Dialetti campani

sottogruppo dei dialetti italiani meridionali Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Dialetti campani

I dialetti campani sono parlati in quasi tutta la Campania, nel Lazio meridionale, nella bassa valle del Volturno in Molise, negli alti monti della Daunia in Puglia e nell'estremità occidentale della Basilicata (ad eccezione di qualche isola linguistica arbëreshë o francoprovenzale lungo il confine campano-pugliese)[1].

Fatti in breve Parlato in, Tassonomia ...
Dialetti campani
Parlato in Italia
Parlato in
Tassonomia
FilogenesiIndoeuropee
 Italiche
  Romanze
   Italoromanze
    Dialetti italiani meridionali
     Dialetti campani
Statuto ufficiale
Regolato danessuna regolazione ufficiale
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Giovan Battista Pellegrini, La Carta dei Dialetti d'Italia, Pacini editore, 1977.
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Se ne distinguono cinque tipi fondamentali: il dialetto laziale meridionale, il dialetto beneventano, il dialetto napoletano (dalla cui forma antica ha tratto origine la lingua napoletana), il dialetto irpino (di cui l'arianese costituisce una forma particolare) e il dialetto cilentano (di cui il cilentano meridionale costituisce una forma peculiare).

Tuttavia, se si tiene conto delle dimensioni di variazione idiomatica, non bisogna concepire tali dialetti come delle varietà linguistiche unitarie e univocamente circoscritte a singole aree geografiche, ma piuttosto come un continuum di varietà, il cui contatto reciproco (nonché l'interazione con gli altri gruppi dialettali italoromanzi) è determinato da diversi fattori geografici e socio-economici; tale fenomeno è definito variazione diatopica dagli studiosi della geografia linguistica.

Del resto l'area campana è attraversata per tutta la sua larghezza da un buon numero di isoglosse, disposte per lo più in senso sudovest-nordest e particolarmente addensate lungo la linea Salerno-Lucera, la quale funge così da separatore (sia pur in modo tutt'altro che netto) tra un gruppo napoletano-laziale meridionale-beneventano e un gruppo irpino-cilentano. Ragioni di ordine storico o amministrativo hanno poi determinato ulteriori fratture, fino a giungere, in molti casi, a una vera e propria frammentazione vernacolare.

Diffusione

Riepilogo
Prospettiva

Diffusione in Campania

Nell'ambito della regione Campania i dialettologi enumerano quattro idiomi fondamentali[2]:

Diffusione fuori regione

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Situazione linguistica del Lazio meridionale: in rosa i dialetti mediani (romanesco e laziale centro-settentrionale), in magenta i dialetti meridionali (laziale meridionale, campano).[3]

I dialetti del Lazio meridionale sono generalmente inclusi nel gruppo dei dialetti campani (salvo distinguo da fare località per località[4]) poiché il Lazio meridionale in epoca post-unitaria faceva parte della provincia di Terra di Lavoro (e ancor prima del regno delle due Sicilie): ad esempio è il caso di Cassino, Formia, Fondi, Gaeta, Itri, Minturno[5] oltreché delle isole Pontine.[6] In effetti si tratta di dialetti molto prossimi agli altri dialetti campani, anche se non manca qualche influsso abruzzese e delle parlate laziali centro-settentrionali (nello specifico delle aree centro-settentrionali delle province di Frosinone e Latina).

Tra i dialetti campani sono inoltre incluse:

Sono infine presenti talune isole linguistiche in cui vengono parlati dialetti campani, attestate da studi empirici:[7]

  • Isole Tremiti (FG), bagno penale ottocentesco.
  • La Ciotat (Francia), coloni pieds-noirs della Tunisia, di origine campana, rimpatriati in Francia.
  • Mannheim (Germania), immigrazioni campane.[senza fonte]

Note

Voci correlate

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