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arcivescovo cattolico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giuseppe D'Avack (Roma, 24 maggio 1899 – Roma, 24 luglio 1979) è stato un arcivescovo cattolico e scrittore italiano.
Giuseppe D'Avack arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 24 maggio 1899 a Roma |
Ordinato presbitero | 29 giugno 1923 |
Nominato arcivescovo | 18 febbraio 1946 da papa Pio XII |
Consacrato arcivescovo | 10 marzo 1946 dal cardinale Raffaele Carlo Rossi |
Deceduto | 24 luglio 1979 (80 anni) a Roma |
Nacque il 24 maggio 1899 a Roma.
All'età di 24 anni, il 29 giugno 1923, venne nominato presbitero, il 24 dicembre 1931 amministratore apostolico del Capitolo della basilica di Santa Maria Maggiore di Roma da papa Pio XI, in motu proprio,[1] e il 18 febbraio 1946, all'età di 46 anni, viene nominato arcivescovo di Camerino, consacrato dal cardinale Raffaele Carlo Rossi, accompagnato dagli arcivescovi Luigi Traglia e Umberto Malchiodi il 10 marzo dello stesso anno. Durante il suo arcivescovato fu co-consacratore di Gabriel Paulino Bueno Couto (1946), Federico Sargolini (1963) e Petru Plesca (1965).[2] In una visita effettuata nella frazione Campanelle di San Ginesio nel mese di marzo del 1946 chiese al sacerdote, Antonio Andresciani di Camerino, di ampliare la grandezza della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, ma nel dicembre 1954 ne decretò l'inidoneità per continuare ad ospitare la parrocchia. Così diede l'avvio burocratico per la realizzazione di nuova chiesa parrocchiale (chiesa di San Michele Arcangelo) dedicata a San Michele Arcangelo, che verrà costruita a Passo San Ginesio e consacrata nel 1965.[3]
Dal 1946 al 1958 si scontrò con il pensiero del missionario Attilio Marinangeli, vicerettore e poi rettore del seminario arcivescovile di Camerino, perché l'insegnamento di Marinangeli era molto moderno per l'epoca, a differenza di quello di D'Avack che prediligeva un insegnamento più chiuso e rigido. D'Avack lo invitò a tornare parroco a Pioraco, anche dopo che Marinangeli fu nominato canonico della Cattedrale di Camerino.
Dal 1962 al 1965 partecipò come padre conciliare al Concilio Vaticano II, si dimise da arcivescovo di Camerino il 13 febbraio 1964 e fu nominato canonico del Duomo di Camerino e arcivescovo titolare di Leontopoli di Pamfilia, ruolo che ricoprirà fino alle dimissioni, il 19 settembre 1972.[2] Appoggiando il pensiero di don Lorenzo Milani ed avendo scritto la prefazione del suo libro "Esperienze Pastorali", si pensa che le sue dimissioni da arcivescovo di Camerino fossero dovute proprio all'appoggio del pensiero di Milani.[4]
Morì il 24 luglio 1979 a Roma all'età di 80 anni.
La genealogia episcopale è:
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