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economista, accademico e politico italiano (1948-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giovanni Tria (Roma, 28 settembre 1948) è un economista e politico italiano.
Giovanni Tria | |
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Ministro dell'economia e delle finanze | |
Durata mandato | 1º giugno 2018 – 5 settembre 2019 |
Capo del governo | Giuseppe Conte |
Predecessore | Pier Carlo Padoan |
Successore | Roberto Gualtieri |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Roma "La Sapienza" |
Professione | Economista, docente e dirigente scolastico |
È stato ministro dell'Economia e delle Finanze dal 1º giugno 2018 al 5 settembre 2019 nel governo Conte I.
Laureato in Giurisprudenza, è stato docente di Economia, Macroeconomia, Storia del pensiero economico alle università di Perugia e "La Sapienza" di Roma. È stato professore ordinario di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata fino al 31 ottobre 2018. Dal 2002 al 2009 è stato Direttore del CEIS Tor Vergata (Centre for Economic and International Studies).[1] Nel 2017 è stato eletto preside della Facoltà di Economia.[2]
È stato chiamato negli anni come esperto in diversi ministeri (Economia e finanze, Esteri, Pubblica amministrazione, Lavoro). È stato dal 2002 al 2006 e dal 2009 al 2012 membro del Consiglio di Amministrazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL). È stato presidente della Scuola nazionale dell'amministrazione della presidenza del Consiglio, dal 1º gennaio 2010 al 15 marzo 2016.[3]
Ha fatto parte del Comitato Economico della Fondazione Bettino Craxi.[4]
Collabora con Il Foglio e con la rivista Formiche e faceva parte del comitato scientifico della Fondazione Magna Carta,[5] un think tank il cui orientamento si ispira al liberismo conservatore.[6]
Il 31 maggio 2018 è stato indicato come ministro dell'economia e delle finanze nel primo governo della XVIII legislatura guidato da Giuseppe Conte,[7] entrando in carica il giorno dopo.
Da ministro ha espresso impegno nell'attuazione della Flat tax e del Reddito di cittadinanza, compatibilmente con il mantenimento della stabilità finanziaria e dei vincoli assunti dall'Italia in sede sovranazionale.[8] Negli ultimi mesi del 2018, in asse con il Presidente del Consiglio,[9] gestisce la delicata trattativa con la Commissione europea che porta all'accordo tra Roma e Bruxelles sul deficit italiano, previsto per la manovra finanziaria del 2019 al 2,04% del Pil.
Il 5 settembre 2019, con il giuramento del Governo Conte II, cessa l’incarico ministeriale, sostituito da Roberto Gualtieri, e tornando all'insegnamento di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata.[10]
Al settembre 2020 è membro del comitato di direzione scientifica de Il Riformista Economia, un settimanale dedicato all'economia diretto da Renato Brunetta.[11]
Il 9 marzo 2021 il Ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti del governo Draghi, lo nomina Consigliere economico sul dossier vaccini anti COVID-19 per la parte che riguarda la produzione industriale nazionale e i rapporti con l’UE. Mantiene l'incarico fino al 22 ottobre 2022.
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