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Con il termine domenicane sono indicate sia le monache contemplative sia le suore delle congregazioni della famiglia domenicana. Le prime hanno come riferimento giuridico il maestro generale dell'ordine dei frati predicatori, mentre le secondo ne riconoscono la guida spirituale e carismatica ma non giuridica.
La suddivisione in primo, secondo e terz'ordine è stato abolito con il Capitolo Generale di Madonna dell'Arco nel 1974.
Gli inizi delle monache domenicane si fanno risalire al 1206, quando san Domenico e Diego d'Acebes riunirono a Prouille una comunità di donne convertite dal catarismo, imposero ad esse un regime di vita penitenziale e affidarono loro l'educazione delle giovani.[1]
Nel 1219 a san Domenico fu affidato l'incarico di riformare alcuni monasteri femminili a Roma: Domenico riunì le religiose dei vari monasteri in una nuova casa presso San Sisto e chiamò alcune monache da Prouille per formarle.[2]
Domenico fondò anche i monasteri di Tolosa e Madrid e le fondazioni si moltiplicarono dopo la sua morte, tanto che nel 1303 i monasteri di religiose incorporati all'ordine erano già 149.[3]
Le origini delle suore domenicane risalgono al XV secolo, quando gruppi di terziarie secolari iniziarono a riunirsi per condurre vita comune e per dedicarsi a ad attività come l'educazione delle giovani. Queste comunità, basate sui voti semplici e sulla clausura vescovile, in Spagna erano chiamati beateri.[5]
Le prime vere congregazioni di suore domenicane sorsero in Francia nella seconda metà del Seicento: una fu quella iniziata dalla venerabile Agnese di Gesù, monaca a Langeac, che a Le Puy organizzò un gruppo di terziarie che nell'Ottocento presero il nome di Domenicane della Misericordia; un'altra fu quella fondata nel 1696 a Sainville dalla terziaria domenicana Marie Poussepin, che poté definirsi domenicana solo nel 1897.[6]
Nel Settecento i missionari domenicani spagnoli organizzarono in Vietnam delle comunità di terziarie indigene per il lavoro missionario: questi gruppi, in origine autonomi, si riunirono in congregazione nel 1951.[7]
Il maggior numero di congregazioni domenicane ebbe inizio nell'Ottocento, finita l'epoca napoleonica.
La maggior parte della congregazione di suore domenicane è dedita all'assistenza infermieristica o all'insegnamento; alcune hanno finalità missionarie (Maryknoll, Pamplona) o ecumeniche (Mosul); altre hanno un carattere essenzialmente contemplativo (Betania).[11]
Le prime affiliazioni formali di congregazioni di suore al primo ordine domenicano avvennero sotto il governo di Vincenzo Jandel e proseguirono sotto Giuseppe Sanvito e José Maria Larroca. Andreas Frühwirth nel 1895 fissò delle norme per disciplinare la materia: per ottenere l'affiliazione un istituto doveva adottare l'abito domenicano, una formula di professione dei voti simile a quella del prim'ordine e la liturgia domenicana. Le congregazioni sorte da monasteri del secondo o terzo ordine non avevano bisogno di un decreto di affiliazione formale essendo la loro aggregazione all'ordine implicita.[12]
Sono numerose le congregazioni di suore domenicane formalmente affiliate all'ordine dei frati predicatori:[13]