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concilio formale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Un concistoro (in latino consistorium = seduta, assemblea, consiglio) è una riunione formale del collegio consultivo di un sovrano.
In origine usato nel tardo Impero romano, ove l'imperatore aveva un sacrum consistorium ("sacro collegio"), in seguito è passato nella terminologia religiosa cristiana per individuare i più alti consigli consultivi, accezione in cui è prevalentemente utilizzato oggi.
Il "sacro concistoro" (sacrum consistorium) era il consiglio privato dell'imperatore, composto dai suoi collaboratori più stretti. Il termine deriva dal verbo latino consisto, "stare in piedi", e indica la deferenza dei partecipanti nei confronti dell'imperatore, assiso in trono.
A partire dall'età di Costantino ne facevano parte il capo dell'amministrazione imperiale (magister officiorum), il ministro delle finanze (comes sacrarum largitionum), il ministro della giustizia (quaestor sacri palatii) e il ministro delle proprietà terriere private (comes rerum privatarum); ne poteva far parte, ma non in pianta stabile, il gran ciambellano (praepositus sacri cubiculi). Esso costituisce l'evoluzione, determinatasi sotto Diocleziano, del precedente consilium principis.
Supremo Magistrato della Repubblica di Siena, ove risiedeva l'autorità politica e di governo, il Concistoro, organo collegiale, era presieduto e convocato dal Capitano del Popolo ed era composto da cittadini estratti a sorte per una durata di 2 mesi. Con la fine della Repubblica e l'inizio dell'era medicea, il Concistoro perse le proprie prerogative, rimanendo in essere quale autorità giudiziaria e di appello nelle cause amministrative e con autorità consultiva e deliberativa in materia nobiliare senese. Ebbe sede nel Palazzo Pubblico, nella sala che ancora oggi ne porta il nome, affrescata nella prima metà del XVI secolo, da Domenico Beccafumi. Venne soppresso nel 1808 dai francesi, mentre Siena veniva aggregata all'Impero napoleonico.
Come riunione formale del Collegio cardinalizio (già Sacro Collegio) della Chiesa cattolica, i concistori si tengono nella Città del Vaticano e sono convocati dal papa.
Si distinguono concistori ordinari e straordinari, con i primi composti dai soli cardinali residenti a Roma, mentre ai secondi vige l'obbligo di partecipazione per tutti i cardinali.
Il concistoro è anche l'occasione in cui vengono solennemente creati i nuovi cardinali. Il codice di diritto canonico prevede che ciò avvenga in presenza del collegio. Le nomine dei nuovi cardinali sono generalmente annunciate in anticipo, ma solo con la pubblicazione formale del decreto papale durante il concistoro l'elevazione al rango cardinalizio acquista valore. Questo vale anche per quei cardinali il cui nome non viene rivelato dal papa per particolari ragioni (solitamente, di carattere politico), detti cardinali in pectore.
Ai nuovi cardinali vengono consegnati i loro anelli, zucchetti e berrette. Zucchetto e berretta sono in porpora, il colore distintivo dei cardinali (che per questo vengono anche chiamati "porporati").
Come da tradizione, nel concistoro viene assegnata ad ogni nuovo cardinale la titolarità di una chiesa di Roma, quale simbolo dell'unione dei cardinali con il papa.
Quando i componenti del collegio cardinalizio sono riuniti per l'elezione di un nuovo pontefice, l'assemblea prende il nome di conclave ed è regolata da norme speciali.
Prima del Concilio Vaticano II, il concistoro per la nomina di nuovi cardinali si svolgeva in tre momenti: il "concistoro segreto", nel quale il papa annunciava ai membri del collegio cardinalizio l'elenco dei nuovi eletti, il "concistoro pubblico", nel quale i nuovi cardinali ricevevano dal papa la berretta, e l'"imposizione del galero", che poteva avvenire anche qualche tempo dopo il concistoro.
Nell'Annuario Pontificio del 1936, si fa menzione di altri 3 cardinali, nominati in segreto.
Papa Alessandro VI, nei suoi 10 concistori, creò 43 nuovi cardinali, tra cui il futuro papa Paolo III.
Papa Gregorio XIV, nei suoi 2 concistori, creò 5 nuovi cardinali.
Papa Clemente IX, nei suoi 3 concistori, creò 12 nuovi cardinali, tra cui il futuro papa Clemente X.
Papa Clemente XIV, nei suoi 12 concistori, creò 17 nuovi cardinali, tra cui il futuro papa Pio VI.
Papa Pio VI, nei suoi 23 concistori, creò 55 nuovi cardinali, tra cui il futuro papa Pio VII.
Papa Pio VII, nei suoi 22 concistori, creò 99 cardinali, tra cui i futuri pontefici Leone XII e Pio VIII.
Papa Leone XII, nei suoi 9 concistori, creò 25 nuovi cardinali, tra cui il futuro papa Gregorio XVI.
Papa Pio VIII, nei suoi 3 concistori, creò 6 nuovi cardinali.
Papa Gregorio XVI, nei suoi 24 concistori, creò 75 nuovi cardinali, tra cui il futuro papa Pio IX.
Papa Pio IX, nei suoi 23 concistori, creò 124 nuovi cardinali, tra cui il futuro papa Leone XIII.
Papa Leone XIII, nei suoi 28 concistori, creò 147 nuovi cardinali, tra cui il futuro papa Pio X.
Nei suoi 7 concistori, papa Pio X creò 49 nuovi cardinali, tra cui il futuro papa Benedetto XV, suo immediato successore.
Nei suoi otto concistori, papa Benedetto XV ha creato 31 nuovi cardinali tra cui il futuro papa Pio XI, suo immediato successore.
Nei suoi 17 concistori, papa Pio XI ha creato 76 cardinali (provenienti da 17 nazioni) tra cui il futuro papa Pio XII, suo immediato successore.
A partire dal concistoro del 18 febbraio 1946 i cardinali italiani non sono più la maggioranza assoluta del Sacro Collegio, ma relativa.
Nei 2 concistori tenuti da papa Pio XII, sono stati creati 56 cardinali (provenienti da 25 nazioni), tra cui tre futuri beati: Clemens August von Galen, Alojzije Stepinac, nonché il futuro papa Giovanni XXIII.
Pio XII nel concistoro del 1953 avrebbe creato cardinale anche il patriarca di Venezia Carlo Agostini, che però morì dopo l'annuncio, ma pochi giorni prima del concistoro, il 28 dicembre 1952. Al suo posto alla sede di Venezia il papa elesse proprio uno dei neo-cardinali: Angelo Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII e successore di Pio XII.
Nei suoi 5 concistori, papa Giovanni XXIII ha creato 52 cardinali (provenienti da 22 nazioni) tra cui il futuro papa Paolo VI (primo cardinale nel primo concistoro).
Nei suoi 6 concistori, papa Paolo VI ha creato 143 cardinali (provenienti da 52 nazioni) tra cui i suoi tre immediati successori al Soglio di Pietro: papa Giovanni Paolo I, papa Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI.
Nei suoi 9 concistori, papa Giovanni Paolo II ha creato complessivamente 231 cardinali (provenienti da 69 nazioni) dei quali 107 viventi e 34 elettori. Fra questi il futuro papa Francesco.
Nessun altro pontefice nella storia della Chiesa Cattolica ha creato un numero così elevato di porporati.
Nei 5 concistori convocati, papa Benedetto XVI ha creato 90 cardinali (provenienti da 37 nazioni), dei quali 79 viventi e 60 elettori.
Con il concistoro del 18 febbraio 2012 il Sacro Collegio ha raggiunto il numero di 213 cardinali viventi (compresi i non elettori), provenienti da 70 nazioni[1], un record storico[2] mai raggiunto prima nella storia della Chiesa cattolica. Dal 18 febbraio 2012 la maggioranza assoluta dei cardinali elettori è costituita da porporati creati da Papa Benedetto XVI.
Il concistoro del 24 novembre 2012 è stato il primo dal 1924 in cui non è stato creato neanche un cardinale europeo ed il primo dal 1927 in cui non è stato creato neanche un cardinale italiano[3].
Nei 9 concistori convocati, papa Francesco ha creato 142 cardinali di cui 113 elettori.
Il termine "Concistoro" nelle Chiese evangeliche è generalmente sinonimo di "Consiglio di chiesa", l'organo di governo della chiesa evangelica locale formato da "anziani" eletti dall'assemblea della comunità. Nella Chiesa evangelica tedesca, il concistoro è tradizionalmente un organo collegiale permanente composto da teologi e giuristi, che esercita funzioni di governo ed amministrative. Il molte chiese moderne corrisponde all'autorità ecclesiastica più elevata[4].
Nella tradizione luterana, il concistoro è un collegio chiamato a governare gli affari ecclesiastici su un determinato ambito territoriale, che può comprendere o tutte le congregazioni (o parrocchie) nell’ambito della chiesa, di cui costituisce allora il supremo organo di governo amministrativo e spirituale, oppure solo quelle di un determinato distretto (distretto concistoriale, in tedesco Konsistorialbezirk) o regione (come la provincia ecclesiastica, in tedesco Kirchenprovinz).
Storicamente il concistoro era un collegio chiamato a prendere decisioni nell’ambito di un territorio controllato da un governo protestante[5]. Si trattava soprattutto di questioni di diritto matrimoniale, la cui soluzione fu la funzione principale dei primi concistori creati in Sassonia da Martin Lutero e Gregor Brück. In molti territori luterani, tuttavia, i concistori divennero una sorta di collegio amministrativo nominato dal sovrano per governare la chiesa all’interno del proprio principato, esercitando funzioni analoghe a quelle dell’autorità episcopale nella Chiesa cattolica (summepiscopato dei principi)[5][4]. Essi raccoglievano i pastori sotto la guida di un “sovraintendente” che in buona sostanza era un vescovo, ancorché solo da un punto di vista funzionale e non (con rare eccezioni) nel titolo[6].
Gradualmente nella Chiesa evangelica tedesca questa funzione del concistoro venne temperata o eliminata, e in particolare la tradizione riformata, d'ispirazione calvinista, cominciò a ridurre l'elemento concistorale a meri doveri amministrativi; altrove fu ricostituito come organo amministrativo e incluso nel governo della chiesa insieme a elementi episcopali e sinodali[4].
In base a una interpretazione più radicale della dottrina del sacerdozio universale di Lutero[6], un tipo diverso di concistoro si sviluppò nelle aree in cui prevalse il calvinismo. Qui venne meno l’autorità episcopale e il concistoro assunse una funzione sia di autogoverno “quasi-democratico” della comunità dei fedeli, sia di disciplinamento e controllo delle loro condotte di vita. Ai tempi di Giovanni Calvino il concistoro di Ginevra – istituito il 20 novembre 1541 con ordinanze ecclesiastiche ispirate dalle sue dottrine – era composto da tutti i pastori retribuiti dalla città e da “anziani” o commissari laici eletti su base annuale, e raccoglieva circa un quindicesimo dell’intera popolazione adulta della repubblica[7]. Il concistoro si pronunciava sulle questioni più varie (liti tra famigliari, vicini, soci di affari, ecc.) esercitando una sorta di mediazione stragiudiziale obbligatoria, e poteva anche pronunciare sentenze di scomunica inappellabili[7].
In ogni area in cui si diffuse il calvinismo – gli ugonotti francesi, i pietisti olandesi, i presbiteriani scozzesi, i riformati tedeschi, i puritani inglesi e americani[8] – l’organizzazione e la disciplina concistoriali lo accompagnarono: abbiamo così i consistories degli ugonotti francesi, le kirk sessions in Scozia, i presbyteria dei calvinisti tedeschi e olandesi, ecc.[5]. Anche la chiesa evangelica valdese ha un’organizzazione di tipo presbiteriano, perché oltre all’assemblea dei fedeli conosce il concistoro, come consiglio elettivo composto da pastori, anziani e diaconi[9].
Le differenze regionali e confessionali sono numerose, ma in tutti i paesi in cui il calvinismo divenne importante la disciplina dei membri della chiesa fu valorizzata e, allo scopo di contribuire a mantenerla, venne creato il concistoro[5]. Generalmente, il concistoro di stile ginevrino si trasformò in un corpo di pastori, anziani, diaconi e insegnanti, che governa la congregazione ecclesiastica locale e svolge un ruolo più o meno rilevante di direzione della comunità dei fedeli, godendo di una certa autonomia nell’applicare la disciplina ecclesiastica ai propri membri e nell’amministrare la dottrina, la liturgia, le opere di carità, le iniziative sociali e il patrimonio[8].
Tra le chiese protestanti, l’organizzazione ecclesiastica basta sul concistoro (o presbiterio) è rifiutata dalle chiese congregazionaliste, che non riconoscono alcuna autorità spirituale esterna alla comunità locale raccolta nella congregazione: la direzione della chiesa locale è, in tutti i suoi aspetti (dottrinali, liturgici, gestionali, ecc.) rimessa all’assemblea dei fedeli, costituita come libera associazione di cristiani. Anche il congregazionalismo come il presbitarianesimo ricevette, in alcune sue componenti, una forte ispirazione dalla dottrina di Calvino. Ad esso sono riconducibili (a titolo esemplificatico), vari movimenti anabattisti, le sette puritane non-conformiste e dissenzienti, varie conventicole calviniste e pietiste, i quaccheri, i battisti, i metodisti, le chiese pentecostali e le chiese non-denominazionali o “libere chiese”.
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