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Giovan Carlo de' Medici
cardinale italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Giovan Carlo de' Medici, talvolta indicato come Gian Carlo (Firenze, 3 giugno 1611 – Villa di Castello, 23 gennaio 1663), è stato un cardinale italiano.
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Infanzia ed educazione
Secondogenito maschio del granduca di Toscana Cosimo II e di Maria Maddalena d'Austria, ebbe un'educazione parallela al fratello maggiore, il futuro Ferdinando II de' Medici e inizialmente destinato alla carriera militare.
Lo si trova infatti come Cavaliere dell'Ordine di Malta e Gran Priore di Pisa dal 1620, poi Generale del Mar Mediterraneo nel 1638.
Carriera ecclesiastica
Passato alla carriera ecclesiastica, fu nominato cardinale da papa Innocenzo X nel concistoro del 14 novembre 1644, con la diaconia di Santa Maria Nuova (cambiata in quella di San Giorgio in Velabro dal 1656).
Nel 1655 insieme a suo zio, il cardinale Carlo de' Medici partecipò al conclave in cui Fabio Chigi fu eletto papa con il nome di Alessandro VII.
Giovan Carlo era dotato di spiccata intelligenza e gusto estetico, che lo portarono a interessarsi dell'arte in genere, collezionando voracemente quadri, sculture e tutto ciò che di bello si poteva acquistare. La vera e propria nascita di una collezione generale degli Uffizi (e della Galleria Palatina) si deve proprio al suo intervento.
Fu amante anche del teatro e fu lui che nel 1657 acquistò il terreno dove fece costruire a Ferdinando Tacca il Teatro alla Pergola, il primo teatro all'italiana (cioè con i palchetti e la platea) d'Europa, vera culla del melodramma.
Morte e sepoltura
Morì di apoplessia nella Villa di Castello, il 23 gennaio 1663.
Nel 1857, durante una prima ricognizione delle salme dei Medici, così venne ritrovato il suo corpo:
«[…] ridotto a scheletro; aveva sul capo la mitra e sui piedi il cappello cardinalizio, vestiva i distintivi del suo grado ed era pontificalmente parato di camice con trine e di pianeta di teletta tessuta a lamina d’oro e seta violacea […] Gli posava sul petto una croce di rubini e smeraldi legati in oro smaltati; e per la cassa erano sparsi i frammenti di una corona di diaspro sanguigno discioltasi; dal lato destro stava dappresso al corpo un bastone ricoperto di velluto rosso, con cordoni e nappe composte di filo d’oro[1]»
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Discendenza
Da Margherita Salvetti, moglie di Giannozzo di Giulio Cepparelli, ebbe un figlio illegittimo:
- Alberto (n. 1637 ...).[2]
Ascendenza
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
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