a comporre qualcosa per l'occasione, Teresa scopre uno strumento musicale di nuova invenzione: il pianoforte.
Gloria! è stato diretto da Margherita Vicario, all'esordio da regista, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme ad Anita Rivaroli.[1][3] L'artista ha dichiarato che il film "ha la musica come protagonista" e "usa la musica come linguaggio narrativo",[4][5] spiegando che l'idea alla base della sceneggiatura è nata dalla volontà di far conoscere a un pubblico più ampio la storia delle donne musiciste e compositrici vissute in diversi orfanotrofi italiani fra il XV e il XVII secolo, fra cui le collaboratrici del compositore Antonio Vivaldi:[3]
«Durante la sua vita, [Vivaldi] mantenne collaborazioni con vari gruppi [di musiciste], lavorando gomito a gomito con circa 300 orfane divise in varie istituzioni, con gruppi di un'ottantina di componenti. Una sorta di orchestra. Gli storici sostengono che la sua musica venne profondamente influenzata da questa collaborazione: secondo alcuni, parte dei componimenti di quelle ragazze filtrò nel suo corpus. [...] Quando ho scoperto questa storia, [...] ho cominciato a documentarmi sempre più. Mi faceva impressione come per identificare alcuni compositori non serva nemmeno il cognome (Ludwig! Wolfgang!), e invece personalità come Francesca Caccini da Mantova [siano] praticamente sconosciute.
[...]
All'inizio io e Anita Rivaroli, la co-sceneggiatrice del film, abbiamo tribolato parecchio proprio per la mancanza di testimonianze storiche. Gloria! racconta la vita musicale di centinaia di donne chiuse in conventi e orfanotrofi dal XV secolo fino all'editto napoleonico nel 1807, che chiuse queste istituzioni. Il film è ambientato nel 1800 perché amo quel contesto storico, la musica che le donne crearono in quell'epoca. O almeno, la poca che è sopravvissuta. È impossibile immaginare che tra queste centinaia di donne non ce ne fossero di più con aspirazioni da compositrici, di cui non ci è rimasto nulla.»
Il film è stato prodotto da Valeria Jamonte, Manuela Melissano, Carlo Cresto-Dina e Katrin Renz[2][6] per Tempesta, RAI Cinema e Tellfilm.[6][7] Inoltre, ha ricevuto sostegno e finanziamenti diretti dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura italiano (450mila euro di contributi selettivi),[8] dall'Ufficio federale della cultura svizzero (218.287 franchi svizzeri),[9] dalla Film Commission della regione Friuli-Venezia Giulia,[10] e dalla Ticino Film Commission del Canton Ticino.[11]
Le riprese hanno avuto luogo in diverse aree italiane e svizzere, inclusi il Friuli-Venezia Giulia (Cervignano del Friuli, Gorizia, la laguna di Grado, Udine, lo Jôf di Montasio, la Villa Steffaneo Roncato a San Vito al Torre)[10] e il Canton Ticino (il Palazzo dei Landfogti a Malvaglia).[12][13]
Gloria! colonna sonora | |
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Artista | Margherita Vicario |
Pubblicazione | 12 aprile 2024 |
Durata | 41:11 |
Tracce | 20 |
Genere | Indie pop Musica strumentale |
Etichetta | Universal Music |
Produttore | Dade |
Formati | LP, download digitale, streaming |
Margherita Vicario - cronologia | |
Album successivo
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Singoli | |
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La colonna sonora del film è stata composta e curata da Margherita Vicario e Davide Pavanello.[2][4] Il 27 marzo 2024, è stato pubblicato il primo brano tratto dalla colonna sonora, Aria!.[14]
Il 27 giugno 2024, Vicario e Dade hanno ricevuto il Nastro d'argento alla migliore colonna sonora.[15][16]
Testi e musiche di Margherita Vicario e Dade, eccetto dove indicato.
Il primo trailer del film è stato diffuso il 20 febbraio 2024.[1][17]
Il film è stato presentato in concorso alla 74ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino il 21 febbraio 2024,[1][18] per poi essere proiettato in anteprima al PalaCinema di Locarno il 27 marzo seguente.[13][19]
Quindi, è stato distribuito nelle sale italiane da 01 Distribution a partire dall'11 aprile dello stesso anno.[1][4]
Gloria! ha debuttato alla settima posizione del botteghino nel fine settimana compreso fra il 12 e il 14 aprile 2024, con un incasso di 147332 €;[20] al 12 maggio, ha incassato in tutto 526265 $ (circa 485139 €).[21]
Gloria! ha ricevuto recensioni generalmente favorevoli da parte dalla critica cinematografica italiana,[22][23] che ha apprezzato soprattutto il debutto alla regia di Vicario, oltre alle interpretazioni di Galatea Bellugi e Carlotta Gamba.[24][25]
Federico Gironi di Comingsoon.it assegna al film quattro stelle su cinque, descrivendo il film «inedito» nel panorama cinematografico italiano, poiché attraverso la musica parla di femminismo con «gioiosa e vitale leggerezza», e associandolo a Povere creature! (2023) per la volontà di raccontare la «gioia incontenibile nell’abbracciare il proprio essere, e i propri diritti».[26] Tommaso Tocci di MYmovies.it ha dichiarato di esser rimasto stupito dalla regia di Vicario, che secondo lui mescola «il classico e il contemporaneo», mettendo in risalto «l'intento di gettare luce su intere generazioni di donne che in quell'epoca venivano educate come musiciste di alto livello, ma senza possibilità di affermarsi o di trovare un'espressione artistica propria».[27]
Gian Luca Pisacane di Cinematografo lo definisce «un piccolo film che trasuda energia, passione, voglia di evadere», in cui «l’ascolto è più importante dello sguardo», trovando affinità con Sister Act - Una svitata in abito da suora (1992).[28] Roberto Brunelli per The Hollywood Reporter Roma sostiene il film sia «capace di innescare un processo di identificazione molto forte», vedendolo come un omaggio alle artiste che «nei secoli hanno fatto musica, hanno composto, e che sono state tenute ai margini e, generalmente, dimenticate».[29]
Il critico cinematografico Gianmaria Tammaro invece ha criticato aspramente sui social la scelta del sistema distributivo italiano di pubblicare lo stesso giorno due opere prime di registe donne, Gloria! di Vicario e Flaminia (film) di Michela Giraud, lontanissimi come tematica e come stile, ma con un pubblico di riferimento comune.[30]
Passando alla critica internazionale, Guy Lodge di Variety scrive che il film risulta una «spumeggiante storia di sensibilità musicali classiche in guerra in un rifugio femminile veneziano», pur ritenendola «ostacolata da una sceneggiatura troppo rituale, con personaggi di contorno e punti di trama che non corrispondono alle maggiori ambizioni artistiche di Vicario», e nota come risulti «difficile contrastare l'energia del film». Lodge apprezza anche l'interpretazione di Bellugi, descritta come «abbastanza accattivante da coprire la sostanziale ottusità del suo personaggio».[31]
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