Dialetto alatrense

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Dialetto alatrense

Il dialetto alatrense o alatrese è una parlata appartenente al gruppo del dialetto laziale centro-settentrionale diffuso nella città di Alatri e nel territorio circostante, in provincia di Frosinone, nel Lazio. Tradizionalmente si colloca, essendo una ramificazione del dialetto laziale centro-settentrionale, nel gruppo dei dialetti mediani. In realtà esso presenta innumerevoli caratteristiche tipiche dei dialetti meridionali (come la presenza dello scevà). Difatti il comune di Alatri ricade (insieme a quelli di Frosinone, Veroli, Sora) nella cosiddetta zona di interscambio linguistico tra i due gruppi[1]. L'alatrese fu studiato a fine Ottocento dal linguista Luigi Ceci, nativo della città, che ha realizzato il saggio Vocalismo del dialetto d'Alatri, e dal filosofo, scrittore e sacerdote Igino da Alatri, anch'egli nativo, autore di Alatri e il suo vernacolo.[2]

Fatti in breve Alatrense Alatrésê, Parlato in ...
Alatrense
Alatrésê
Parlato in Italia, Canada
Regioni Lazio
Parlanti
Totale30 000
Altre informazioni
ScritturaAlfabeto latino
TipoSVO flessiva - accusativa (ordine semilibero)
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Italiche
  Romanze
   Italo-occidentali
    Romanze occidentali
     Italo-dalmate
      Italo-romanze
       Dialetti italiani mediani
        Dialetto laziale centro-settentrionale
         Alatrese
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
Tutti gli ómmêni nàscônô lìbbêri i uguali sia pê dignità ca pê diritti. Issi tétônô la raggiónê i la cusciénzia i tétônô da trattà gli atri accómmê trattarinnô nô fratê séi.
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Situazione linguistica del Lazio meridionale: in rosa i dialetti mediani (romanesco, laziale centro-settentrionale, sabino), in magenta i dialetti meridionali (laziale meridionale -IVa-, campano, abruzzese occidentale

Caratteristiche mediane

Non esistono caratteristiche esclusive dei dialetti mediani (ovvero non in comune con i dialetti meridionali) che si rinvengano nel dialetto alatrense.

Caratteristiche comuni mediane e meridionali

  • Metafonesi (ad esempio, "nirô" per "nero", ma "néra" per "nera"); ad Alatri è presente la cosiddetta metafonesi sabina, che Giacomo Devoto identifica con un tipo di metafonia per cui le vocali mediane metafonizzate (per e preromanze) e si contraggono in é ed ó (ad esempio, "bónô" per "buono", "bello", "témpô" per "tempo"); a testimonianza della progressione graduale verso i dialetti laziali meridionali, nella confinante Frosinone si rinviene una prevalente metafonesi sabina ma con esempi di metafonesi napoletana ("bònô", "tmpô"), pochissimo più a sudest (Ripi) prevale la metafonesi napoletana ("bnô", "tmpô"); spostandosi verso nordovest si ha invece solo metafonesi sabina (Anagni, Fiuggi, Ferentino);
  • Assimilazione progressiva dei nessi consonantici [nd][nn] e [mb][mm] (ad esempio, "munnézza" per "immondizia", "ciammèlla" per "ciambella" );
  • Assimilazione progressiva dei nessi consonantici [ld][ll] e [ndʒ][ɲɲ] (ad esempio, "callô" per "caldo", "magnà" per "mangiare");
  • Apocope degli infiniti (ad esempio, "giucà" per "giocare");
  • Enclisi dell'aggettivo possessivo (ad esempio, "màmmêta" per "tua madre", "sòrêta" per "tua sorella");
  • Neutro di materia, fenomeno per il quale si ha un terzo genere per i nomi di sostanze e il loro relativo articolo (ad esempio, " uinô" per "il vino", diverso da "gli pèdê" per "il piede");
  • Costruzione "ì" ("andare") + gerundio per le azioni durative (ad esempio, "chê facènnô?", "che vanno facendo?");
  • Uso della preposizione "da" o "a" tra l'infinito modale e "dovere" (ad esempio, "tengô da ì" per "devo andare");
  • Tendenza a rendere /b/ come /v/ e /v/ come /w/ quando in posizione iniziale (ad esempio, "ócca" o "vócca" per "bocca", "uastónê" per "bastone"); tuttavia i due fenomeni non si manifestano regolarmente ("bròcchi" per "broccoli", "biatô" per "beato");
  • Sonorizzazione delle consonanti sorde dopo consonante nasale e /l/ (ad esempio "sembrê" per "sempre", "candô" per "canto");

Caratteristiche meridionali

  • Indebolimento delle vocali atone che confluiscono nella vocale indistinta /ə/, segnata con un circonflesso (ad esempio, "mê rêcordô" per "mi ricordo"); questo fenomeno spesso non riguarda la -a finale che in genere rimane salda, come nelle Marche meridionali e nell'Aquilano (ad esempio "bónô" per "buono" ma "bòna" per "buona"), così come la -i che invece spostandosi immediatamente a sud e a est diventa muta; in altri casi più rari anche la -a si velarizza ("munnezzâ" per "immondizia");
  • Alterazione di /l/ nei nessi latini LT, LC, LD, LS, LZ (ad esempio, "curtégli" per "coltello", "dóci" per "dolce", "callô" per "caldo", "sciullìi" per "sciolsi", "scàuzô" per "scalzo");
  • Metatesi di /r/ (ad esempio, "crapa" per "capra");
  • Raddoppiamento fonosintattico (ad esempio, "jé só (f)fattô" ma "issô hà fattô");
  • Tripartizione dei dimostrativi ("chistô" o "chissô" per "questo", "chigli" per "quello" e "chessô" per "codesto");
  • Condizionale in -ìa (ad esempio, "faciarìa" per "farei", "jarìa" per "andrei");
  • Accusativo preposizionale (ad esempio, "biatô a issô" per "beato lui");
  • Sostituzione del futuro col presente indicativo; in alatrense il futuro è usato solo nelle frasi che esprimono probabilità (ad esempio "fórcia gli sarai missô allocô 'n cima" , "forse l'avrò messo là sopra");
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Carta linguistica del Lazio meridionale
l'area di interscambio linguistico è bordata in rosso e comprende i comuni di Alatri, Frosinone, Collepardo, Veroli, Boville Ernica, Monte San Giovanni Campano, Castelliri, Isola Liri e Sora - Merlo C., Fonologia del Dialetto di Sora. Romano N., L'area di interscambio fra i dialetti centrali e quelli meridionali in Ciociaria. ALI - Atlante Linguistico Italiano. Pellegrini G. B., Carta dei dialetti d'Italia

Grammatica

Riepilogo
Prospettiva

Articoli

Ulteriori informazioni Determinativo, Indeterminativo ...
DeterminativoIndeterminativo
Maschile singolareGli
Femminile singolareLaNa
Neutro singolare
Maschile pluraleGliCérti
Femminile pluraleCèrtê
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Lessico

La seguente tabella è basata su quella stesa da Avolio nel 1995 dove si mettevano a confronto termini napoletani, lucani e abruzzesi con l'intento di dimostrare l'unità lessicale del meridione. È stata aggiunta una colonna con i termini in alatrense, dalla quale si denota come questi siano in sostanza molto simili a quelli dei dialetti meridionali presi in considerazione.

Ulteriori informazioni Italiano, Napoletano ...
ItalianoNapoletanoLucanoAbruzzeseAlatrense
accendereappicciàappêcciàappicciàappiccià
adessomomomo
alberoarvulo / arberochiàndâpiàndâarbri
anchepuropurêpurêpurê
andareire / ìscììì
averetenétênétênétêné
benebuonobùônôbónôbònô
ciecocecatocêcatôcêcàtôcicàtô
cimiterocampusantocàmbôsandôcambôsàndôcammusandô
comprareaccattàaccattàaccattàcumbrà / accattà
donnafémmênâfémmênâfémmênâfémmêna
doveaddove / addó'ndóduàandó / addó / 'ndó
dovere (verbo)avé aavé atêné atêné da / têné a
durotuóstôtùôstôtòštôtóstô
fabbrofêrràrôfêrrarôfêrràrôfêrarô
gambagamma / cosciâcòssâcòssâcòssa
greggemórrâmórrâmòrrâgrèggê
impiccato'mpisô'mbisô'mbisôappisô / appiccàtô
lavorarefaticàfaticàfatiàfaticà / laurà
maggiorechiù gruóssôchiù grannêchiù gròssôchiù grussô
magrosiccôsiccôséccôsiccô
megliochiù megliôchiù mègliôchiù mèjômégli
mio fratellofratêmôfratêmôfratêmôfràtêmô
neanchemancô / mangômangômangômancô / mangô
nessunonisciunônisciunôniciunôniciunô
nonnotatónêtattarannôtatónênonnô / tatónê[3]
patatepatanêpatanêpatanêpatatê
prenderepigliàpigliàpijàpiglià / tòllê
quest'annoauannôauannôauannôuannô
risparmiaresparagnàsparagnàsparagnàsparagnà
sabbiaaréna / rénarénârénâréna
saltarezompà / zumpàzumbàzumbàzumbà
scherzarepazziàpazzijàpazziàpazzïà
scottacòcêcòcêcócêcòci
sedutoassêttatôassêttatôassêttatôassìsô / assittàtô
so (verbo)sacciosacciôsacciôsacciô
toposóricêsórêcêsórgêsurci / surgi / surgê
vogliavulìôvulìôvulìôfantasia / uòglia
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Verbi

Presente indicativo dei verbi "essê" ("essere"), "têné" ("avere"), "ì" ("andare"), "sapé" ("sapere") e "durmì" ("dormire").

Ulteriori informazioni Essere (essê), Avere (têné) ...
Essere (essê)Avere (têné)Andare (ì)Sapere (sapé)Dormire (durmì)
Jé sóJé tengôJé uadôJé sacciôJé dórmô
Tu sìTu téTu uaiTu saiTu dòrmi
Issô èIssô tèIssô uàIssô sàIssô dórmê
Nua sémôNua tênamôNua jamôNua sapémôNua durmamô
Ua sétêUa tênatêUa jatêUa sapétêUa durmatê
Issi sóIssi tétônôIssi uòIssi sòIssi dòrmênô
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Letteratura

Tra le opere scritte in dialetto alatrense si annovera una traduzione di episodi scelti de I promessi sposi, realizzata ad inizio Novecento da padre Igino da Alatri, corredata anche di grammatica, riscoperta e pubblicata solo nel 2017. Lo stesso padre Igino ha pubblicato anche altri testi in dialetto alatrense, tra cui S. Francesco in Alatri (Isola Liri, 1929), Guida della chiesa della Ss. Concezione dei cappuccini di Roma (Tivoli, 1930), Alatri e il suo celeste patrono (Veroli, 1932), Breve storia di S. Sisto (Frosinone, 1932), Atti del II convegno laziale del III ordine (Veroli, 1921), Atti del convegno dei dirigenti del T.O.F. (Roma, 1946) e il sopraccitato Alatri e il suo vernacolo, pubblicato nel 1986 dopo tre anni di trascrizione dai manoscritti originali dall'Archeoclub di Alatri[4] e ristampato nel 2022[5].

Note

Bibliografia

Voci correlate

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