La diocesi di Montecorvino (in latino Dioecesis Montis Corbini) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Fatti in breve Montecorvino Sede vescovile titolareDioecesis Montis CorbiniChiesa latina, Arcivescovo titolare ...
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La diocesi di Montecorvino, sito archeologico posto a metà strada tra gli odierni abitati di Pietramontecorvino e Motta Montecorvino, venne istituita nel 1059 in seguito alle decisioni del concilio di Melfi. Fu sempre suffraganea dell'arcidiocesi di Benevento.
Secondo la vita di sant'Alberto[1], esisteva a Montecorvino già nella seconda metà dell'XI secolo un edificio di culto parvum et incultum; sant'Alberto, divenuto vescovo, ne fece costruire uno altum et celebre; questa cattedrale fu ricostruita dal vescovo Rao ed una cappella laterale fu adibita ad accogliere il sepolcro del santo. I resti di questa cattedrale sono ancora visibili oggi nel sito medievale.[2]
Tra i personaggi più illustri di Montecorvino si possono annoverare: sant'Alberto, vescovo della città, vissuto tra l'XI e il XII secolo, patrono della città e della diocesi; e Giovanni da Montecorvino, francescano, missionario in Estremo Oriente nella prima metà del XIV secolo, e primo vescovo di Khanbaliq, l'odierna Pechino.[3]
La città venne progressivamente abbandonata dalla popolazione nella prima metà del XV secolo. Nel 1433 o 1434 la diocesi venne unita aeque principaliter a quella di Vulturara. La città fu rasa al suolo dal violento terremoto del 5 dicembre 1456, che lasciò in piedi solo la torre di difesa.[4]
A seguito del concordato tra la Santa Sede e il regno di Napoli, le diocesi di Vulturara e Montecorvino furono soppresse il 27 giugno 1818 con la bolla De utiliori di papa Pio VII ed il loro territorio annesso a quello della diocesi di Lucera.
Dal 1968 Montecorvino è una sede vescovile titolare della Chiesa cattolica; dal 13 dicembre 2001 l'arcivescovo, titolo personale, titolare è Adolfo Tito Yllana, nunzio apostolico in Israele e delegato apostolico a Gerusalemme e in Palestina.
Vescovi
- Beato † [5]
- Ermanno † (menzionato nel 1049)
- Adeodato † (menzionato nel 1059)[6]
- Sant'Alberto † (prima del 1081 - 5 aprile 1127 deceduto)
- Riccardo I ? † (menzionato nel 1115)[7]
- Ruggero I (Pietro) † (menzionato nel 1129 circa)
- Pietro I † (menzionato nel 1142)[8]
- Riccardo II † [9]
- Roffredo † (menzionato nel 1179)[10]
- Anonimo † (menzionato nel 1182)[10]
- Ramfredo † (menzionato nel 1202)[10]
- Anonimo † (menzionato nel 1215)[10]
- Orso † (prima di marzo 1218 - dopo gennaio 1220)[10]
- Rao † (prima di agosto 1221 - dopo maggio 1223)[10]
- Bartolomeo † (prima di marzo 1290 - dopo il 1304)[10]
- Ruggero II † (menzionato nel 1310)
- Roberto † (? deceduto)
- Pietro II, O.E.S.A. † (22 aprile 1353 - ? deceduto)
- Giacomo † (23 maggio 1358 - ?)
- Brizio † (? deceduto)
- Bonometto, O.P. † (13 dicembre 1364 - ?)
- Costantino da Termoli, O.E.S.A. † (3 novembre 1368 - dopo il 20 agosto 1388)[11]
- Nicola (de Edio, O.P. ?) † (10 aprile 1400 - ?)[12]
- Matteo da Campobasso † (? - 8 dicembre 1400 nominato vescovo di Termoli)
- Tommaso † (8 dicembre 1400 - ?)
- Matteo da Campobasso † (6 settembre 1409 - ? deceduto)
- Antonio † (4 febbraio 1432 - 18 settembre 1433 o 9 aprile 1434[13] nominato vescovo di Vulturara e Montecorvino)
- Sede unita a Vulturara (1434-1818)
- Sede soppressa
Vescovi titolari
- Francisco Ricardo Oves Fernández † (25 aprile 1969 - 26 gennaio 1970 nominato arcivescovo di San Cristóbal de la Habana)
- Antonio Ravagli † (30 aprile 1970 - 14 dicembre 1981 deceduto)
- Edward Eugeniusz Samsel † (17 maggio 1982 - 16 novembre 2000 nominato vescovo di Ełk)
- Adolfo Tito Yllana, dal 13 dicembre 2001
Scritta nel 1499 da Alessandro Gerardino, vescovo di Vulturara e Montecorvino, su un'antica edizione redatta nel XII secolo dal vescovo Riccardo.
Foto aerea del sito e della torre in: Calò Mariani, op. cit., p. 81.
Secondo la biografia di sant'Alberto, Beato fu contemporaneo dell'erezione della città e della diocesi nell'XI secolo.
I vescovi Ermanno e Adeodato sono documentati da Cappelletti, ma ignoti a Ferdinando Ughelli nella sua Italia sacra.
Ughelli e Cappelletti collocano questo Riccardo I, quale immediato successore di sant'Alberto, nel 1115; in realtà le fonti documentarie pongono il biografo del santo patrono di Montecorvino dopo l'episcopato di Pietro, documentato nel 1142.
Martin-Noyé, op. cit., p. 533, nota 92. Secondo gli autori, questo Pietro potrebbe essere stato nominato metropolita di Benevento; a lui succede un Riccardo, a cui il metropolita ordina di scrivere la biografia di sant'Alberto.
Martin-Noyé, op. cit., p. 537.
Eubel ipotizza che questo Costantino possa essere l'omonimo vescovo trasferito a Termoli nel 1390.
Così Eubel. Secondo Gams, un vescovo di nome Nicola de Edio è eletto a Montecorvino l'8 dicembre 1402.
La prima data è quella proposta da Eubel (op. cit., II, p. 271); la seconda è quella riportata da Gams.
- Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, Venezia, 1864, vol. XIX, pp. 281–292
- (FR) Jean-Marie Martin, Ghislaine Noyé, La cité de Montecorvo en Capitanate et sa cathédrale, in Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes, tomo 94, 2 (1982), pp. 513–549
- (DE) Hans-Walter Klewitz, Zur geschichte der bistumsorganisation Campaniens und Apuliens im 10. und 11. Jahrhundert, in Quellen und Forschungen aus italienischen archiven und bibliotheken, XXIV (1932-33), p. 50
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 942
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1, pp. 347–348; vol. 2, pp. XXXI e 195