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film del 2018 diretto da Damien Chazelle Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
First Man - Il primo uomo (First Man) è un film del 2018 diretto da Damien Chazelle e scritto da Josh Singer,[1] con protagonisti Ryan Gosling e Claire Foy.
First Man - Il primo uomo | |
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Ryan Gosling in una scena del film | |
Titolo originale | First Man |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 2018 |
Durata | 141 min |
Rapporto | 2,39:1 1,44:1 (sequenze IMAX) |
Genere | biografico, drammatico, storico |
Regia | Damien Chazelle |
Soggetto | dal libro biografico di James R. Hansen |
Sceneggiatura | Josh Singer |
Produttore | Wyck Godfrey, Marty Bowen, Isaac Klausner, Damien Chazelle |
Produttore esecutivo | Steven Spielberg, Adam Merims, Josh Singer |
Casa di produzione | DreamWorks Pictures, Perfect World Pictures, Temple Hill Entertainment |
Distribuzione in italiano | Universal Pictures |
Fotografia | Linus Sandgren |
Montaggio | Tom Cross |
Effetti speciali | Paul Lambert, Ian Hunter, Tristan Myles, J. D. Schwalm |
Musiche | Justin Hurwitz |
Scenografia | Nathan Crowley, Erik Osusky, Kathy Lucas |
Costumi | Mary Zophres |
Trucco | Donald Mowat |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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La pellicola, adattamento cinematografico della biografia ufficiale First Man: The Life of Neil A. Armstrong scritta da James R. Hansen e pubblicata nel 2005,[1] narra la storia di Neil Armstrong, primo uomo a mettere piede sulla Luna, e gli anni precedenti la missione dell'Apollo 11.[2]
Dopo aver subito il terribile lutto della perdita della figlia, Neil Armstrong entra alla NASA nel 1962. Dopo una carriera come pilota collaudatore dell'aereo-razzo X-15 Armstrong, assieme a David Scott, aggancia in orbita il modulo Agena nel corso della missione Gemini 8. Dopo aver ricevuto la notizia della morte dell'equipaggio di Apollo 1 e dopo aver testato, sopravvivendo ad un incidente grazie al seggiolino eiettabile, il prototipo del modulo lunare, partecipa alla missione Apollo 11 e diviene, il 20 luglio 1969, il primo uomo a mettere piede sulla Luna.
Nel 2003 la Warner Bros. acquista i diritti cinematografici della biografia First Man: The Life of Neil A. Armstrong per farne un film prodotto e diretto da Clint Eastwood. Successivamente la Universal acquista i diritti pianificando un film biografico intitolato First Man.
Le riprese del film, il cui budget è stato di 59 milioni di dollari,[3] sono iniziate nell'ottobre 2017 ad Atlanta e sono terminate nel febbraio 2018. Alcune sequenze sono state filmate con cineprese IMAX 70 millimetri.
Il primo teaser trailer del film viene diffuso a sorpresa dal regista Chazelle al Las Vegas CinemaCon il 25 aprile 2018.[4]
L'8 giugno 2018 viene diffuso il primo poster ufficiale del film,[5] seguito poche ore dopo dal primo trailer esteso.[5][6]
Il film è stato presentato in anteprima mondiale come film d'apertura della 75ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il 29 agosto 2018.[7] A settembre dello stesso anno verrà presentato al Toronto International Film Festival.[8]
La pellicola è stata distribuita nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 12 ottobre 2018,[1] ed in quelle italiane dal 31 ottobre seguente.[9]
Negli Stati Uniti il film è stato vietato ai minori di 13 anni non accompagnati da adulti per la presenza di "scene di pericolo e linguaggio non adatto".[10]
Nel weekend d'esordio negli Stati Uniti il film si posiziona al terzo posto del botteghino incassando 16,5 milioni di dollari, dietro Venom e A Star Is Born.[11] In totale ha incassato 105,7 milioni di dollari in tutto il mondo, di cui 44,9 negli Stati Uniti.[3]
Sull'aggregatore Rotten Tomatoes il film riceve l'87% delle recensioni professionali positive, con un voto medio di 8,1 su 10 basato su 462 critiche,[12] mentre su Metacritic ottiene un punteggio di 84 su 100, basato su 56 recensioni.[13]
Antonio Dini di Fumettologica lo definisce "un film intimista e psicologico", riconoscendone una profondità non viziata da spettacolarizzazioni inutili.[14]
Il film ha suscitato alcune critiche per aver omesso l'iconica scena in cui Neil Armstrong piazza la bandiera statunitense sul suolo lunare. Tra gli altri, il senatore repubblicano statunitense Marco Rubio ha accusato tramite il suo profilo twitter il film ed il regista di antipatriottismo.[30] La scelta è stata difesa dagli eredi della famiglia Armstrong, ma criticata da Buzz Aldrin, compagno di Neil nella missione Apollo 11.[31] Il regista Damien Chazelle ha precisato:[30]
«Il mio obiettivo con questo film era quello di condividere il non visto, gli aspetti più sconosciuti della missione. In particolare la storia personale di Neil Armstrong e di ciò che ha pensato o sentito durante quelle celebri ore.»
Anche Ryan Gosling ha risposto alle critiche sostenendo che quella della Luna "è una conquista di tutti, non solo americana".[32]
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