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vescovo cattolico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Francesco Andrea Grassi anche Grasso[1] o de Grassi[2] (Chioggia, 19 maggio 1661[2] – 17 gennaio 1712[3]) è stato un vescovo cattolico italiano.
Francesco Andrea Grassi vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Caorle (1700-1712) |
Nato | 19 maggio 1661 a Chioggia |
Nominato vescovo | 30 marzo 1700 da papa Innocenzo XII |
Consacrato vescovo | 9 maggio 1700 dal cardinale Daniele Marco Dolfin |
Deceduto | 17 gennaio 1712 (50 anni) |
Nacque a Chioggia dalla famiglia Grassi, che nel 1718 sarebbe stata aggregata al patriziato veneziano. Ordinato sacerdote, fu eletto arciprete del capitolo dei canonici della cattedrale di Chioggia il 29 novembre 1684, per volere della Santa Sede, subentrando in questo ruolo dallo zio Antonio[3]. La sua carriera ecclesiastica in seno alla diocesi clodiense continuò in seguito, quando l'21 maggio 1696 Antonio Grassi fu eletto vescovo di Chioggia, allorché Francesco Andrea gli subentrò anche nel ruolo di decano del capitolo[3].
Il 30 marzo 1700[2][3][4] fu nominato vescovo di Caorle da papa Innocenzo XII. Ricevette la consacrazione episcopale il 9 maggio successivo a Roma dalle mani del cardinale Daniele Marco Dolfin[2]. Subentrò quindi al vescovo Domenico Minio, deceduto nel 1698. La nomina del Grassi, in realtà, seguì quella del 3 ottobre 1698 del somasco Francesco Strada, rettore del seminario veneziano di Murano il quale però morì cinque giorni dopo, l'8 ottobre, subito dopo aver ricevuto la notizia della nomina e prima di ricevere la consacrazione episcopale[5][6]. Ma nemmeno alla morte dello Strada il Grassi fu destinato alla sede caprulana. Fu infatti nominato il padovano Giuseppe Scarella, ma anch'egli morì poco dopo, il 14 marzo 1699, prima di ricevere la consacrazione[2][6].
Durante il suo episcopato fu riedificata la chiesa di San Marco a Caorle[7] e venne dato inizio al restauro del santuario della Madonna dell'Angelo[8], in seguito riedificato completamente dal vescovo Francesco Trevisan Suarez. Fece anche restaurare l'episcopio (attuale canonica) come testimonia la lapide tuttora apposta al muro della navata destra del duomo, sopra l'entrata della sacrestia, recante il suo stemma episcopale:
«EPISCOPALE PALATIVM
PRINCIPIS ET CIVITATIS SVBSIDIO RESTAVRATVM
FRANCISCI GRASSO EPISCOPI CAPRVLARVM
DE SVO REGIMINE OPTIME MERITI
MAIORI AMPLIATVM LARGITIONE
REDDITIB ETIAM MENSAE PERVIGILI AVCTIS SEDVLITATE
ANNO 1703»
«Palazzo episcopale
con il sussidio dei principi e della città restaurato
di Francesco Grasso vescovo di Caorle
sotto il governo e per i maggiori meriti
ampliato anche con l'aumento
delle rendite della mensa ricolmato di vigile zelo
nell'anno 1703»
Fece inoltre costruire un quadrante sul lato esposto a nord-ovest (ossia verso l'abitato di Caorle) del campanile perché potesse meglio servire alla popolazione. Questo quadrante, sebbene non funzionante, è ancora visibile nelle foto di inizio Novecento[7][8]. In seguito alla traslazione alla sede di Brescia del patriarca Giovanni Badoer, il vescovo Grassi fu nominato vicario capitolare del patriarcato di Venezia[7][8]
Morì il 17 gennaio 1712, all'età di 50 anni. La data esatta della morte si può desumere dall'epitaffio, fatto realizzare dal fratello del vescovo, Lodovico Grassi, affisso nella soppressa chiesa del monastero delle clarisse di Chioggia[3]:
«FRANCISCO GRASSO
EPISCOPO CAPRVLENSI EXIMIA VIRTVTE VIRO
CVIVS VITA NON IPSI MAGIS CARA QVAM ALIIS FVIT
ACERBA MORS QVIETEM RELIQVIS LVTVM GEMITVM
QVE PERPETVOS ATTVLIT
CVM ENIM ECCLESIAE SVAE STVDIO ABREPTVS
NIL SIBI PARCERET
NIMIO IVVANDAE ILLIVS ARDORE PRAEREPTVS EST
LVDOVICVS FRATER TOTA CVM DOMO
LACRYMIS ET MOERORE PLENI
H. M. PP.
VIXIT ANN. L. M. VII. D. XXIII EPISCOP. AN.
XI. M. VII. D. VIII
OBIIT ANN. MDCCXII. XVI KAL. FEBR.»
«A Francesco Grasso
vescovo di Caorle uomo di esimia virtù
la cui vita fu a lui stesso non più cara di quella degli altri
La morte prematura ai sopravviventi rassegnazione, lutto e gemito perpetui arrecò
come fu infatti sottratto allo zelo per la sua Chiesa
in nulla risparmiatosi
fu strappato dal troppo ardore nel giovare a quella
Lodovico fratello con tutta la famiglia
pieni di lacrime e tristezza
Posero questo monumento
Visse anni 50 mesi 7 giorni 23 di Episcopato anni
11 mesi 7 giorni 8
Morì l'anno 1712 16 giorni alle calende di Febbraio»
La genealogia episcopale è:
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